la battutaccia. LA GIUNTA BENE-BIS(CHERO), LA FERROVIA PORRETTANA, IL VIAGGIATORE SCONTENTO E IL CONTROLLORE SPIRITOSO

A cosa servono le unioni contro-natura se non a mortificare la gente comune, i pezzenti (cioè gli accattoni del popolo), gli sdentati (come dicono i francesi delle élites con la puzzetta sotto il naso): insomma i sanculotti che non contano?


Gigliotti e Torresi, due misure e due pesi…

QUANTO A BRISCOLA FA IL DUE

TANTO VALE IL POPOL BUE


Par bòno, però morde

 

Sembra una storia, ma non è. Siamo nel 1978 alla stazione di Piteccio. Un treno che sale verso Porretta si è fermato per dare lo scambio al fratello che scende verso Pistoia. Solo che l’attesa è più lunga del previsto.

Dopo una ventina di minuti un passeggero inizia ad inquietarsi perché qualcosa non gli torna. Si perde troppo tempo, non si può andare avanti così, con dei servizi che sono del mal-servizi. E lo scontento inizia a borbottare, a bollire e, infine esplode.

«Ma guarda che ritardo. Perdo la coincidenza a Bologna. Questo treno non va… E ora? Come la mettiamo ora? Eh? Come la mettiamo…?».

Nel silenzio del vagone e della stazione, la protesta si ode chiaramente. Passa il controllore e sente la lagna: «Ma guarda che ritardo. Perdo la coincidenza a Bologna. Questo treno non va… E ora? Come la mettiamo ora? Eh? Come la mettiamo…?».

Ripassa indietro il controllore e ancora lo scontento protesta: «Controllore… controllore… E ora come la mettiamo…?».

E il controllore, senza turbarsi e senza neppure girarsi indietro, con la sintesi dell’acume del burlone: «A pecora!».

Questa storiella vera mi è tornata alla mente nel vedere il matrimonio incestuoso fra le «forze del progresso» e la nefanda «nostalgia del ventennio».

E ora come la mettiamo, Gigliotti? A pecora anche noi…?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


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