È mancato l’elenco degli errori fatti dalla giunta e il riferimento al cammino che ancora rimane da percorrere per migliorarsi
SERRAVALLE. Martedì sera Mons Vescovo in occasione del Sinodo Diocesano ha incontrato il Consiglio Comunale di Serravalle Pistoiese. Ha detto di essere venuto non per parlare, ma per ascoltare.
Gli amministratori hanno quindi parlato a lungo, ma solo per decantare il loro operato. Hanno parlato di attenzione per i cittadini, enumerando le opere a favore dei migranti, dei più deboli e delle famiglie più bisognose.
Il sindaco, nel caso dell’accoglienza e dell’integrazione degli stranieri, ha addirittura parlato— -a nostro avviso con inopportuna presunzione — di modello Serravalle, come se il nostro comune avesse da insegnare qualcosa sul piano dell’ospitalità, quando nelle risposte ufficiali alle nostre domande non si conosce nemmeno la differenza tra prima e seconda accoglienza e non si sa illustrare il progetto SAI a cui aderisce il comune. Per noi totalmente fuori luogo poi — non ce ne voglia l’assessore ai Lavori Pubblici — l’accostamento dell’amministrazione comunale al Buon Samaritano: quello è davvero un modello a cui tutti dobbiamo guardare ma che, per le nostre imperfezioni, non riusciamo mai ad incarnare fino in fondo.
È mancato l’elenco degli errori fatti dalla giunta e il riferimento al cammino che ancora rimane da percorrere per migliorarsi.
Tutti bravi a lodarsi. Nessuno però ha ricordato la mancanza del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, la cui adozione da parte degli enti comunali costituisce la premessa oggettiva per il rispetto dei diritti delle persone diversamente abili.
Nessuno ha fatto cenno al parere favorevole concesso dal comune (a questo punto non solo tecnico) all’ampliamento della capacità volumetrica della discarica , che significherà il prolungamento della sua attività di quattro anni sul nostro territorio, con tutti i rischi e pericoli ad esso connessa per la salute della popolazione.
Nessuno ha ricordato l’aumento delle tasse comunali necessario per poter allungare di due giorni la durata della Fiera di Casalguidi; lo spreco di denaro pubblico effettuato per l’introduzione di figure superflue come il portavoce del sindaco, dettata solo da esigenze di equilibrio politico tra partiti; le tariffe altissime per l’accesso ai servizi di pre-scuola e post-scuola; i disagi e il disastro economico legati ai lavori di ristrutturazione della palestra di Casalguidi (oltre alla cifra stratosferica della spesa anche quasi 500 mila euro andati in fumo per comporre una controversia con la ditta appaltatrice).
Il vicesindaco si è definito, coinvolgendo anche Sua Eccellenza, figlio del pensiero politico di don Sturzo e dei suoi principi democratici, basati sul confronto libero e costruttivo.
Non mettiamo in dubbio che Mons. Vescovo si ispiri a tale pensiero; abbiamo però prove più che sufficienti per affermare che l’operato del vicesindaco e degli altri componenti della giunta contraddice i principi e i valori della democrazia.
Non ci sembra infatti proprio del pensiero sturziano l’atteggiamento di chi non risponde alle richieste ufficiali dei cittadini, dileggiandoli anzi sui social network, né concede assemblee pubbliche per permettere il confronto e la discussione sui problemi e sulle criticità del comune.
A proposito della sua recente partecipazione alla Conferenza dei Servizi, ricordiamo al vicesindaco che don Sturzo diceva anche: “È primo canone dell’arte politica essere franco e fuggire l’infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso”.
Purtroppo a Mons. Vescovo è stata presentato un comune che nella realtà non esiste. Esiste solo nella mente dei nostri amministratori.
Serravalle Civica