la battutaccia. TANACCA O DELLA CHIOCCIA INCLUSIVA DEL NATALE E DELLA CACCA


Sarebbe stato coreograficamente importante illustrare ai sudditi decerebrati la buona novella della nascita del salvatore con l’annuncio dato da una chiocciona come il burattino dell’anti-patriarca Mazzanti, recentemente asceso al cielo dei segretari del Pd



PIÙ IL NATALE INCLUDE TUTTI

PIÙ FAN FESTA BELLI E BRUTTI


 

Più che il Natale bello ed inclusivo (poi mi dovete spiegare cosa include, se i musulmani, gli ebrei, gli anti-patriarcali come il Mazzanti o le puttanate di un Comune che non riesce a uscire dall’emergenza-alluvione) quello di Tanacca sarà, senza dubbio, un Natale inculusivo.

Inculerà, infatti, senza remissione, tutti i cittadini fortunati che hanno avuto, sì, l’acqua in casa, ma anche il Bonus Cannuccia, per chi c’ha l’acqua in casa e se la ciuccia.

Il Natale del 2024 resterà, per i quarratini che non capiscono una minchia, memorabile come il manzoniano Natale del 1833, l’anno in cui l’autore dei Promessi Sposi perse la moglie Enrichetta Blondel.

L’invenzione del secolo. Babbo Natale incontra i bambini che consegnano le loro letterine a due Elfi aiutanti di Tanacca: Simon & Mearell. I simpatici gnomi mettono in ordine le bustine ricevute e le sistemano nell’ordinatissimo cessetto chimico di Santa Claus…

Tanacca di Quarrata, con questa sua minchiata, annuncia a cani e pòrci; a anguille, rospi e sorci; che qua tutto va bene: non si registran pene, non si concima aiola con cacca e cacaiola, come fa Luca a Agliana, Comune della Piana.

La riprova che Quarrata sarebbe una terra felice, è dettata dal fatto – sicuramente certo – che la presenza della dottoressa Catapano in sala con[s]iglio, insieme a Tanacca e all’avvocata della Legalità, avvalora (come dice Palla Nera, autore del pezzo ●) «la piena sintonia tra uffici e livello politico». Ma, scusate, si può essere più stronzi di così?

Scusate, dementi felici e contenti… Ma solo per una foto in cui Tanacca recita la sua parte da chioccia della cacca, con sotto alle sue alucce, due balde femminucce, è prova certa e onesta che può iniziar la festa? Oltre ai quarratini più o meno allocchi (la maggioranza che vota Tanacca) c’è anche una minoranza di gente – specie noi vecchi – che non tollera di essere presa per il culo. In questo mondo non tutti sono come Biden e Kamala.

 

Levate il fiasco di mano al Baby-Romy

L’accensione dell’albero di Natale in piazza, con fiammiferi svedesi e una tanica di benzina (?) darà il «la» – dice sempre Palla Nera ● – alle feste: ma soprattutto alla peste di un’amministrazione falsa, incapace, bugiarda, non di rado illegale e offensiva dei pochissimi cervelli che ancora funzionano nel paese della cittadinanza onoraria don Ciotti, con l’amministrazione di picciotti.

Poi trecento metri di lampade a illuminare il vuoto cerebrale di Tanacca & C.; un vuoto piatto e spianato come la pista di pattinaggio per giovani: il tutto in salsa di musichine e canticini natalizi che ci faranno du’ palle rosse e gialle da ossessione.

Non capisco perché Tanacca non abbia previsto anche un maxischermo (80 mila pollici almeno) su cui proiettare, a ritmi incalzanti, la bellissima foto del Tirreno: Catapano-BabyRomy-Michelacci. Col Baby in veste da Babbo Natale.

Delirio. Secondo Tanacca questa foto sarebbe la prova inconfutabile della perfetta intesa fra dipendenti comunali e amministrazione tanacco-antipatriarcale. Una prova assolutamente ineccepibile. Molto simile a quelle che la procura di Pistoia spesso e volentieri scova e utilizza per perseguitare chi pensa col proprio cervello come Linea Libera…

Sarebbe stato coreograficamente importante illustrare ai sudditi decerebrati la buona novella della nascita del salvatore con l’annuncio dato da una chiocciona come il burattino dell’anti-patriarca Mazzanti, recentemente asceso al cielo dei segretari del Pd.

Agli eventi inculusivi natalizi – stando alle dichiarazioni della Signora della Legalità, Mariavittoria Michelacci, tante ciarle ma sol stracci – daranno un contributo fattivo tutte le frazioni quarratine e tutte le associazioni locali. Ivi compresa l’ Associazione della Cannuccia con l’acqua in casa e che se la ciuccia.

Nei fine settimana – si legge sul Tirreno – nel villaggio di Babbo Natale i bambini potranno incontrare addirittura l’omóne delle renne accompagnato da ben due elfi. Il panciuto rosso-bianco (stessi colori della bandiera di Quarrata) raccoglierà le loro letterine e le deporrà in una cassetta, sistemata, per l’occasione in un apposito sgabuzzino di quelli solitamente in uso nei cantieri edili e stradali.

Questo lavoro manuale, però, lo svolgeranno gli elfi. Il primo dei quali (Patrizio Mearelli), vice-Romy canterà, con voce da tenore, non Bianco Natal, ma la famosa Cantate a gran voce e a più non posso che il Montalbano ci casca tutto addosso

L’altro elfo al lavoro sarà Simone Niccolai, culo salvato da Mazzanti e Bai. Con la sua esse un po’ liscata, intonerà l’inno nazionale di Valenzatico: Nessun dorma, ma costruisca, anche se non ha la lisca, capannoni nel su’ orto: io lo feci e non son morto: anzi fui tosto salvato da chi ’un vòle il patriarcato…

E, per concludere, ci saranno giochi di socializzazione a cura del neo-segretario Pd, Marco Mazzanti, con tombole e burrachi deliranti.

Accorrete, orsù, festanti, da Tanacca e dal Mazzanti!

Natale memorabile a Qurrata. Parola di Baby-Romy

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Dinanzi a tante coglionate da parte di un’amministrazione che si preoccupa solo di pagliacciate e lampadine natalizie, ma lascia che il Montalbano «ci caschi addosso»; e dato che la procura di Coletta pensa unicamente a correte dietro a querele temerarie e stramberie, “non ci resta che piangere”. Oppure prendere ferocemente in giro tanti bravi amministratori che salvano inclusivamente il culo a Simone Niccolai nel più profondo silenzio di… “Biancaneve e i sette nani” del Terzo Piano. Questa sì che è la civiltà della legalità tanto cara alla Michelacci, a don Ciotti e alla geometra-moralista la saputella cara al La Pietra, l’Irene Gori!


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