Il 25 maggio alle 17:00 con ritrovo in piazza San Francesco partirà un corteo che arriverà fino a Piazza San Leone dove ci sarà un presidio
PISTOIA. Il 23 aprile scorso in Senato è passato l’emendamento, proposto dal deputato Malagola di Fratelli d’Italia, al DL 19/2024 che prevede e rafforza l’accesso delle associazioni antiabortiste nei consultori inserendoli nella ripartizione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che riguarda il finanziamento della sanità territoriale.
La legittimazione nazionale delle associazioni antiabortiste per operare nei consultori si colloca in una realtà già tragica: i finanziamenti pubblici ai consultori privati gestiti da associazioni cattoliche e antiabortiste esistono da tempo in Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria, Marche, Friuli-Venezia Giulia, mentre quelli pubblici vengono chiusi, svuotati di personale, inglobati nelle case della salute, privandoci così di strutture socio-sanitarie gratuite, laiche, aperte e accessibili a tuttə.
La legge n. 34/1996 e anche il recente DM n. 77/2022 prevedono 1 consultorio ogni 20.000 abitanti, mentre ormai a livello nazionale siamo arrivati a 1 consultorio ogni 45.000/75.000 abitanti e molte delle offerte plurispecialistiche (accompagnamento alla gravidanza, al postparto e alla menopausa, l’aborto farmacologico, la contraccezione, la prevenzione, lo spazio giovani) vengono disattese quasi ovunque.
Oggi non solo i consultori sono insufficienti, ma non svolgono più molte delle funzioni per le quali sono nati, sono stati svuotati dalla loro finalità politica per diventare in molti casi poco più che ambulatori.
Questo emendamento, oltre a rappresentare un uso improprio dei fondi del PNRR — come sottolineato anche dalla Commissione europea per gli Affari economici e finanziari — non apporta alcun miglioramento alla sanità pubblica, ma rinforza il legame già esistente tra i vertici del governo e le associazioni antiabortiste fondamentaliste.
L’attacco al diritto all’aborto va inoltre di pari passo con la messa in discussione della salute delle persone trans e non binarie: a gennaio l’ispezione al Carreggi sull’uso della triptorelina e la successiva creazione di un tavolo tecnico — promosso dai ministri Schillaci e Roccella — per la valutazione dell’uso di questo farmaco non lasciano dubbi sul fatto che queste iniziative portino anche la firma di organizzazioni antiabortiste come Provita e famiglia.
Noi siamo e saremo sempre dalla parte di ogni donna, persona trans o non binaria che decida di interrompere la gravidanza o che decida di portarla avanti, perché nessuno può imporre il proprio credo o i propri ideali sulla vita e sul corpo altrui.
Noi siamo e saremo sempre dalla parte di chi lotta per rivendicare la propria autodeterminazione: siamo al fianco di chi ha contestato la ministra Roccella agli Stati Generali della natalità pochi giorni fa e al Salone del libro di Torino l’anno scorso, come di chi ha protestato all’Università di Catania contro il convegno transfobico.
Ribadiamo ancora una volta che nessuno può decidere su di noi: né la Chiesa né lo Stato e che vogliamo attraversare gli spazi della salute senza paura, senza giudizio e senza abusi, confidando nella tutela del sistema sanitario pubblico e laico, senza essere penalizzate e senza interferenze sulle nostre decisioni.
Il 25 maggio saremo quindi in piazza perché vogliamo di più e lo vogliamo ora: attestandoci alle linee guida dell’OMS, l’aborto farmacologico dovrebbe essere possibile fino alla 12esima settimana di gravidanza nei consultori e a casa. Siamo ben lontane da questo traguardo, oggi più che mai, e a rimetterci è la nostra salute.
Vi aspettiamo tutte numerose alle 17:00 a piazza San Francesco per un corteo che arriverà fino a Piazza San Leone dove ci sarà un presidio.
Ricordiamo che Non Una di Meno è un movimento lontano da qualsiasi partito quindi è necessario non portare bandiere, sono benvenute quelle della Palestina e della Pace, striscioni e cartelloni! Il presidio in piazza San Leone sarà accessibile alle persone sorde con interpretariato italiano – LIS.
Se volete fare un intervento durante il presidio per piacere inviatelo prima alla nostra email: nudmpistoia@gmail.com in modo da poterlo mandare all’interprete.
Al termine del presidio raggiungeremo il sit-in organizzato dal Comitato Pistoiese per la Palestina e ci uniremo al sit-in Gaza: il cibo come arma di guerra, per chiedere STOP al genocidio.