«Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e chi ha ceduto le redini della sua esistenza a una mente fallace, che lo rende, e lo tiene schiavo,… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche in questo mondo»
[Giordano Bruno]
FIRENZE. La citazione del filosofo perseguitato Giordano Bruno ci è stata inviata da uno dei governatori malpancisti; uno molto arrabbiato per questo strame di (in)Giustizia – così piace dire anche al cristianissimo Pm scout Claudio Curreli. E questo inciso è utile per far capire come vanno le cose di “questo sciagurato mondo”, quello che perseguitò – cicli storici tornano – il francescano padre Fedele Bisceglia.
La relazione dell’Organo di controllo è farcita di “sospensive” e ci riferiamo a una dozzina di “si rileva, consiglia, richiama” con varie relativizzazioni (a nostro parere commendevoli) come la specifica critica ai ben 701.764 euro di contributi non versati evidenziati – addirittura – in una eloquente tabella sinottica: ma davvero si deve fare una narrazione così asettica e notarile di una gestione che, a nostro parere, pare altresì preoccupante per le partite di contributi non versati, con delle sanzioni pesanti a carico della Confederazione, ma anche le “manette”?
L’Organo di controllo non ha còlto questo aspetto anche penalmente rilevante? Ci sembra che così voglia accompagnare la Confederazione delle Misericordie verso la fossa di un inevitabile fallimento preannunciato: ci vorranno smentire gli avvocati Giovanni Barbara & C?
Interesante il capitolo “Richiamo di informativa” alla pagina 3 che ci pare un elefantiaco eufemismo per evitare di “esprimere rilievi sostanziali più pesanti, riconducibili a certi aspetti”. Rileggiamolo: “Si richiama l’attenzione su alcune informazioni, prevalentemente riferibili a criteri di valutazione e conseguente modalità di rappresentazione in bilancio di specifici fatti di gestione, presentate all’interno della Relazione sulla missione anche sotto forma di richiamo a quanto scritto all’interno dei documenti di bilancio 2022, le quali assumono un’importanza fondamentale ai fini della comprensione del bilancio.”
In particolare rileviamo che sono ben sette le fattispecie che sono evidenti esplosivi argomenti critici, sui quali il team Bagnoli+2 rimandano a separata sede facendo un blando richiamo (una pacca sulle spalle per togliersi dall’impiccio…) con qualche eccezione critica che serve – è questo il nostro parere – solo ad allungare il brodo.
Che dire ancora del periodo: “L’Organo di controllo conferma la necessità di un aggiornamento almeno trimestrale, da effettuarsi in sede di Consiglio di presidenza e di Consiglio Nazionale, in modo da informare sul rispetto di quanto deliberato in sede di approvazione del bilancio preventivo 2023 e, se del caso, permettere tempestivamente interventi correttivi. Ciò soprattutto in considerazione dell’elevato indebitamento e della complessa situazione finanziaria ereditati dal precedente esercizio amministrativo. Si ricorda altresì come l’art. 13 del vigente Statuto imponga l’adeguamento delle quote associative alle esigenze finanziarie della Confederazione. Pertanto, eventuali sbilanci che dovessero manifestarsi durante l’anno per errate previsioni contenute nel bilancio preventivo dovranno essere sanati ricorrendo in via prevalente alla contribuzione associativa.”
Ci sono per davvero delle “errate previsioni” nel bilancio preventivo? Non le vedete? Perché questa sorta di condizionale sospensoria al posto di una qualifica di correttezza che dovrebbe emergere in modo perentorio?
In altre parole: se avete un buco di bilancio di esercizio, correte ai ripari e provvedete a sanarlo urgentemente, ricorrendo a un finanziamento straordinario con delle quote che saranno da chiedere agli associati (oltre 700 ci dicono). Lo faranno?
E che dire della circostanza del credito della famigerata “Millennium srl” che sembra essere ancora partecipata (cioè in pancia contenuta) dalla Confederazione? La società partecipata dicono che non paga il finanziamento da anni e sarebbe “tecnicamente incagliata”. È vero? Non è un po’ anomala la cosa? Sembra che anche questa volta, se tutto fosse confermato, il pesce inizi a puzzare dalla testa, non vi pare?
Hanno inteso bene la prescrizione dell’OdC, che non è una semplice “pacca sulla spalla”, ma una ben chiara intimazione e diffida (edulcorata dall’eufemismo diffuso), ancorché diluita in un basso profilo nella allarmante denuncia richiamata nella relazione? Non dice niente la chiesa romana, quella guidata dal Papa Francesco, che professa il rigore morale a partire dalla piaga della frociaggine?
Ma è in coda che arriva il bello: la terna preposta all’Organo di controllo osserva che “Non si rilevano motivi ostativi all’approvazione del bilancio d’esercizio al 31.12.2023 fermo restando quanto sopra evidenziato (che non ci par poco, n.d.r.!) e a patto che sia approvato e reso vincolante il suddetto piano dei flussi finanziari, con particolare riferimento alla necessaria riduzione dell’indebitamento tributario e previdenziale.” Insomma, va tutto bene, se però “farete una riduzione dell’indebitamento tributario e previdenziale”: chissà-chi-lo-farà (noi temiamo che toccherà al Ministro Giorgetti, come successe con MPS, per ripianare il buco: ricordate questo passaggio, cari Pantaloni-lettori, e anche cittadini tassati al buio!
La terna guidata dal professor Bagnoli prevede o auspica forse l’ipotesi di uno stralcio da parte dell’Agenzia Entrate o un lento trascinamento della Confederazione e delle sue partecipate (richiamate nella relazione) nella fossa di un “pilotato fallimento” con l’inerzia degli organi preposti al rispetto delle Leggi?
La domanda sorge per l’evento esclusivo della attivazione della Rete Nazionale, un chiaro succedaneo della Confederazione: non è così? E allora qual è il suo significato tecnico, a parte la portata dell’evento pubblicistico che – a noi pare degli zelanti Avvocati Confederali – chiaramente utile a distrarre l’attenzione dalle questioni in capo alla sede di Via Steccuto?
Altre domande sopraggiungono alla lettura della più surreale relazione dei controllori. I maggiorenti e più numerosi governatori “fedelissimi al sistema” hanno letto la relazione? L’hanno forse letta, ma non hanno avuto tempo di qualificarla? Giusto, li comprendiamo: ci dicono che la stessa è stata pubblicata solo 4 giorni prima dell’assemblea e non vi è stato il tempo necessario per farlo – spiegano i malpancisti discriminati, perché non allineati. E noi li comprendiamo.
I maggiorenti si rendono conto che sono complici dell’inevitabile, ma preannunciato, crack della Confederazione approvando un bilancio che fa acqua da tutte le parti, senza alcuna perentoria diffida e/o intimazione a termini di tempo?
Eppure il professor Bagnoli lo dice a chiare lettere che i responsabili dell’ipotetico disastro sono/saranno: il Consiglio di Presidenza e il Consiglio Nazionale. E così anche i Governatori coinvolti che, per come allineati e reticenti, restano a guardare con un occhio chiuso (o forse entrambi), richiamando alla mente una categoria di falsi fedeli citati nel Vangelo, un testo sempre richiamato nelle pubbliche enunciazioni, quale esempio di conduzione morale.
Il Prefetto di Firenze, la Guardia di Finanza, la Procura di Firenze, la CEI (conferenza episcopale italiana) e l’Agenzia delle Entrate, dormono indisturbati su questa situazione?
Che dire ancora del periodo nel quale si afferma che è cosa buona e giusta rinviare con un piano di dilazionamento i debiti per quote associative delle sedi confederate – si legga: quelle della Toscana e del Lazio, cioè oltre la metà delle sedi – senza specificare che, mancando tale “piano di rientro”, non avrebbero potuto votare il CdA? Ed è vero che alcune altre Confraternite non sono state ammesse al voto perché insolventi, facendo dunque due pesi e due misure? Non vi sembra questa una formula per ammettere alle votazioni una vasta categoria di unità territoriali che, per Statuto, non avrebbero potuto esprimere il voto di elezione del Consiglio inficiando l’intera elezione?
Ci piace richiamare sul punto l’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria, con l’esempio di come un’interpretazione surrettizia di una norma permetta di aggirarla con uno stratagemma argomentativo per superare un altrimenti insuperabile coercizione statutaria connessa all’esclusione del voto e conseguente annullamento del CdA nominato.
Forse la Confederazione ha un Presidente, un Consiglio di Presidenza e un Consiglio Nazionale illegittimi? Perché si aspetta ancora a rispondere sulla questione delle ipotesi di invalidazione o correttezza delle elezioni o altrimenti commissariare la nave prima che affondi?
PS – Ci giunge un autorevole parere di un esperto osservatore del pianeta del Terzo Settore, che commenta: Caro Romiti è sconcertante tutto questo. Non so se l’Italia si è adeguata a confederazione o viceversa, ma non c’è speranza oltre la rivoluzione. Ci vuole la rabbia della folla.
Sapessi come invocarla lo farei, ma non sono avvezzo. Solo Cristo ebbe il coraggio di buttare i profanatori fuori dal Tempio! Ora non aggiungo altro. Mi ritiro a riflettere e a piangere su quello che poteva essere e ora non sarà più!!! Grazie a ’sti ……
– segue –
A.R.
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