Nota del Comitato “Un altro Appennino è possibile – versante toscano”. Dopo 265 mila euro spesi dalla Provincia per consulenze, tutti gli enti hanno bocciato, in Conferenza, il progetto ma la Provincia fa finta di nulla e riapre la Conferenza. “Dal cilindro uscirà un coniglio bianco?”
SAN MARCELLO PISTOIESE. “Sulla assurda funivia Doganaccia-Scaffaiolo la Provincia di Pistoia ha ricevuto una solenne bocciatura in Conferenza servizi, ma nonostante ciò fa finta di nulla e, addirittura, riapre una nuova sessione della stessa Conferenza: un comportamento che conferma la paura di dover finalmente ammettere lo sbaglio fino a ora perseguito”.
Così, dal versante toscano, il Comitato “Un altro Appennino è possibile” in una nota sulla recente decisione, adottata dalla Provincia presieduta da Luca Marmo, di riaprire una nuova sessione della Conferenza chiamata a esprimere pareri su un’opera pubblica così contestata.
Il Comitato informa sulle ultime novità della vicenda premettendo che da inizio anno si era assistito “a una incredibile accelerazione, da parte della Provincia, per tentare di realizzare quella funivia avendo dato, a professionisti vari, una serie di incarichi progettuali per un totale di 265 mila euro”.
Il 12 luglio di quest’anno – prosegue la nota – era stata convocata, dalla Provincia, la Conferenza dei servizi che avrebbe dovuto rilasciare tutti gli atti tecnico amministrativi entro il 10 settembre (termine poi prorogato al 18 ottobre). Dopo quella data la Provincia ha dovuto scoprire che “tutti gli enti coinvolti si sono espressi in modo negativo: una vera e propria bocciatura su tutti i fronti del progetto di funivia”.
Precisato che la “bocciatura non è di tipo ideologico ma è legata a oggettivi fattori tecnico amministrativi perché la funivia contrasta con norme statali e regionali”, il Comitato aggiunge una notizia. “Come se nulla fosse, la Provincia ha deciso di insistere: ha riaperto la Conferenza che aveva già dato una chiara indicazione negativa e ha dato altri 45 giorni per pronunciarsi di nuovo su un progetto già bocciato”.
Il Comitato riporta i contenuti dell’atto di convocazione della nuova Conferenza servizi e dunque evidenzia che la stessa Provincia ammette “la solenne bocciatura su tutti i fronti del suo progetto”, ma “invece di ammettere l’errore tenta di perseverare nell’errore stesso”.
Criticato il fatto che “per altri 45 giorni Regione, Comuni, strutture tecniche, ARPAT, USL, Soprintendenza (cioè gli enti chiamati in Conferenza) dovranno dedicare ancora tempo e risorse a questo tema”, il Comitato conclude ricorrendo all’ironia.
“Non sappiamo se uscirà qualche coniglio bianco dal cilindro a confondere di nuovo le acque su argomenti ormai chiari a tutti, ma noi continuiamo a esserci e a far valere in tutte le sedi fatti e regole, non opinioni”.
[banchini — un altro appennino è possibile]