COLPO DI SCENA SULLA FUNIVIA DOGANACCIA-SCAFFAIOLO: IMPOSSIBILE FARLA

In vista del Consiglio Comunale di San Marcello convocato per martedì 3 settembre. Nuovo intervento di “Un altro Appennino è possibile – versante toscano”: quella funivia, già criticata per questioni ambientali e di produttività economica, sarebbe illegittima. Insisterebbe su un’area colpita, nel 2016, da un incendio. E  lì, ancora per molti anni, per legge non si può costruire. Inoltre la Regione Toscana, per colpa dei ritardi della Provincia di Pistoia, ha revocato un terzo dei finanziamenti

SAN MARCELLO PISTOIESE-PITEGLIO.  Clamoroso colpo di scena nella vicenda della già tanto criticata, per questioni ambientali e di resa economica, funivia che collegherebbe Doganaccia alle vicinanze del lago Scaffaiolo in prevalenza sul territorio di San Marcello Piteglio.

È il Comitato “Un altro Appennino è possibile – versante toscano” a sollevare quello che ha tutti i crismi di un ostacolo assai arduo da superare. Lo ha fatto con una lettera inviata al sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo, anche presidente della provincia di Pistoia. La lettera è stata inviata anche ai capigruppo, al segretario comunale e a tutti gli enti che formano la Conferenza dei Servizi.

Un colpo di scena duplice, che porta a conoscenza di due motivi per i quali sarebbe impossibile dare parere favorevole alla funivia e per i quali, addirittura, sarebbe necessario annullare la Conferenza dei Servizi.

Il primo motivo sollevato dal Comitato è già stato reso noto nei giorni scorsi: si tratta di un decreto regionale che revoca una parte consistente (quasi 5 milioni) del finanziamento regionale già assegnato al progetto.  Ma è soprattutto il secondo motivo a colpire: la funivia non sarebbe realizzabile perché, scrive il Comitato, il terreno su cui dovrebbe sorgere è stato interessato, nel 2016, da un importante incendio: la costruzione di questo impianto sarebbe in contrasto con quella legge dello Stato (“la 353 del 21 novembre 2000, articolo 10 comma primo”, dettaglia il Comitato) che, appunto, vieta per 15 anni “destinazione diversa da quella preesistente all’incendio”.

E se mai la funivia venisse costruita – insiste il Comitato —si applicherebbero inevitabili sanzioni, tutte a carico diretto dei responsabili trattandosi di “danno erariale”. Il costruito andrebbe subito demolito, con spese a carico dei responsabili.

“Le carte progettuali – scrive il Comitato — non hanno tenuto conto di una circostanza determinante, ovvero il vasto incendio che si è sviluppato il 10 dicembre 2016 nell’area su cui ricadrebbero la stazione di monte ed uno dei piloni di sostegno della costruenda funivia. Nonostante che l’incendio sia stato a suo tempo segnalato dagli organi preposti, e che sia stato reso di pubblico dominio su Geoscopio, Banca dati Incendi boschivi, Regione Toscana, tale evento non viene mai preso in considerazione, né dal soggetto proponente, Provincia di Pistoia, né dai progettisti”.

rendering stazione arrivo

Il Comitato chiede a sindaco e capigruppo di informare i consiglieri comunali su questi due fattori emersi da poco: ciò per dar modo a ciascuno “di esprimersi con la piena cognizione delle conseguenze del proprio voto”.

La richiesta è arrivata proprio alla vigilia di una importante seduta del Consiglio Comunale, quella di martedì 3 settembre 2024: al punto 9 dell’odg sta infatti la valutazione, da parte dei consiglieri, sul progetto di funivia in vista della successiva approvazione in sede di Conferenza dei Servizi.

I quasi 5 milioni di finanziamento già assegnato dalla Regione per costruire quella funivia (rappresentano quasi un terzo del finanziamento complessivo già deliberato) sono stati revocati dalla Regione stessa con decisione del 29 luglio e decreto del 1 agosto scorsi. Il motivo sta nello slittamento della gara di appalto da parte della Provincia di Pistoia: quei denari dovevano infatti essere assegnati, pena revoca, con gara d’appalto entro il 19 ottobre 2024 ma la Provincia di Pistoia, nel suo ultimo cronoprogramma, ha deciso di far slittare quella gara.

Inevitabile, a questo punto, la revoca di parte del finanziamento che forse – spiega il Comitato – potrebbe essere recuperato nel bilancio regionale 2026 ma, a quel punto, con inevitabile aumento di costi. La cosa per il momento certa – chiosa il Comitato – è che adesso la copertura finanziaria dell’opera è insufficiente per almeno un terzo.

Legando questa evidente difficoltà all’altra (la impossibilità di costruire la funivia, per almeno una decina di anni, su un terreno già interessato da un grosso incendio), il Comitato mette in guardia i consiglieri comunali di San Marcello Piteglio, richiamando anche le loro pesanti responsabilità a dover risarcire di persona il danno erariale eventualmente prodotto.

“Andare avanti con un parere favorevole è quantomeno imprudente”. E stando così le cose – questa la conclusione della lettera – il Consiglio Comunale non può esprimere parere favorevole ma dovrebbe anche chiedere l’annullamento della Conferenza dei Servizi.

Alla lettera sono allegati due documenti: la cartografia dell’area interessata dall’incendio del 2016 e la mappa dimostrante come la funivia, se mai realizzata, dovrebbe insistere proprio anche su quell’area.

Segnalazione al Consiglio del comune SMP

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