L’Aveta mente; Bimbominkia mente e calunnia; Ciottoli picchia, mente e calunnia; la procura archivia senza avvisare o lo fa anche se in palese contrasto con l’evidenza e la logica. Poi la maggioranza fascio-comunista salva il popò sul danno erariale a tutti quanti, addossando le spese (che sono appena all’inizio) al popolo pecora/bue. Che bella Agrùmia, tutta liquami e stùmia!
QUANDO SI ARRIVA A QUESTI PUNTI
SIAMO IN MEZZO ALLA PIENA DELLA DITTATURA
A chi sa un po’ di latino (non cioè all’avvocata Elena Giunti, difensorA di un favorito falso dottor ragionier Romolo Perrozzi di Quarrata), è ben chiaro che se un qualcosa è rivolto a un complemento di termine maschio-femminile, per evitare l’omografia (cioè la stessa forma scritta che confonderebbe il lettore o l’ascoltatore), le desinenze delle parole si diversificano assai.
Mi spiego meglio. Se in italiano si può dire «tirare legnate a ciuchi e ciuche», diversificando con la «i» per il maschile e la «e» per il femminile, nella lingua dei giuristi alla Cicerone, occorre qualcosa in più. Perché, se dovessimo procedere secondo regola desinenziale usuale, l’espressione sarebbe asinis et asinis, e in tal caso non si distinguerebbe più quali sono gli M e quali le F.
Da qui la necessaria differenziazione in asinis et asinabus: una categoria di quadrupedi che, questa splendente terra pistoiese la riempiono con numeri di nutrita presenza. Come avviene ad Agliana.
Oggi vi faccio vedere – del resto ve lo avevo promesso – la supercàzzola minkio-fasciolinica che Madame Aveta, emerita protettrice del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti, ha sparato ad mentulam canis al buon Alessandro Romiti, per impedirgli di avere le prove di una vomitevole violazione dei diritti del cittadino.
Del resto Donna Aveta è abituata – forse per connaturata cultura partenopea – ad accomodare le cosine con le sue manine o altrimenti (come diceva alla comandante Lara Turelli) lei spacca le gambine delle personcine che non sono bravine e obbediente.
Vediamo quante “cazzate de stercore” l’Aveta ha scritto nella sua letterina di risposta a Romiti, che aveva chiesto l’accesso agli atti sostanzialmente negato da questa numA tutelarA del mai-comandante iper-protetto, che però da decenni non fa altro che perdere le cause che improvvidamente imbastisce di giorno in giorno.
Ecco l’elenco. Seguite i numeri nell’immagine della risposta pubblicata in testa:
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La Paola ha consegnato le mie personali lettere riservate a Nesti brevi manu.Per chi non sa il latino, come l’avvocata Giunti: subito, immediatamente, statim, che in latino significa subito; “stando (statim) in piedi”.Cazzo, che fulmen in clausula! Espressione che non c’entra nulla, ma che significa una specie di colpo di scena alla fine di un discorso o di un fatto! Una razzata (in questo caso cazzata) in chiusura.
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La Paola ha consegnato al suo protetto Nesti quanto richiesto «nella piena legalità»: la legalità, forse, dei lacci delle sue scarpe.Questa segretaria equivoca – da sempre – la legalità con il suo personale, e non di rado riprovevole, arbitrio.
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La Paola asserisce, poi, che le mie lettere dovevano essere date «immediatamente» perché incidevano sulla tutela giurisdizionale del Nesti. E siamo asinis et asinabus, ai ciuchi e alle ciuche. Mamma fucsia corre a soddisfare le bizze del suo bambino che si professa vittima di tutti, perché possa tutelarsi in sede di giudizio: ma ciò non vale, altrettanto, né per me, né per Romiti: cittadini a cui troncare le gambine. Al Nesti dà, a noi ci toglie.Ma che minchia di segretaria e guardiana dell’anticorruzione è mai un’avvocata di tale portata, asini e asine di Agliana che vi fate portare via i peli dal culo da gente così delinquenzialmente orientata?Il Tar le tronca giustamente tutte le ossine e voi, da Minkiolìn in giù, fino alla compagna Ambra Torresi, sette misure e quattro pesi, attraverso il suo amico mestichiere & bullettaio, addebitate i palesi errori avètici al groppone del gregge aglianese da festa della pecora in umido cara al Benesperi?
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La fata dai capelli fucsini tutela l’accesso defensionale del superprotetto Nesti, ma esclude tout court (evidentemente di diritto ne capisce, o ne vuole capire, quanto il mio gatto Cedrino, e forse anche meno!) noi (me e Romiti) solo perché stiamo sulle palle a lei, all’amministrazione fascio-comunista e a tutti i procuratori-padroni del terzo piano del Tribunale di Pistoia?È questo il concetto costituzionale dell’uguaglianza ex art. 3? O stiamo vivendo nel giardino della villa di Kim Jong-un, di Pol Pot o dello Zio Stalin sul Mar Nero?E i conigli della conigliera di Agliana vanno in coniglio ad addossare ai cittadini (non certo perspicaci) le puzzolenti e false interpretazioni delle norme da parte di una persona che prende decine di migliaia di € per prestazioni di questa risma, mellétta & bottino?Lo chiedo ai bischeri da tosa, ma anche alle opposizioni tutte, che vorrei vedere pronte a intervenire, nell’interesse generale, presso la Corte dei Conti, per far pagare i danni e gli errori a chi li fa e non a chi li subisce da parte di benìm zonà (in ebraico fij de ’na mignotta) che si professano amministratori e dirigenti pubblici.
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Dulcis in culo, l’Aveta sbarròccia e finisce non in fossa, ma in fogna, quando, falsamente e con piena coscienza – date tutte le sue qualifiche professionali –, ci viene a raccontare che l’omissione della comunicazione al controinteressato (sta parlando di me e sta pacificamente ammettendo che un controinteressato c’era e lei ne era pienamente al corrente: è ovvio) «è pienamente legittima».Ma di che parla? Non meraviglia il fatto che, pur fra tutti gli avvocati (sindaco compreso, che si definisce pubblicamente e falsamente avvocato), al Comune di Agliana non si distingua il culo dalle quarant’ore e tutto finisca in un calderon d’Altopascio a carico dei bischeri che pagano senza battere ciglio!Fra un piattino di merda e un tegame di pecora in umido, qual è la differenza in casa-Benesperi? Non si distingue. Evidentemente c’è un po’ di casino e di marcio in Danimarca-Agrùmia, gente!Per il potere discrezionale del Comune e delle autorità costituite, l’Aveta «non ha ritenuto necessario coinvolgere il controinteressato nel procedimento».Notate, fratres – ma fatelo in puteolento bottino! Questo succede spesso e volentieri fra i dem. Quelli che sono sempre a sputare in testa ai fasciones illiberali e dittatori!
Mi sembrano, obiettivamente, favole o forse, meglio, fave e favate. Ma, per chiarezza delle reciproche posizioni, vi spiego quello che a mio giudizio è realmente accaduto. È una opinione: quindi non rompete le palle!
Fermo restando che, partendo dai tribunali della repubblica (pronunciamenti del dottor Pasquale Cerrone, con sentenza ormai in giudicato; e dottoressa Daniels Bizzarri, ieri mattina, 25 ottobre 2024) ormai si può finalmente parlare in piena libertà di favoreggiamento del Nesti da parte della politica e dell’amministrazione (Aveta inclusa), se non anche della procura della repubblica di Pistoia.
Se teniamo conto del fatto che l’Aveta non ha ancora consegnato, alla data odierna, il documento richiesto da me e da Romiti contenente i metadati informatici che certifichino la veridicità della supposta (in tutti i sensi) richiesta di carte utilizzate dal mai-comandante, non è fuori strada poter supporre che Madonna Aveta stia facendo tutta questa sacra rappresentazione del cazzo, solo per coprire un’ipotesi di arraffamento non autorizzato di corrispondenza per fini personali, onde perseguitare Linea Libera, che gli ha rotto le uova nel paniere per il suo quindicinaio di anni su un posto non suo.
Questo a noi non interessa una beata minchia. Noi – e le sentenze uscite ci danno assolutamente ragione – ci preoccupiamo di far sapere al popolo da tosa che l’amministrazione pubblica (ivi compresa certa deriva della procura) mira solo a coprire le cacche né più e né meno di come fanno i gatti. Peccato, però, che quella di gatto sia una delle cacche più puzzolenti al mondo.
Perciò, cari aglianesi, intanto pagate gli errori delle gravissime colpe dell’Aveta e delle vostre scassate amministrazioni fascio-comun-catto-inciuciste.
Poi però tenetevi pronti anche a ristorare noi di Linea Libera, perseguitati da sostituti alla Curreli che, nella migliore delle ipotesi, cuciono insieme degli indegni copia-incolla cazzuali (come vengono, vengono) tra la piantumazione di un alberino di Falcone e quella esaltata ed esaltante di un gelso moro di Caponnetto.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
«ACCESSO DEFENSIONALE»
UN CORNO!
Dal 2020 sto chiedendo un “accesso defensionale” (come dice l’Aveta) inutilmente. Prima la Paola me lo ha negato, poi, addirittura, il duo Gambassi-Martucci, applicatrici delle leggi, in maniera sprezzante, ha mandato tutto all’archivio. A Pistoia la legge funziona così.
Lo vedete, aglianesi, quanto è bugiarda, mentitrice, calunniatrice, falsaria la triade di comando agrumiènse Minkio-Aveta-Ciott.?
UN CON[S]IGLIO PER LE OPPOSIZIONI
Se credete davvero – com’è vero – al danno erariale e non presentate voi una segnalazione-denuncia alla Corte dei Conti, è vero che avete votato contro: ma siete ugualmente corresponsabili del danno erariale poiché ne eravate a conoscenza, ma avete preferito (art. 361 cp) tacere…
«Ti saluto, Amelia!» è un modo di dire circoscritto a una piccola area della Valdichiana. Significa quello che a Pistoia si esprime con: «Bòna, Ugooooo!»