La Luna, satellite della Terra (non quella aperta di Claudio Curreli, l’amico di don Tofani), dicono che abbia tre movimenti: rotazione, rivoluzione e translazione. Così la Torresi che dal 2020 ad oggi ha ruotato da più parti, ha fatto la rivoluzione con Agliana al centro e, alla fine, s’è accomodata sulle ginocchia del fascio-Ciottolo con una translazione dalla sinistra dell’Anpi alla destra senza scampi
L’UNICA CURA A CHI TROPPO SCODAZZA
RESTA LA GHIGLIOTTINA OPPUR LA MAZZA
Anche se il Benesperi e il Ciottoli, da veri bulletti di periferia (non goda il mestichiere dell’Ambra: non stiano parlando di chiodi, ma solo di gentuccia dedita al bullismo e non al bullettismo…), hanno convinto il Curreli (che non fa indagini e quando le fa le richiede addomesticate), il Grieco, il Coletta, la Gip Martucci e il duttile e malleabile Luca Gaspari, di essere delle vittime: la sostanza è ben altra.
Linea Libera è stata sempre talmente libera, che non si è mai fatta comprare da nessuno: pur avendo permesso ad Agliana di fare un salto da là a qua; dalla mafia rossa, protettrice del mai-comandante Nesti, alla morchia nera e un po’ puzzosa, prima acerrima avversaria del Nesti e poi, a motivo di vari inciuci e di Monna Aveta, favorevole al malcostume e alla malagestione del 75ennio partigiano aglianese. Di cui l’Ambra, iscritta all’Anpi, era una portabandiera più infuocata di Giovanna d’Arco.
Poscia, più che ’l dolor poté ’l digiuno (Dante, Inf., 33, 75). O, se volete usare il Leopardi di A Silvia: All’apparir del vero | Tu, misera, cadesti. Nel senso che, fiutato el dinero, saltato il fiume intero! L’Ambrina seguì l’odore dell’euro, lasciandosi alle spalle le alte idealità che non fanno farina.
L’Ambra, voglio dire, mollò sia gli elogi socratici di Luciano Nesti – persona di primissimo piano e di tutto rispetto, il che, detto da me che non sono comunista, è tutto dire –; e la famosa I care, l’amministrazione che si interessa di te del programma di Agliana al centro. E si gettò fra le braccia amorose di Bimbominkia & Fascio-Ciottolo.
Potevamo mancare di romperle le palle (che fra l’altro l’Ambrina non ha), dato anche che i due fasciones qualunques, con in più la fata dai capelli fucsini, ci hanno calunniato e fatto oggetto di false testimonianze morchiose, che piano piano si stanno nullificando nonostante l’istinto persecutorio di Curreli e dei suoi colleghi nei nostri confronti, per il mestiere del giornale che, unici su piazza, stiamo facendo egregiamente, avversati anche da quei democratici dell’ordine addomesticato dei giornalisti capitanati dal tromboviolista filo-pd Giampaolo Marchini?
Ricordatela anche così, quest’Ambra che si sacrifica per il bene comune! Parte dagli ideali più alti e nobili e finisce nell’indifferenziata senza pensarci due volte.
Lei – e soprattutto ora che fa l’assessora – si fa in quattro per il famoso principio dell’I care, l’amministrazione che si interessa di te.
E opera, a tutto gas (nervino), per far pagare agli aglianesi delle fasce deboli i danni erariali che la triade dei minkiolìnici ha creato con tutta la sua corretta e onesta amministrazione della chiarezza, dell’anticorruzione e della legalità.
Parapappappappappà!
Edoardo Bianchini
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