La legge è davvero uguale per tutti? Ma nemmeno per sogno! E ve lo dimostro con questo bellissimo esempio di “coerenza” dei vertici della procura di Pistoia, àmbito in cui Claudio Curreli gode di ampi indecenti vantaggi, come ci ha dichiarato il fu-presidente del tribunale Maurizio Barbarisi
SE IMPONGONO LA MORALE
SIANO MORALI PER PRIMI!
Chi può essere più ipocrita di chi insegna la morale agli altri, mentre per se stesso ignora i princìpi che professa, che impone al popolo e che dichiara con una faccia da prendere a mattonate?
Questi tre signori della corte – Coletta, Curreli, Contesini – partono dicendo che il pubblico ministero è legittimato a vigilare sull’osservanza delle leggi, ma il più in alto in carica (Tommaso Coletta) si rifiutò di perseguire la sorella del suo capo fiorentino Luca Turco; e si dice sia sotto inchiesta a Genova: dove, peraltro, siamo convinti che verrà prosciolto, se la notizia è vera.
Il secondo, Claudio Curreli, è tutta una violazione di norme e comportamenti che collidono anche, in ipotesi, sotto vari profili penali: esercizio abusivo della professione giornalistica; violazione delle leggi dello stato in relazione all’ingresso dei clandestini in Italia; peculato per uso e abuso di mezzi e strumenti di lavoro; violazione continua e ripetuta dell’art 358 cpp etc.
La terza, Chiara Contesini, tirata a strascico dai primi due, è comunque a conoscenza dei problemini pistoiesi (fonte certa: Maurizio Barbarisi).
Eppure tutti e tre, con una faccia degna di opportune mattonate, hanno deciso di abbattere Linea Libera: troppo pericolosa la verità sulla malagiustizia pistoiese.
È diffamazione, questa mia focalizzazione sul fatto che, con solare evidenza, questi tre personaggi in cerca di potere insegnano agli altri un rigore che loro stessi non mostrano in primis nei loro personali confronti?
O è invece la prova vivente del fatto che la repubblica di Mattarella è una pia invenzione per un gregge senza cervello e soprattutto senza onore ed orgoglio?
E non ho finito. Sono persone, queste, che hanno fatto di tutto per far passare l’idea che Linea Libera sia una pubblicazione clandestina; e tuttora cercano di ripercorrere la stessa linea depistante e farlocca. Eppure, se sono davvero laureati in legge e maestri di ermeneutica come si professano, dovrebbero gentilmente piantarla di raccontare frottole in nome del diritto che loro non coltivano affatto e che stravolgono di continuo.
Il loro diritto è solo violazione dei diritti umani. Anche perché se devono applicare alla lettera l’art. 358 del cpp, preferiscono, come Curreli di norma, far sparire i fascicoli che potrebbero fare assolvere degli innocenti. Archiviano senza avvisare; negano l’accesso ai fascicoli ai loro “clienti antipatici” come noi di Linea Libera e mentre la Camera Penale pistoiese, addomesticata a dovere, si rompe la schiena in baci della pantofola…
E quanto sono protetti a Roma e a Genova! Lo dimostrano le decine di segnalazioni tutte archiviate con motivazioni che gridano vendetta non agli occhi di Dio (che non c’è e in cui loro non credono), ma di Aristotele e della sua logica “ontologicamente” scientifico-matematica, applicata per i nemici e interpretata per gli amici.
Pensate. Non hanno ancora capito che chi scrive è e resta comunque giornalista. E adoperano la contraerea perché non hanno il coraggio di essere disciplinati e onorevoli come prescrive l’art. 54 della Costituzione.
Viva l’ItaGlia!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
PERCHÉ LA PROCURA DI GENOVA
ISCRIVE SEMPRE I MAGISTRATI DI PISTOIA
SOLO NEL REGISTRO DEGLI “ANONIMI”?
NON LI CONOSCE? NON SA CHI SONO?
Magari domattina vi narro cosa può essere successo oggi a Genova – procura della repubblica – chiusa in camera di consiglio (ore 12:30) per decidere come salvare la varia umanità di Pistoia, che imperversa sempre e comunque sul destino della gente che chiede soltanto il rispetto della legge…