MONTAGNA POLEMICA: «PER LA PROVINCIA NOI NON VOTEREMO»

votazioni provinciaMONTAGNA. Domenica 12 ottobre si terranno le votazioni per la Provincia, un ente proclamato trionfalmente estinto dalla politica degli annunci e dei finti tagli del Governo Renzi, ma che invece abolito non è.

L’ente pubblico “Provincia” è stato scippato al controllo dei cittadini e consegnato nelle mani della casta. Il principio secondo il quale tutti i cittadini, senza restrizioni di ceto, istruzione e sesso, possono partecipare alle elezioni politiche e amministrative, avendo garantito il diritto di voto come fondamentale espressione di democrazia diretta dal basso, viene, in maniera preoccupante, disatteso.

Non più un persona un voto, ma il voto come espressione e al servizio di una nomenclatura illuminata. Trova così compimento l’assioma di quella politica che si ritiene moralmente superiore e consequenzialmente in grado di decidere per tutti.

La finta abolizione delle Provincie è solo la continuazione di un disegno ben preciso che mina nelle fondamenta la democrazia. Dal 2011 abbiamo avuto tre presidenti del consiglio senza che siano passati dal vaglio elettorale. Il Parlamento è stato eletto con una legge dichiarata incostituzionale e con la scusa delle riforme sta modificano i pilastri su cui si basa la nostra Repubblica. Il Senato elettivo verrà infatti soppiantato da una organo composto da dei supereletti, anche questi non più eletti dal popolo.

In questa tornata elettorale per eleggere i rappresentanti politici della Provincia, solo i Sindaci e i Consiglieri Comunali potranno recarsi al seggio ed arrogarsi il diritto di scelta che invece dovrebbe competere ad ogni cittadino.

In queste elezioni farsa, dove la maggioranza dei cittadini non sarà chiamata ad esprimersi, anche chi gode del privilegio di votare sarà nel voto discriminato, in base ad una sorta di ceto sociale incentrato sulla fredda logica dei numeri.

Il voto di un consigliere di Pistoia varrà mille volte di più di un consigliere comunale della nostra Montagna Pistoiese.

Non trovando applicazione l’art.48 della Costituzione della Repubblica Italiana, dove si sancisce che «sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età e che il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo non esercizio è dovere civico», domenica non voteremo in segno di protesta contro un sistema che allontana sempre più i cittadini dalle istituzioni e soprattutto non rappresenta e non rappresenterà i diritti degli abitanti della Montagna Pistoiese.

Alessandro Belli, Consigliere Comunale di minoranza di Piteglio
Marco Ferrari, Consigliere Comunale di minoranza di Cutigliano

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3 thoughts on “MONTAGNA POLEMICA: «PER LA PROVINCIA NOI NON VOTEREMO»

  1. Bravi! Rallegramenti! Avete pienamente ragione e se quelche cretino , magari con la tessera, vi viene a dire che votare è un dovere, rspondete a mio nome, se possibile, che essere sguatteri del potere e disponibili a farselo mettere in tasca è da servi. Come chi andrà a votare.
    P.S. Controllate chi va a votare……per il bene della Montagna(?), e magari fateci sapere……
    In gamba!

  2. Bravissimi!
    Una analisi più lucida e precisa di questa non poteva esserci. E sopratutto valida a prescindere, indipendentemente dal luogo geografico in cui si vive o del partito a cui si appartiene. Siamo stati semplicemente, come cittadini, scippati di un nostro sacrosanto diritto da parte di un imbroglione, un vanesio, un piccolo presuntuoso, da nessuno eletto, come ben avete ricordato, ma con un sacco di servi e voltagabbana ai suoi piedi all’interno del P.D
    Piero Giovannelli

  3. condivido con il fatto che i cittadini siano stati scippati del loro sacrosanto diritto di voto, perchè sono uno che ritengo il popolo sovrano di scegliere i propri rappresentanti, le elezioni provinciali sono state regolamentate con il solo voto dei sindaci e consiglieri comunali, sono anche contrario all’abolizione delle provincie, avrebbero dovuto sopprimere le regioni, ritengo che le provincie siano enti molto più vicini ai comuni, sul fatto del non voto ognuno è libero di scegliere secondo il proprio pensiero, chi non partecipa al voto visto che rappresenta tutte quelle persone ,10 100, 1000… che votandolo gli hanno dato fiducia si assume di fatto il diritto di decidere anche per altri, e mi domando ma negli ultimi sei mesi visto che la riforma è di aprile dov’erano?

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