RSA A VICOFARO: 16.000 METRI QUADRI DI CEMENTO

Il gruppo consiliare Pistoia Ecologista e Progressista interviene riguardo all’approvazione della variante urbanistica per la costruzione di due RSA da 80 posti l’una nel quartiere di Vicofaro a Pistoia

Rsa a Vicofaro

PISTOIA. Con la brusca interruzione dei lavori in commissione e la scelta di portare al voto rapidamente in Consiglio comunale la variante per la costruzione delle due Rsa a Vicofaro, proprio mentre la Regione sta lavorando a nuovi strumenti di programmazione rispetto al sistema di assistenza agli anziani sul territorio, la destra ha dimostrato di avere fretta solo di cementificare 16.000 metri quadri di suolo.

Pistoia Ecologista Progressista ha dimostrato la propria ferma contrarietà uscendo dall’aula durante il voto: non abbiamo voluto in alcun modo legittimare questa forzatura e abbiamo argomentato punto per punto il nostro no a questa operazione, così come avevamo fatto nelle precedenti discussioni in Consiglio.

Contrarietà rafforzata dal confronto con i cittadini e le cittadine, che hanno presentato osservazioni puntuali e rilevanti, e dalle mancate risposte della giunta.

L’aspetto politico più rilevante è che con questo provvedimento la maggioranza di Tomasi ha rinunciato ad indicare un proprio indirizzo rispetto al modello di assistenza sociosanitaria per gli anziani sul territorio: in sostanza con questa scelta si lascia tutto in mano al privato, i cui interessi, pur legittimi, non possono essere gli stessi della collettività. Facendo credere oltretutto alla città che si tratti di un’operazione a costo zero e che anzi porterà enormi benefici al territorio.

Il consiglio comunale di Pistoia

In che modo la cittadinanza può beneficiare di una maxi Rsa da 160 posti che espone la zona a rischio idrogeologico sottraendo 16.000 metri quadri di terreno libero e permeabile in un momento storico nel quale la crisi climatica dovrebbe suggerirci ben altri interventi di difesa del suolo?

Dov’è l’interesse pubblico in una maxi struttura che avrà rette intorno a 3mila euro al mese e che insieme alle altre strutture previste in provincia andrà a costituire un’offerta di posti letto, 440 in più, eccessivamente sovradimensionata rispetto al reale fabbisogno, indicato in 128 posti nell’intera Asl Toscana Centro dalla Società della Salute, presieduta, lo ricordiamo, dalla vicesindaca Celesti?

Inoltre, alla luce del calo di iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica e al bassissimo tasso di disoccupazione nel settore, queste strutture rischiano di sottrarre personale qualificato alla sanità pubblica depauperandola ulteriormente e, non ultimo, di chiudere definitivamente alla possibilità di lavorare per costruire un sistema di assistenza agli anziani fatto di insediamenti di cohousing, di interventi domiciliari e di piccole strutture distribuite capillarmente sul territorio.

Questa è la risposta che la giunta del comune capoluogo ha deciso di dare alla preoccupante situazione della qualità della vita degli anziani over 65 nella nostra provincia, indicata dai dati agli ultimi posti in Italia. Una risposta che riteniamo profondamente sbagliata e i cui effetti nei prossimi anni si faranno sentire pesantemente, in termini sia ambientali che sociali per chi non può o non vuole pagare tremila euro al mese per un posto letto in Rsa.

Gruppo consiliare Pistoia Ecologista e Progressista

[giacomo carobbi]

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