La violenza di genere è quella che esplode contro le donne. Ma quella “de-genere”, al contrario, senza sangue, senza cazzotti, senza rumore, viene sparsa ogni giorno a larga mano sul popolo amministrato. E senza porsi troppi problemi. Questi amminEstratori quarratini dagli anni 90 ad oggi non hanno fatto una beata minchia e hanno lasciato devastare un territorio che ogni tre giorni va all’acqua. Don Ciotti direbbe che il silenzio è complicità mafiosa del disastro
MA SI SCORDA I GUAI CHE FA
ALL’AMATA SUA CITTÀ
Appena piscia una botta (si dice dalle nostre parti) la piana va all’acqua. Oggi va all’acqua anche la collina: perché a Lecceto, in via Lecceto, dove abita il favorito ragionier non-dottor Romolo Perrozzi e altri tre o quattro (cento) citrulli che hanno fatto quel che gli è parso, qualcuno ha avuto l’acqua in casa per un paio di volte. Mai successo dal 1926, data di costruzione della casa nuova, civico 12.
Chi era assessore ai lavori pubblici quando fu realizzato l’impianto di illuminazione pubblica fino al Podere San Paolo, su una strada vicinale (Via di Lecceto e di Bindino), le cui spese di manutenzione toccano ai proprietari delle terre attraverso le quali tale strada passa?
Se non sbaglio era proprio Baby-Romy. Il tecnico supervisore del territorio, all’epoca, era lo Iuri Gelli, falso testimone in aula dinanzi al giudice Luca Gaspari. Un protetto scelto dal segretario provinciale del Pd, Marco Mazzanti, che lo fece venire a Quarrata a sucare stipendi su suggerimento del segretario del Pd toscano, il senatore Dario Parrini, ex-sindaco di Vinci. Un bellissimo esempio di moralità specchiata applicata in politica alla scelta dei dirigenti pubblici a carico dei citrulli del popolo.
Ma il Baby-Romy, che ci fa ogni giorno due coglioni come due mongolfiere di Santa Celestina sui valori della limpidezza, della trasparenza, dell’amore, del rispetto; e che fa intervenire la sua fida Mariavittoria “che porta la chioma e schiava di Roma Iddio la creò”, polverizza le palle a quanti, ogni volta che piscia una botta, si ritrovano l’acqua in casa.
A questa gente, le cui sedie galleggiano in cucina insieme al tavolino, delle ciance del cazzo e del patriarcato interessa il giusto.
È tutta gente, come me, che vorrebbe che questi buffoncelli del tutto simili ai nani della corte dei Gonzaga a Mantova, dei veri giullari del Menga, se ne andassero a casa di Grillo, anche se ormai ha perso i 5 Stelle. La casa di Grillo, lo sappiamo, non è a Lecceto: è il famoso Vaffa…
Inizia, o Baby-Romy, a fare pulizia nel tuo corrotto Comune di cacca: dove legalità non conta un’acca!
Dell’acqua in casa e dei calzoni a saltafosso parleremo nei prossimi giorni, o ridicoli buffoncelli del Montalbano che “vi casca addosso”!
Edoardo Bianchini
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