CONVEGNO MATRI-ARKÈ. IL FUTURO DI UN’IMMAGINE ARCAICA

La locandina
La locandina

PISTOIA. I prossimi 3, 4 e 5 di ottobre si terrà a Pistoia il convegno Matri-Arkè. Il futuro di un’immagine arcaica. Ideato e organizzato da Le zie di Sofia, un gruppo di studio attivo da diversi anni presso la Libreria Lo Spazio di via dell’Ospizio di Pistoia, e realizzato in collaborazione con il Polo Universitario Uniser. Matri-Arkè ha come obiettivo una riflessione sulla cultura, la società e una trasformazione pacifica del mondo guardando alla civiltà delle Madri, al matriarcato come forma di organizzazione sociale precedente il patriarcato, e oggi relegata nell’oblio dalla cultura dominante e maschile che da secoli fonda le proprie caratteristiche sul concetto di possesso e potere.

Il cuore della riflessione parte dalla concezioni proposte dalla filosofa tedesca Heide Goettner-Abendroth, che interverrà al convegno insieme ad altre importanti studiose europee, e che definisce matriarcali tutte le tipologie di organizzazione non patriarcale, dove la civiltà sì basava su modelli orizzontali e non gerarchici, implicando la parità tra i generi e quindi producendo società egualitarie e pacifiche.

Argomentazioni che tutt’oggi sono di grande attualità: guerre, crisi, povertà, femminicidio, sono i risultati ciclici di secoli di dominio patriarcale. Quindi la discussione e la promozione di alternative non utopistiche si fa sempre più necessaria ed è doveroso approfondire il funzionamento di questa struttura sociale. Le teorie sul matriarcato sono spesso escluse dalle accademie, dalle istituzioni e da tutte le manifestazioni culturali che diffondono da sempre una tipologia di cultura maschilista, riducendole quasi a un’invenzione o banalizzandole come un patriarcato al femminile.

Matri-Arkè ha avuto, da subito, una entusiastica risposta di partecipazione e di consensi: più di centocinquanta iscrizioni arrivate tra agosto e settembre da tutta Italia e persino dall’estero.

Il programma prevede per venerdì 3 un coinvolgimento della città con eventi che accompagnano e approfondiscono il tema da un punto di vista artistico e documentaristico: presso il Museo Marino Marini, che fu sede di una rassegna sul tema della Grande Madre alcuni anni fa, Annamaria Iacuzzi, dell’Associazione Culturale Artemisia, illustrerà l’aspetto legato alla vegetazione in una visita guidata alle celebri Pomone dello scultore pistoiese. Alle 21 si terrà la proiezione, presso il Teatro Mauro Bolognini, del documentario di Francesca Rosati Freeman, che sarà presente, e Pio D’Emilia, Nu Guo. Nel nome della madre, che presenta la società matriarcale contemporanea dei Moso (Cina sud-occidentale).

Statuetta femminile preistorica
Statuetta femminile preistorica

Nella giornata di sabato 4, presso la sede di Uniser, Heide Goettner-Abendroth, Luciana Percovich, Giulia Valerio e Cécile Keller, introdotte da Michela Pereira, metteranno a confronto i principi e la struttura delle società matriarcali esistenti ancora oggi, documentate da ricerche antropologiche con l’elaborazione archeo-mitologica del matriarcato antico e considerazioni riguardanti la medicina alternativa e la psicologia del profondo. Nella sessione pomeridiana i partecipanti, divisi in gruppi laboratoriali, approfondiranno i vari argomenti presentati dalle relatrici, discutendo anche la questione del femminile nella letteratura e le prospettive politiche innovative basate sulla definizione di matriarcato non come “dominio delle Madri” ma “all’inizio le Madri”. Alle 22 poi, presso il Museo Marini, Lucia Mazzoncini presenterà Learn by heart, una performance, realizzata proprio in occasione di queste giornate. Una indagine artistica sui diversi elementi e simboli archetipici del femminile.

Domenica 5, alle 10, nella Sala Maggiore del Comune di Pistoia, si terrà un incontro aperto alla cittadinanza, anche a coloro che non si sono iscritte/i, in modo tale da potersi confrontare, e condividere delle domande e delle possibili risposte, per una più ampia diffusione di idee, di approcci critici, di possibilità di ragionamenti e trasformazioni. Una tavola rotonda, con le quattro relatrici, traccerà i risultati ottenuti, articolando gli approfondimenti dei vari laboratori, tentando di compiere un piccolo passo in avanti verso una crescente consapevolezza delle possibilità concrete che donne e uomini hanno per un miglioramento che coinvolge tutti. Un miglioramento da fare insieme. Un miglioramento che, anche grazie a questa iniziativa, è già cominciato.

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