sinagra&cuffaro 65. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. SE SAPER MA TACERE È MAFIA, ALLORA CI NAVIGATE DENTRO FIN SOPRA I CAPELLI…


Le amministrazioni di Agliana, Quarrata, Montale e Serravalle, sarebbero perfette esecutrici delle regole della legalità (autoritaria) pistoiese in maniera impeccabile: se solo le carriole funzionassero bene quando hanno le ruote quadrate come le teste dei sindaci della Piana


I politici sono una delle peggiori piaghe d’Egitto che possono esserci. Fanno sempre come gli pare e piace. È il popolo che deve credere, obbedire e combattere. E le procure spalleggiano questo atteggiamento infame

AMBRA, ORSÙ, PARCHEGGIA BENE:

’N VIA VENEZIA NON CONVIENE!


Mentre tutti stan appesi ai discorsi di Torresi sopra il danno dell’erario, ch’è di certo un bel troiario, ecco batton tutti i cuori, ché per caso là, là fuori, il veicolo ha lasciato in divieto parcheggiato. Le farà contravvenzione l’assessor detto Agnellone? O siccome l’Ambra è pia, scriminata è da Maria…?

 

Sabato 3 agosto 2024, come potete vedere dall’immagine, è partita una richiesta, in Pec, dalla mail di Linea Libera, il giornale che sta sulle palle a tutti perché – unico fra tutti quelli della Toscana – non rispetta niente e nessuno, se non la verità.

Quanto tempo è passato dal 3 agosto scorso? Sono esattamente 2 mesi e 26 giorni. Ma se andate a vedere cosa si chiedeva alle persone cui la lettera era indirizzata, vi si rizzeranno i capelli anche se siete calvi.

Intanto si segnalava a un sacco di «autorità costituite» che quella macchina (targa DG575KK) era parcheggiata – la prova è certa) in Via Venezia, a tre passi dalla sede della polizia municipale di Agliana; in pratica il regno che fu del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti.

Poi – questo ve lo risparmiamo – avevamo perfino fatto una visura sulla targa stessa ed ci eravamo resi conto che si trattava di un’auto in uso dall’anpigiana Ambra Torresi (sette misure e quattro pesi), neoassessora-traditora al bilancio, ma gradita al Ciottoli, pur se di colore opposto al suo. Ma oramai Agliana ha una giunta da Milan: rosso-nera e pace. Gli andrà bene a don Tofani?

Cosa si chiedeva con la nostra Pec? Che l’auto fosse sanzionata e ce ne fosse data la prova.

Parcheggio a modo mio. 1

Parcheggio a modo mio. 2

Parcheggio a modo mio. 3

Parcheggio a modo mio. 4

Legittimo, no? Perché in un paese in cui tutto torna (in peste e corna); in cui chi fa 61 km all’ora alla Casita della Coop, si becca una multa per velocità pericolosa (che è cambiato da quando il Nesti ostacolava la progressione economica orizzontale di Emiliano Campanelli e di Daniele Neri per scarsità di multe, prendendo delle belle legnate dal giudice del lavoro De Marzo?);

in cui Alessandro Romiti parcheggia, con una ruota, su un passaggio pedonale (ma tinto solo a metà) e l’ufficio della Maria Pignatiello lo sanziona, salvo poi vederlo smentito dal giudice di pace che cancella la multa;

in cui l’assessore Segatura-Ciottoli, da sbruffone qual è, promette di pagare le multe di certi cittadini più simpatici di altri: in un paese così, guidato da un sindaco non-avvocato, epigastràlgico, ruminante, calunniatore e falso testimone, di nome Benesperi, chi governa a sinistra ha fatto un casino bestiale per quasi 80 anni; e chi si è proposto di rimettere a posto quel casino (cioè l’immonda giunta di centrodestra), ha finito d’incasinare ancor più tutta la melma amministrativa locale, confondendo perfino fasciones y comunistones!

Grazie – va detto e sottolineato – anche a una signora fatina dai capelli fucsini, pronta a favorire chi vuole, tanto poi il danno erariale lo paga il popolo.

Le amministrazioni di Agliana, Quarrata, Montale e Serravalle, sarebbero perfette esecutrici delle regole della legalità (autoritario-dittatoriale) pistoiese in maniera impeccabile: se solo le carriole funzionassero bene quando hanno le ruote quadrate come le teste dei sindaci della Piana.

Questo anche grazie alla severa e rigorosa procura di Pistoia che protegge le «autorità costituite» e se ne frega – al contrario di quel che aveva promesso Coletta al Tirreno – della «gente comune».

Avevamo chiesto anche che, oltre a sanzionare la macchina targa DG575KK in divieto di sosta, l’amore per la trasparenza e il dovere di servire lo stato «con disciplina ed onore», portasse i grandi democratici dei nostri stivali a mostrare la multa comminata e il suo reale, avvenuto pagamento.

La segretaria generale Paola Aveta, nume tutelare di Andrea Alessandro Nesti, in piena sintonia con i fascio-anpigiani

Ma ad ad Agliana non c’è neppure uno spiraglio di trasparenza. E c’è una segretaria comunale che, delle norme e delle regole, se ne catafotte, convinta di essere una, santa, cattolica e apostolica (con in più impunibile) come la chiesa del proposto don Tofani e del suo capo versicolore Bergoglio.

La Paola se ne impipa del rispetto delle norme. Salvo poi venire schiaffeggiata dal Tar per questa sua protervia – diciamo pure le cose come stanno – del cazzo!

È errato ed è diffamatorio, o celeste Claudio Curreli che nasconde le prove a discarico di padre Fedele Bisceglia e lo fa condannare, sostenere che il Comune di Agliana «fa onco»? È offensivo, è un’espressione incontinente?

Io non credo. Né credo che possa affermarlo neppure quel distinto, e quasi sempre muto personaggio, del Pm Coletta che, tra fare il suo dovere (indefettibile se contro Linea Libera) e favorire la Lucia (non quella piagnona manzoniana, ma la sorella di Luca Turco, della famiglia dei Turchi, il cui sangue circola anche nelle vene della presidente-avvocata Cecilia), preferisce minacciare il luogotenente della guardia di finanza, Daniele Cappelli. Ecco i nostri giganti del diritto.

 

 

Ogni civiltà – come vedete – ha i suoi eroi e semidèi. E certuni, come i due sopra citati, danno esempi così tangibili delle loro azioni che, alla fine, favoriscono la sporcizia secca e incrostata che non va via neppure con il Prill della Benedetta Parodi. Non è forse vero, signora prefetta Licia Donatella Messina che non risponde mai a nessuno?

Maurizio Ciottoli (Góngolo) era convinto che Curreli ci avrebbe fatto impiccare e avrebbe soppresso Libera Libera. Povero Cicci, come lo chiama affettuosamente la Vilucchi…

E così, per chi, come la signora avvocata Ambra Torresi, anpigiana-traditora di fede e filo-nazifascio; chi si è cercato un posto al sole (tanto un culo alla finestra, in più o in meno, non fa testo con tante teste di… Halloween in giro) Via Venezia torna a pallino anche se non c’è il sole, ma piove.

Come potete vedere dalle belle fotine risalenti al 23 ottobre scorso, serata del coniglio comunale (proprio coniglio), in cui si scopre che il Benesperi è un avvocato (dice); che il mestichier servente dell’Ambra, Lorenzo Romiti, è contrario alla sentenza del Tar che condanna l’amministrazione (ma tanto pagheranno i gonzi: becchi, bastonati e contenti); che gli altri illuminati della maggioranza sono lì, sono lì come degli zughi a piuòlo (da Machiavelli) solo per alzare la manina e dire: «Brave fave fascio-rosse! Noi siamo solidali e favorevoli a che si possa continuare sulla strada delle menzogne, delle calunnie e dei danni erariali a carico del popolo che, nella famosa visione del mondo del Marchese del Grillo (oggi residente al Terzo Piano) non è che un emerito cazzo!».

Ma che aspetta Nordio a farsi vivo? Che la procura di Coletta, come l’uva, si metta a fare fichi per il giorno di Natale?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


AVVISO AI NAVIGANTI

I magistrati chiacchierano tanto, ma molti di quelli che operano nelle procure sono la negazione del diritto e della legalità. Pistoia non sfugge alla regola

 

Claudio Curreli è incompatibile a Pistoia e tutti sapete perché. Ce lo ha spiegato bene, per due volte, il fu-presidente Barbarisi, un vero Ponzio Pilato della giustizia (?) di Pistoia.

Incompatibile è anche chi – come il Pm – dovrebbe essere pubblicamente sotto inchiesta (e cautelativamente sospeso) per la risposta illuminata data a Daniele Cappelli: e invece resta al suo posto senza che nessuno fiati. Bella anticorruzione di stato in petto a tanti campioni del Terzo Piano!

Ma di incompatibili, a Pistoia, che pure cercano di farci ingoiare la necessità che ci limitiamo tutti a obbedire a testa china, ce ne sono diversi altri.

Lo sanno tutti e tutti tacciono, procura in primis. E se – come dice don Luigi Ciotti, tanto caro ai quarratini corrotti – tacere è mafia, allora, per la proprietà transitiva, siamo immersi tutti nella mafia fin sopra i capelli.

Si dimostri il contrario, invece di lasciar liberi sostituti come il Curreli e la Contesini, di perdere tempo a copia-incollare emerite minchiate solo per soffocare la libertà di Linea Libera!


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