PISTOIA. Enrico Guastini riporta sul proprio profilo facebook:
Ieri sera (10 ottobre – n.d.r.) il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi presentava il suo libro e iniziava la campagna elettorale a Pistoia, al Circolo Garibaldi, ospite di Rifondazione Comunista.
Ero presente perché volevo chiedere al Presidente un chiarimento che da due anni nessuno è mai riuscito a darmi, né assessori né consiglieri.
Come molti sapranno, c’è stata la scena degradante di un consigliere regionale (Aldo Morelli) che aggredisce verbalmente e fisicamente uno degli intervenuti (vedi qui – n.d.r.).
In seguito al diverbio, mi sono trovato dietro ad alcune persone e non ho potuto porre una domanda a Rossi prima che riprendesse il microfono per le ultime “risposte” e chiudesse.
L’ho placcato subito dopo, mentre firmava i libri; riporto qui lo scambio di battute:
ENRICO GUASTINI: «Presidente, dopo l’alluvione del 2011 nella finanziaria del 2012 (L.R. del 27 dicembre 2011, n. 66) avevate bloccato qualsiasi costruzione nelle aree di pertinenza fluviale e in quelle a rischio alluvione…».
ENRICO ROSSI: «Sì, l’avevamo fatto noi, in Consiglio Regionale!» (sorridente).
EG «Ma cinque mesi dopo, con la L.R. del 21 maggio 2012, n. 21 avete concesso di costruire quasi qualsiasi cosa nelle aree classificate con pericolosità idraulica molto elevata! Come mai?».
ER (prende il foglio che avevo in mano, dove era riportato uno stralcio della legge) «…ma queste sono tutte infrastrutture pubbliche…».
EG «Inceneritori, discariche, centrali elettriche, depuratori (anche se il problema resta). Ma qui si legge anche “nuovi edifici rurali”».
ER «… ma gli edifici rurali non sono case… se uno ha il campo in quelle zone che vogliamo fare, impedirgli di costruire qualcosa?».
EG «Qui c’è scritto che si può sostituire la destinazione d’uso, può diventare abitazione».
ER «Ma mica si può ingrandire un capanno per farlo diventare una casa!».
EG «Qui c’è scritto: “addizioni volumetriche”. Si può costruire ex-novo, si può ingrandire, articolare in maniera diversa, cambiare destinazione d’uso… cosa non si può fare in una zona a pericolosità idraulica molto elevata?».
ER «Ho capito che lei sarebbe per non fare nulla. Ma con l’immobilismo non si va da nessuna parte, sa?».
EG «Presidente, stiamo parlando della vita delle persone. Sono zone dove non si dovrebbe costruire per questioni di sicurezza».
ER «Guardi, ne abbiamo discusso approfonditamente in consiglio regionale e le relazioni dei geologi erano positive. E poi sono zone dove prima si lottizzava!…».
EG «Infatti! Ed è per questo che sono morte persone in Maremma, in Lunigiana, in Liguria! Proprio perché si lottizzava in zone dove mai si sarebbe dovuto costruire!».
ER «Vabbè, ho capito. Io non posso evitare che lei la pensi così. Le posso assicurare che va tutto bene, poi lei pensi quello che le pare».
Traete voi le conclusioni. Anche sul modo di comportarsi del ‘Granduca’.
Enrico Rossi è solo un politicante di bassa lega che ricopre un ruolo di primo piano solo perchè la dirigenza di partito ha deciso così. Scarica le responsabilità su altri come ha sempre fatto, dalla sanità al territorio. Un politico che afferma di ricandidarsi anche in presenza di una citazione in giudizio racconta da solo il proprio valore e capacità intellettuale. Non merita parole ulteriori. Probabilmente meriterebbe ben altro.
Poiché una risposta di Rossi nello specifico mi sembrava che non tornasse (“… gli edifici rurali non sono case…”), sono andato a controllare cosa siano secondo la legge i fabbricati rurali:
L. 133/94, art. 9, comma 3, lett. b – “l’immobile deve essere utilizzato, quale abitazione o per funzioni strumentali all’attività agricola […]”
Quindi è possibile costruire nuove abitazioni in zone classificate a pericolosità idraulica molto elevata, diversamente da come sostenuto dal Presidente Rossi. Poi, da un nucleo originario massimo di 80 mq + 20 mq per ogni abitante oltre il primo (comma 5), è possibile ampliare e fare tutte le successive modifiche.