PISTOIA. Il 10 ottobre i Cobas saranno in piazza con gli studenti per fermare l’aberrante piano sulla scuola prodotto dal Governo Renzi.
Eccone le principali ricadute su docenti, precari e studenti:
DOCENTI PRECARI. Assunzione solo promessa, ma non ancora coperta da finanziamento (intanto non si trovano fondi per mandare in pensione 4000 Quota ‘96!) In caso di immissione, utilizzo del personale in progetti e attività di supporto di varia natura e sfruttamento intensivo per la copertura delle supplenze brevi, col dichiarato scopo di sopprimere la III fascia delle Graduatorie e indurre colleghi che da anni lavorano nella scuola a cambiare mestiere. Assunti, insomma, solo a patto di fare i tappabuchi a vita! Renzi propone l’istituzionalizzazione del precariato eterno.
DOCENTI DI RUOLO. Stop definitivo agli scatti e introduzione della progressione di carriera “per merito”. In pratica, solo il 66% dei docenti più impegnati in attività extracurricolari, ovvero quelli più apprezzati dai presidi, che ne valuteranno arbitrariamente l’operato a partire anche dal forsennato accumulo di “crediti” per il tramite di una formazione coatta e dispendiosa, saranno ricompensati per la loro fedeltà e disponibilità assidua allo sfruttamento con la miseria di 60 Euro ogni tre anni, meno della metà di quello che percepirebbero con gli scatti regolari.
Inoltre, i docenti saranno soggetti a:
- mobilità selvaggia e obbligatoria su un territorio non si sa quanto vasto
- demansionamento funzionale (insegnamento su classi di concorso “affini” alla propria)
- costituzione di una “banca-ore” per recuperare ogni ora di sospensione delle lezioni
- ridimensionamento ed esautoramento definitivo del collegio docenti
- soggezione totale al preside, con prevedibili derive clientelari
- soppressione definitiva della libertà di insegnamento tutelata dall’art. 33 della Costituzione
STUDENTI E FAMIGLIE:
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finalizzazione dell’istruzione all’impiego precario (stages obbligatori non retribuiti)
- mancato sbocco lavorativo (contratti a termine, lavoro precario a vita)
- aumento vertiginoso dei costi per la scuola e l’università
- competizione sfrenata tra ragazzi, con ricadute educative immaginabili
- riduzione della didattica a test (invalsi)
Se a tutto ciò aggiungiamo l’intervento massiccio dei privati, si capisce quanto sia tendenziosa l’operazione della “consultazione” e quanto rischiosa questa “buona” scuola di “buoni” schiavi e di scimmie ammaestrate.
Chiamiamo tutti a scongiurare questo piano di snaturamento della scuola, di cancellazione dei diritti, di impoverimento ed esautorazione dei docenti e di marginalizzazione degli studenti.
Cobas Scuola Pistoia