prima che il gallo canti. MISERICORDIE, ANCHE L’AVVOCATA CAPRIO “HA RINGAMBATO”…?

L’articolo sul controllo della Confederazione, uscito ieri 26 Luglio, sembra non essere andato giù all’avvocata ex consigliera Angela Caprio che ci intima di “togliere il suo nome” dal testo. Siamo sbalorditi, ma non troppo, viste le manovre del Palazzo di Via Steccuto


 

FIRENZE-ROCCASECCA. Anche noi chiuderemo questa nota con un “fraternamente”, così come la lettrice Angela Caprio (vedi anche qui consorella attiva, anche con le sue ricche epistole, e qui Rosy Bindi), che ci scrive un messaggio uozzap di diffida che riportiamo in formato screenshot: “Rimuovi immediatamente il mio nome dall’articolo”.

Manca il punto esclamativo, ma noi, che siamo abituati a minacce e diffide legali, lo sentiamo dal tono…. Un messaggio che – alle orecchie della redazione – è intimidatorio, anche perché pervenuto dopo nemmeno una ora dalla pubblicazione sui social dell’articolo che mette – ancora una volta – a nudo il re.

Così in questo mondo di gatti e topi, anche lei vuole forse porsi nella squadra dei misericordiosi decisi a fare una guerra (peraltro “barbarica”) di carte bollate alla nostra testata? Non si ricorda di quando ha rovesciato i banchi nel Tempio di via Steccuto?

Alle 18.06, con il nostro articolo appena uscito, arriva una chiamata uozzap di Angela Caprio. L’ho persa…

ma il messaggio c’era. Ecco qua la prova del “ringambamento” (si dice così in Toscana).

Non ci sorprendiamo più di nulla, come scrive un autorevole e distinto consigliere defenestrato perché non allineato. Ma vogliamo pensare – e dunque, le chiediamo all’unisono – di precisarci meglio la sua posizione: se è ancora una lettrice appassionata alla verità o no.

È forse passata con i gatti di via Steccuto? Ma non ricorda di quando, “...nel 2017, era sola come un cane”? Le lettere di protesta, dense di sdegno e riprovazione del CdA nazionale, le ha digitate lei: mica gliele abbiamo estorte noi! Ci dispiace che si lamenti che “…non voglio che il mio nome venga accostato a questa gente…”.

I fatti sono storicamente fissati, con atti e corrispondenze, non ce li siamo inventati noi che, non possiamo spiegare la logica aristotelica e l’ordinamento sul giornalismo d’inchiesta a un giurista.

Ha forse fatto il salto qualitativo passando dal purismo etico al bassoprofilismo di circostanza? Forse il processo di revisione è stato indotto da qualche nuova collocazione professionale, che la vede costretta a un riposizionamento “neutro”?

Anche il neo eletto Gambelli dovrà leggere queste cronache. Che dirà? Farà qualcosa o si volterà dall’altra parte come i suoi predecessori?

Dov’è finita la più garibaldina ex consigliera discriminata che abbiamo conosciuto nelle sue intense lettere di denuncia? Siamo stupefatti e increduli, perché ci ricordiamo di quando era lei a essere perseguitata dagli stessi che – grazie alla generale ignavia delle autorità morali (chi meglio di Giandomenico Giani?), giudiziarie e religiose, restano imperterriti al controllo dell’elefantiaca Confederazione, sicuri che essa sia too big to fail.

Ci rifacciamo però gli occhi rileggendo alcune note di sostegno e apprezzamento delle nostre denunce, pervenuteci dal mondo di altri misericordiosi, appassionati nostri lettori, nient’affatto dubbiosi sulle nostre inchieste giornalistiche estratte da un copioso archivio di documenti.

Questo è uno dei più saporiti, e purtroppo drammatici commenti pervenutici, che sarà portato – se necessario – dappertutto: Caro Romiti è sconcertante tutto questo. Non so se l’Italia si è adeguata a confederazione o viceversa, ma non c’è speranza oltre la rivoluzione. Ci vuole la rabbia della folla. Sapessi come invocarla lo farei, ma non sono avvezzo. Solo Cristo ebbe il coraggio di buttare i profanatori fuori dal Tempio! Ora non aggiungo altro. Mi ritiro a riflettere e a piangere su quello che poteva essere e ora non sarà più! Fraternamente.

***

Quest’anno, andrò a Isola Capo Rizzuto in ferie e, se è sempre valido il tuo invito, passo da Roccasecca per incontrare i tuoi confratelli nella sede e, magari, fare una chiaccherata, ma perché no, una relazione ai volontari sull’archivio del nostro giornale: parlando come ai vecchi tempi. Sempre che l’invito che mi hai fatto un paio di anni fa, sia sempre valido.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.info]


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