Dinanzi a un’Ambra in fuga | dall’Anpi, qual beluga, | la pastasciutta in pista, | di marca antifascista, | non basta a fare luce | per cancellare il duce. | Oh, povero Gigliotti | e baldi giovinotti! Pretoni e mestichieri, | oh piddi-cavalieri! | Il Minkia-bambinello, al suo corteggio bello, | trecento ne aspettò, | ma molti men ne andò. Triste fu la serata: Vittoria… mutilata?
MAFIA, ANTIMAFIA, FASCI E PASTASCIUTTE
E APPARENTI SIA I BELLI CHE LE BRUTTE!
Anche gli emuli dei Fratelli Cervi sono il massimo della trasparenza e della coerenza.
Gli scappa una “vitellina di latte” dalla stalla di Magnino Magni, e ancor oggi nessuno di loro ha saputo fare parola; alzare un dito; dire alla Torresi di levarsi gentilmente dai coglioni.
D’altronde che possiamo aspettarci da una realtà come quella alianese, pilotata per 75 anni dai compagni antifascisti, i quali, dal 1999 al 2015 hanno blindato e protetto un mai-comandante dei vigili urbani e, dopo averlo voluto aldilà dell’umano credibile e del legale dello stato di diritto, lo hanno pure trattenuto in servizio e cullato e affidato alle amorevoli cure di Luca Benesperi & Maurizio Ciottoli, auspice Mamma Aveta, bene instradati all’inciucio dal senatore La Pietra-Plastilina?
Fascisti il 24 aprile e democrat-comunisti il 25. Con schiere di partigiani spuntate come funghi dappertutto. Unico mortale contatto di sangue: la stessa sete di potere. Gli uni erano gli altri e viceversa.
Così il puttanaio è visibile ogni mattina. Bello, forte, indistruttibile perché protetto – in mille modi e per mille ragioni – da una marea nera di dittatori della procura che, in nome della legge, mandano al patibolo i giornalisti.
Ma solo quelli che, come noi di Linea Libera, gli diciamo in faccia che cosa in realtà sono le osannate «autorità costituite»…
Edoardo Bianchini
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