CIAMPOLINI (SEL): «SE ROSSI NON SI PENTE E NON SI RAVVEDE…»

Giuliano CiampoliniPISTOIA. Su Enrico Rossi al Circolo Garibaldi avevo inviato la mia e-mail a poche persone che mi conoscono e quindi sanno che le mie critiche, anche quando sono assai critiche, non hanno mai un intento distruttivo: cioè, penso che pretendere “il meglio” in modo utopico, talvolta contribuisce a danneggiare e colpire “il bene realisticamente possibile” (quindi, di conseguenza, volenti o nolenti, si fa il gioco del peggio e nell’Italia di oggi sono in molti che si accaniscono nel mettere tutto e tutti nello stesso mazzo del disprezzo… contribuendo a costruire un futuro ancora peggiore per il nostro Paese e per le nostre comunità locali).

Su Enrico Rossi al Circolo Garibaldi avevo inviato un’e-mail che invitava alla partecipazione, esprimendo la seguente opinione: “Se Enrico Rossi riuscisse a superare la vecchia idea dello sviluppismo quantitativo (che ha permeato tanta parte della sinistra – anche comunista – nel secolo passato) e rinunciasse a progetti assurdi, dannosi e sperperatori di diversi miliardi di denaro pubblico (come il sottoattraversamento Tav a Firenze, la terza corsia sull’autostrada A11, il potenziamento notevole dell’impiantistica inceneritorista, la pista parallela/inclinata all’aeroporto di Peretola, ecc.) sarebbe davvero un ottimo Presidente di sinistra di una Regione che vuole guardare ad un futuro più giusto e più sostenibile, a partire dall’approvazione della proposta di legge in materia di urbanistica e di governo del territorio e dal mantenimento dell’impegno di Enrico Rossi – scritto sulla sua pagina facebook il 30 aprile 2013 – di contribuire ad un percorso di ripubblicizzazione dei servizi idrici in toscana e in Italia”.

Dopo averlo ascoltato confermo che “ne sono uscito con la convinzione che Rossi è più lontano di quello che pensavo… dalla necessità di una sinistra che guarda al drammatico presente e al futuro con un’altra idea della modernità, capace di garantire i diritti sociali e civili, il diritto al lavoro e un’economia qualitativamente diversa ed ecologicamente sostenibile”, ma questo non significa – come è stato scritto nella presentazione delle mie opinioni – che sono contrario alla ricandidatura di Enrico Rossi a Presidente della Toscana nelle elezioni regionali del 2015.

Enrico Rossi fa parte del Pd e penso sinceramente che oggi, il “Pd di Renzi” e il “Pd sistema di potere in Toscana” (che c’era anche prima di Renzi) potrebbe solo esprimere un candidato alla Presidenza della Regione Toscana peggiore di Rossi (cioè che ha le stesse idee quantitativamente sviluppiste, ma che non ha l’attenzione di Rossi verso la sofferenza sociale ed i diritti civili e verso alcune idealità progressiste e di sinistra).

Mappa dell'area interessata da Peretola Airport
Mappa dell’area interessata da Peretola Airport

In sostanza, se Rossi non cambierà le sue convinzioni “sviluppiste” a sostegno di alcune grandi opere inutili e persino devastanti (per una Toscana che deve guardare ad un futuro sostenibile tramite un’altra idea della modernità); se Rossi non si impegnerà a fare quanto può una Regione per aiutare un percorso verso la ripubblicizzazione della gestione del servizi idrici (da realizzare almeno nel 2021, quando scadranno vari contratti di concessione delle attuali gestioni dei servizi idrici affidate a Spa Publi/Private: è questo quello che è possibile senza una legge nazionale di sostegno alla ripubblicizzazione dei servizi idrici); se Rossi non cambierà i suoi recenti giudizi negativi su una Cgil che, al contrario di quanto dice lui, ha promosso una mobilitazione sacrosanta (proprio per estendere i diritti a tutti i lavoratori e per garantire il diritto al lavoro tramite un Piano che si propone uno sviluppo qualitativamente diverso), allora la mia opinione è che – in vista delle elezioni del 2015 – bisogna impegnarsi a costruire rapidamente una lista come è stato fatto nelle elezioni europee.

Una lista di sinistra per rappresentare e dare voce a peso politico alle idee e alle proposte programmatiche per un’ALTRA TOSCANA e spero che Sel (il soggetto politico a cui sono iscritto), si impegni per fare urgentemente questo chiarimento con Rossi: se le risposte positive non ci saranno… dobbiamo contribuire a costruire (insieme a chi è disponibile nella sinistra plurale) le proposte programmatiche e le candidature autorevoli (nel senso di stimate nel popolo ampio del sinistra) per presentarsi in alternativa alPd sistema di potere in Toscana” che, a mio parere, nei suoi dirigenti regionali e provinciali e nelle scelte che fanno… è assai lontano dalle idee di giustizia e di democrazia di una parte significativa dei suoi abituali elettori.

Giuliano Ciampolini

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One thought on “CIAMPOLINI (SEL): «SE ROSSI NON SI PENTE E NON SI RAVVEDE…»

  1. Lei Ciampolini è uno dei pochi del mio ex sindacato (persone miserevoli ed infime, guarda caso allineate sul pd), che può andare a giro a testa alta. Ma deve anche avere la convinzione che solo un intento distruttivo salverà “il bene realisticamente possibile”. O almeno la sola speranza che i democratici non distruggano più decenni di progresso e stato sociale come fatto finora. A noi hanno disboscato l’ospedale e la comunità montana, ma anche più in basso la sanità di Rossi mi dicono essere al collasso, fagocitata dalla finanza di progetto e tempi disumani per curarsi.
    Mi dia retta, l’unica utopia è credere che si possa dialogare quando dall’altra parte ci si trova di fronte la violenza e l’arroganza becera. Guardi in che stato l’ex presidente della provincia, cazzottatore e manesco di periferia. Non credo se lo porterebbe dietro alle marce della pace, anzi ne prenderebbe le distanze subito…

    Elisabetta Rossi C.

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