inceneritoristi. CONFCOMMERCIO, SULL’INCENERITORE SERVE UN RIPASSO?

Non è ben chiaro chi fosse presente all’incontro tra il Comune di Montale, ma è invece chiaro che la delegazione sembra essere caduta nelle solite trappole suggestive sull’impianto. Il danno ambientale c’è già. Non è che basti non rammentarlo e sparisce…


La narrazione del Betti è dopata da un incasso annuale di 350 mila euro di ristori…

 

PISTOIA-PRATO-MONTALE. Disarmante leggere il resoconto apparso su Il Tirreno per la programmazione territoriale con la Confcommercio Pistoia/Prato; nel quale si ribadisce la volontà di “affrontare il nodo della valorizzazione dei rifiuti”.

Ma come? Dopo 15 anni di cronache giornalistiche, dibattiti, convegni e inchieste giudiziarie (poi, però mandate all’archivio, da Tom Col) la Confcommercio pensa davvero così ingenuamente di affrontare il nodo?

Semplicemente struggenti, ma forse ingenui o dabbene, considerata la componente degli innominati delegati (i referenti della Confcommercio non sono citatisull’articolo, chissà perché?), con il solito bassoprofilismo alla maniera del fu Pm Renzo Dell’Anno.

I dirigenti della Confcommercio Pt e Po, non hanno contezza della storia ventennale sull’impianto? Chiedessero al Beppino Montalti

Il prosieguo del testo è ancora più deludente e imbarazzante. La Confcommercio si pone in modo neutrale sul “gioiellino” di via Tobagi, ma c’è da chiedersi se loro, che hanno sicuramente un addetto stampa che registra le cronache, sono aggiornati su:

1) la provenienza di ben 350 mil euro annui che si intascano in modo esclusivo a Montale (pregiudicando così – con un enorme conflitto di interessi – ogni qualificazione di merito;

2) che la “salubrità dei luoghi” è chiaramente compromessa da 40 anni: lo chiedano all’Ordine dei Medici di Pistoia o a Ispro Toscana, se non credono alle pagine che scorrono implacabili;

3) che l’inceneritore è chiuso per la sua dimostrata obsolescenza.
Su questo argomento lo stesso Franceschi ha ben parlato a Tvl, il 7 giugno scorso, narrando un bella storiella farcita di menzogne edulcorate sulla inverosimile “manutenzione ordinaria”, che in realtà è una chiusura suggerita (non imposta per i devastanti effetti politici correlati) dagli ispettori dello Spill dell’Usl Toscana per la obsolescenza autodenunciata dallo stesso Franceschi.

Anche l’avv. di Jovannotti si è placato e ha smesso di fare delle ridicole diffide sulle nostre cronache, dimostrate dai documenti sulla malagestione di Ladurner e Cis in tandem.

La Confcommercio, queste cose le sa e non le dice, oppure non vuole nemmeno saperle? A che gioco giochiamo Gianluca Spampani?  

A.R.
[alessandroromiti@linealibera.info]


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