Ciottoli e Benesperi salirono sul loro trono di “bottinai-spurgatori”, strombazzando che avrebbero fatto pulizia della merda locale indecente e ben seccata grazie alle cure ultra-settantennali della sinistra piano-anpigiana, ma non lo hanno mai fatto. Ora stringono la sinistra come se dovessero sposarla finché morte non li separi…
AMBRA, DESTRA E MESTICHIÈRE
VE LO SCHIÒCCAN NEL SEDERE!
Il terreno d’Agrùmia è fertilissimo per far nascere mellétte schifide – come scriveva la Blimunda, a ruota libera, prima di dichiarare al sostituto Claudio Curreli (con cui condivide affinità elettive & sociali attraverso il Pm anziano Giuseppe Grieco e, soprattutto, la di lui segretaria Alessandra Casseri, amica omopolitico-pensante); prima di dichiarare – e sia consentito dire: in maniera del tutto falsa e calunniosa – che la sua “vena scrittoria” era stata barbaramente stroncata dalle persecuzioni di Linea Libera.
Il terreno di Agrùmia, che ha mantenuto suo (di lei Blimunda) marito, il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti, al comando dei vigili in contromano legale rispetto al Tar Toscana e alle leggi, ribolle di illegalità chiaramente mafiose fino dal dopoguerra.
Ma deve essere il terreno – che s’allaga con facilità e facilmente si secca e diventa polvere – a far nascere gli agli fetenti che si ritrova alla guida della sua amministrazione, squalificata quanto e più di una meretrice da postribolo di Pompei, ma sorretta comunque da una inattendibile procura della repubblica, legalitaria quanto la regina di “quori” di Alice nel paese delle meraviglie.
Tralascio la dimostrazione di questo preambolo su cui, più correttamente, dovrebbero indagare gli ispettori ministeriali, che Nordio non intende muovere per fare acclarare i comportamenti assurdi e prevaricatori del Pm e di tutti i suoi sostituti (cfr. art. 21 Cost.).
E mi limito a parlare – al fine di onorare la fertilità del suolo agrumiano ben concimato – della nascita della RSA che, contrariamente alla comune identificazione per sigle, non indica un «ricovero per anziani» di quelli che sono serviti a far impestare di Covid 19 una marea di poveri vecchi, ma è più semplicemente l’acrostico (come RSI, Repubblica So[r]ciale Italiana, cara ai nostalgici come il Ciottoli) indicante la Repubblica So[r]ciale Agrumiana.
Ciottoli e Benesperi salirono sul loro trono di “bottinai-spurgatori”, strombazzando che avrebbero fatto pulizia della merda locale indecente e ben seccata grazie alle cure ultra-settantennali della sinistra piano-anpigiana, ma non lo hanno mai fatto.
Anzi, messi alle strette delle loro responsabilità politiche, preferirono denunciarci ai Pm di una procura che non fa indagini, ma che è sempre pronta a falsare la verità col fine di mantenere il potere adoperato di solito come un’arma. E questo è un nostro legittimo parere, ammesso dall’art. 21 della Costituzione.
L’impunità garantita a Pm e sostituti pistoiesi sia da Roma (Csm e Anm – lo ha dichiarato Maurizio Barbarisi) che da Genova, procura con il dovere di indagare sullo spórco sècco di Pistoia ma, al contrario, indegna alleata di chi come Curreli viola le leggi dello stato, difende il malaffare prendendo in giro i cittadini oppressi e schiacciati da un immondo stalking giudiziario strumento di regno per la dittatura di Pm senza faccia, senza freno e senza senso di «disciplina ed onore».
Di questo aspetto parleremo parecchio anche in séguito. Ora godetevi la prova documentale della nascita della RSA, Repubblica So[r]ciale Agrumiana, che qui vedete riunita con il Gran Con[s]iglio del Sorcismo a casa di Bimbominkia, dove erano presenti i cardinali dell’intellighènzia protetta dal sistema sanitario del potere ad ogni costo.
Fascisti e comunisti abbracciati in una ammucchiata che puzza d’aglio di lontano un miglio. Sorridenti e felici, ognuno di loro li accomuna l’aver tradito parenti, familiari e amici. E Benesperi, Ciottoli, Torresi e mestichière, l’hanno schioccàto a tutti nel sedere.
Lo diceva sempre il Michelozzi, padre di Marino Michelozzi che sostiene, a Quarrata, l’indecente assessore abusivista Simone Niccolai, Italia Viva e un sacco di guai: «Ma cosa vuoi capire, Bianchini! Ci prendono tutti per il culo!».
La cosa peggiore – e si torna sempre al Terzo Piano – è che chi dovrebbe difenderci, si rivolge a un luogotenente della finanza e gli dice, freddo e minaccioso: «Ma allora non lo vuoi capire che io, la sorella di Luca Turco, non la intercetto!».
Edoardo Bianchini
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