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Sull’area cimiteriale dedicata agli “angioletti” la rettifica dell’Amministrazione comunale
SERRAVALLE. Il 3 settembre scorso, essendo venuta a conoscenza in ritardo della ordinanza n. 44 del 15/03/2024, a nome del gruppo di cui sono referente avevo avanzato alla amministrazione comunale la proposta di sospendere le disposizioni ivi contemplate, che prevedevano la esumazione dei resti mortali dei cosiddetti “angioletti” (neonati e bambini morti in tenera età) nell’area Q5B del cimitero di Casalguidi e il loro trasferimento negli ossari comuni, per realizzare invece in quello spazio il “Giardino degli Angeli”, in memoria di tutti i bimbi che con la loro pur breve esistenza hanno rallegrato e arricchito la nostra comunità.
Non avendo avuto nessuna risposta, ho rinnovato la proposta lo scorso 22 ottobre. Questa volta è intervenuto il sindaco in persona su Facebook a redarguirmi, sostenendo che ciò che propongo sarebbe già da tempo al vaglio della giunta.
L’intenzione del sindaco e degli assessori quindi non sarebbe mai stata quella di “toccare” i resti mortali degli “angioletti”, bensì quella di dedicare loro l’area attualmente occupata dai loculi.
La mia reazione è stata la pubblicazione integrale dell’ordinanza 44/2024, facendo notare che il provvedimento porta la firma di Lunardi e che evidentemente il sindaco ratifica gli atti amministrativi senza conoscerne il contenuto. Oppure l’intenzione della giunta è sempre stata l’esumazione delle salme e, solo dopo le lamentele delle famiglie degli “angioletti” e di buona parte della comunità di Casalguidi, impressionata dalla insensibilità del primo cittadino, ha fatto propria la nostra proposta, rivendicandone però illecitamente la paternità.
Abbiamo appreso adesso che il sindaco, senza dare notizia alcuna, con un’ordinanza emanata oggi ha sospeso l’esumazione degli “angioletti” e la loro collocazione negli ossari comuni, rettificando parzialmente la prima ordinanza.
Le disposizioni naturalmente ci rallegrano; ma i fatti confermano che abbiamo ragione: o il sindaco appone la propria firma automaticamente sui documenti che gli vengono presentati senza sapere di cosa si tratti oppure per evitare critiche dopo l’originaria decisione ha pensato bene di attribuire alla propria iniziativa il progetto che in realtà corrisponde alla nostra proposta.
Si tratta in entrambi i casi di atteggiamenti gravi, inammissibili per un sindaco. Può stare sicuro che la figuraccia non gliela toglierà nessuno, come le critiche che desiderava evitare. Gli assessori tacciono, ma sono pienamente coinvolti e ugualmente responsabili. Potremmo dire “Lunardi, vergognati” oppure “Lunardi, vai a casa”.
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