sinagra&cuffaro 57. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. «NULLA POENA SINE LEGE», MA LA PROCURA DI COLETTA IGNORA LA LEGALITÀ E MARCIA SULLA TESTA DELLA GENTE CON GLI SCARPONI CHIODATI


Si mettono di traverso a tutto, perché si giudicano fra loro e non si danno mai mazzate sui piedi: oggi ti salvo io, domani lo farai tu. Dei tre poteri dello stato uno, quello inquisitorio, che dovrebbe essere un servizio pubblico realmente garantista e senza macchia, è un vero e proprio verminaio ideologico, insopportabile e semenzaio della peggiore dittatura possibile



NO MIGRANTI IN ALBANIA

MA DAL BIANCA E COSÌ SIA!


Poche ciance: nolenti o volenti, protezioni o no, Claudio Curreli è incompatibile a Pistoia, anche se il suo Vpo Massimiliano Tesi lo adora…

 

Commento-lampo, oggi, perché anche scrivere delle sacre istituzioni e delle «autorità costituite», è una vera tragedia, checché ne dica la Gip Patrizia Martucci, anch’ella ingranaggio di un sistema stritolante, ingiusto, irriflessivo e illogico.

Propongo alla gente ancora in grado di vedere la realtà per quella che è, e non per quella che la sinistra e lo pseudo-cristianesimo scoutistico vorrebbero, la contraddizione intrinseca alla stessa ideologia del bene dell’umanità realizzato dalla indiscutibile-invivibile dittatura dei Pm.

Mentre i piani alti romani bastonano la politica dei politici che hanno deciso, legittimamente, dato che il potere di fare le leggi ce lo hanno loro, di destinare i clandestini all’Albania; i piani infimi (e qui parlo del Terzo Piano di Pistoia e della locale consorteria Pm-sostituti) decidono l’esatto contrario, certi e sicuri che chi è protetto a Roma (e a Genova) non andrà incontro a nessun problema.

I clandestini non possono essere portati in Albania; ma la giustizia penale pistoiese destina tranquillamente – a quanto ci dicono – elementi pericolosi e/o comunque problematici, agli arresti domiciliari presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro.

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Tommaso Cerno (Udine, 28 gennaio 1975) è un giornalista e politico italiano,
direttore responsabile del quotidiano Il Tempo. È stato senatore della Repubblica
dal 2018 al 2022, eletto con il Partito Democratico

Siamo d’accordo che Coletta fa come vuole impunemente e non intercetta le sorelle dei suoi amici e/o superiori; siamo d’accordo che le querele-denunce di amici del potere pistoiese vengono sempre e comunque accolte da Curreli & C., mentre quelle contro gli amici del Terzo Piano vengono archiviate con somma-pervicace velocità da parte di geni come Giuseppe Grieco, Luisa Serranti e Linda Gambassi; siamo d’accordo che Linea Libera nell’immaginario collettivo disturbato della procura deve essere soppressa in nome della legge deviata del Terzo Piano…

Con Coletta non ci siamo proprio

Siamo d’accordo su tutto. Ma da qui ad inviare ai domiciliari a Vicofaro gente problematica e pericolosa in una realtà che non è neppure riconosciuta come struttura legalizzata e idonea; fra gente che stranamente continua a godere di tutte le guarentigie di una legge che difende gli stranieri illegali e bastona gli italiani colpevoli di essere tali non per ius soli o scholae o che cazzo vi pare, di strada, signori magistrati di voi stessi, non ce ne corre un po’ troppa?

Ci manca solo che, d’ora in poi, il tribunale penale di Pistoia condanni la gente a prestare servizio sociale nella struttura (?) di don Biancalani: una realtà che ha solo due cessi (e mal funzionanti) per 200 irregolari-clandestini, e poi siamo a posto. Mentre gli italiani se non hanno l’antibagno a norma non possono cacare neppure in casa propria.

Ma Mattarella, che ci sta a fare a palazzo papal-reale sul Colle? A tenere il collo rincarchignato (francesismo luccianese del Montalbano) fra le sue spalle da gufo?

Torna in mente lo slogan Coop adattissimo a questa magistratura dei dittatori: Lo stato sei tu. Chi può far danni di più?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana

Scaricate e leggete la normativa europea che riguarda il penale. E confrontate il comportamento dei magistrati di Pistoia con le norme in vigore. Capirete subito che siamo dinanzi a degli eversori tirannici e pericolosi, che si inventano perfino i reati come lo stalking giornalistico


Curreli e Grieco, una lezione di giornalismo montanelliano

Giornalismo montanelliano
ad usum Curreli Griecoque

 

Negli anni 70-80, quando al Terzo Piano vigeva la legge Giuseppe Manchia; e quando gruppi di ragazzi (anche miei allievi) si divertivano ad andare a sgassare con i motorini sotto le finestre di casa sua, il procuratore – incazzatissimo – faceva intervenire le forze dell’ordine quasi ogni sera.

Mi piacerebbe vedere come sarebbero comprensivi – sotto questo profilo – o Curreli o Grieco, se a ogni ora del giorno e della notte, qualche ospite di don Biancalani si fermasse a pisciare dinanzi all’uscio di via XX Settembre numero 29 o a quello di via Cino da Pistoia 6.

Qui si parrà vostra nobilitate (Dante, Inf., 2, 9)


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