la battutaccia. MA IL SINDACO DELLA FASCIA GLIELO AVRÀ DETTO A DON CIOTTI E ALL ROSY CHE IL SUO È UN COMUNE DI FALSARI CHE FAVORISCE ALCUNI E CHE È FAVORITO DAL SILENZIO DELLA PROCURA?

Visto che Ente quello che si batte per la legalità? Tutti insieme appassionatamente, ma chi non è nell’occhio del padrone, non ha scampo. Abbiamo anche un assessore, Simone Niccolai, che aveva capannoni abusivi nel suo orto: ma vi risulta che gli sia successo qualcosa? E un cittadino comune di serie B? Lo trascinano dinanzi alla procura e il capo Coletta, che lavora per la «gente comune», fa di tutto perché gli sia data una lezione da pelo e contropelo…



« E’ CI VUOL FEDE » DICEVA ARGANTE

IL MACELLAIO DI PIAZZA RISORGIMENTO


La torcia rubata

 

Dopo più di 40 anni di servizio a favore dello stato e degli enti pubblici (quelle cose che la Gip Martucci chiama le «autorità costituite») sono giunto alla conclusione che il male, la corruzione, il sopruso, la persecuzione, il bullismo istituzionale, lo stalking, la violenza privata, la falsità dilagante non nascono in quanto tali dal nulla per diffondersi nel mondo, no.

Tutta questa roba liquamosa e ripugnante è incubata e mantenuta al caldo, accarezzata e protetta, da un esercito di falsi politici, falsi democratici, falsi religiosi, falsi più falsi di Giuda che, da un lato ciacciano di Costituzione e dall’altro se la fottono, la violentano, la smembrano, la mutilano, la danno poi in pasto ai porci mentre vengono dinanzi a noi a imbonirci con discorsi mielosi ma, di fatto, offensivi, violenti nella loro retorichetta buonista che ci invita a ringraziare il cielo che questo in cui viviamo è un paese libero, grande e bello.

Sono tutti falsi profeti. Che si distinguono fra cazzoni in malafede che hanno vinto un concorso pubblico (ma chissà come) e cazzoni, sempre in malafede, che hanno vinto un’elezione democratica perché il popolo bue si è fatto fottere dalle loro vasellinose dichiarazioni.

Nel tumulto di Milano descritto dal Manzoni nei Promessi Sposi, Ferrer promette pane e giustizia. Qui, quattrocento anni dopo, i cazzoni istituzionali, parlano esattamente nello stesso modo. La chiesa lo fa addirittura da due millenni e 23 anni: promette questa soluzione che non arriva mai. Pane e giustizia. Ma speriamo anche di no, se la giustizia è quella che conosciamo!

Il popolo? deve solo pagare e tacere. C’è già chi fa il suo bene e lavora per lui

Poi viene don Ciotti con Libera e non libera nemmeno la fronte dai ghiaccioli della famosa poesia di Montale. Non libera un bel nulla. Cercammo, anni fa, di avvicinarlo, e do Ciotti ci rispose che non poteva starci a sentire: volevamo parlargli dello sconcio della Misericordia di Agliana. Ma il messia aveva altro a cui pensare.

Poi viene la Rosy Bindi, ma a reclamizzare il suo libro su don Milani. È tutto un vendere, un mercimonio di tutto; una simonia, si direbbe in termini evangelico-danteschi.

Nel frattempo, mentre sparisce l’opera d’arte dei Casini sulla rotonda, mi viene la battutaccia su chi possa aver perpetrato questo disegno criminoso nei confronti dell’umanità.

Vi garantisco che, se fossi Claudio Curreli e Tommaso Coletta mi affidasse le indagini per trovare i colpevoli del furto, seguendo i metodi pistoiesi, finirei col fare incriminare Rosy Bindi e Gabriellino Romiti sostenendo che, complici, dopo aver preso una sbornia al Parco Verde; ringalluzziti da un estro di natura alcoolica; conclusa la marcia (a sedere) per la giustizia, sono scappati insieme lungo via Firenze e, dopo un rapido e focoso accoppiamento fra i filari delle viti dei campi dietro il cimitero di Santallemura, ritrovatisi a caso sulla rotonda dei Casini, hanno deciso di far casino facendo sparire la statua di fogli di rame.

Ma ovviamente ne chiederei la scriminazione in aula, sostenendo che le «autorità costituite» non possono commettere alcun reato. Specie se spinti da un irrefrenabile impeto amoroso Rosyna-Romitino.

Per definizione della Gip Martucci le istituzioni sono incontestabili. Ed è per questo che ci troviamo nel bottino fin sopra i capelli!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Print Friendly, PDF & Email