Tra cantieri fermi, date ballerine, promesse e bandi “smart” che di veloce hanno solo il nome, il Museo Ferrucciano diventa un caso unico: chiuso nella realtà, ma aperto nel digitale. In attesa dell’epica riapertura, forse nel 2025, o magari nel 2030
GAVINANA. Ci siamo quasi. O forse no. L’incredibile epopea del Museo Ferrucciano che avrebbe dovuto celebrare l’eroe Francesco Ferrucci, è lungi dal terminare e riserva sempre colpi di scena. Un simbolo della resistenza fiorentina e… dell’incredibile resistenza ai lavori di ristrutturazione! Si, perché la sua storia non è fatta solo di gloriose battaglie del Rinascimento, ma anche di guerre ben più moderne: quelle contro i cantieri, le ditte e soprattutto contro la burocrazia e le promesse mai mantenute. Iniziamo.
2017: La chiusura, calano le tenebre
Era il 2017 quando il Museo Ferrucciano decise di “prendersi una pausa” e chiudere le porte al pubblico. Una chiusura temporanea, per problemi di sicurezza e adeguamento, che con il senno di poi sembra aver preso una piega più permanente.
2018: L’inizio dei lavori: “E fu sera e fu mattina, primo giorno”
Nel 2018 inizia a prendere forma l’idea di ristrutturare completamente il Museo. Un’idea brillante, davvero: il museo, doveva rispondere alle esigenze dei tempi moderni. Come dargli torto? Ogni museo che si rispetti ha bisogno di un bel restyling, e l’ultimo risaliva alla meta del secolo scorso un’epoca in cui il telefono era ancora un lusso e con la rotella. Si pensa subito a come accelerarli, si decide quindi di scindere i lavori in due parti. Solo che i tempi, come sempre, non si lasciano accelerare, e la macchina dei lavori sarà destinata a fermarsi.
2019: Fondazione Caript e il finanziamento Smart
Nel 2019, la Fondazione Caript finanzia il progetto con il bando “Cantieri Smart”. Ottimo! Ma a quanto pare, “smart” non è stato proprio sinonimo di “veloce”, forse sarebbe stato più appropriato “slow”.
2021: Il Sindaco Marmo l’ottimista – “Previsioni azzardate”
Arriviamo a febbraio 2021, con la presentazione del progetto di ristrutturazione, ampliamento e recupero. Il Sindaco Luca Marmo, con un ottimismo che farebbe invidia a un metereologo in una giornata senza nuvole, prevede la riapertura per agosto 2022. Percentuale di certezza: 85%, ma l’unico 85% sicuro e quello dei ritardi.
2022: Stop ai lavori, “Per qualche dollaro in più”
Il cantiere si blocca. Il motivo? La ditta appaltatrice, chiede un aumento di 216.000 €, mentre il Comune ne offre solo 95.000 €. Risultato? Trattativa saltata e lavori fermi. E tutto questo sotto gli occhi esterrefatti di Francesco Ferrucci che se potesse scendere dal monumento di fronte al Museo tornerebbe a dar battaglia.
2023: L’App che corre più del cantiere – “Digitale e meglio”
Novità sensazionale: rullo di tamburi e presentazione della nuova piattaforma digitale e di un’app dedicata al Museo Ferrucciano, svelata con tanto di cerimonia in piazza. Ma la domanda sorge spontanea: con tutto questo fervore digitale, magari i lavori di restauro vanno avanti su internet? In realtà, il cantiere resta fermo, ma almeno possiamo esplorare virtualmente ciò che non possiamo ancora toccare fisicamente. Progressi!
2024/1: Il futuro sembra [forse] prossimo
Siamo a febbraio 2024, e il vicesindaco Giacomo Buonomini finalmente rassicura i cittadini: un accordo con la ditta è stato trovato e i lavori riprenderanno in “4-5 settimane”. Un tempo che, secondo il sindaco Marmo (ahia ci risiamo con le previsioni), porterà alla riapertura nel 2025. Il tetto? È un altro capitolo da risolvere, ora l’urgenza è riaprire.
2024/2: Lavori Straordinari, Straordinariamente Improvvisati
Tra le molte peripezie di questa ristrutturazione, l’ultima merita un accenno. Lo scavo dell’ascensore è stato fatto un po’ troppo profondo. Una piccola distrazione, capita a tutti. Ma qui la soluzione è arrivata in fretta: i lavori straordinari sono stati subito appaltati alla ditta Cav. Remo Ciatti Snc di Buonomini Marco e Luca, con sede a San Marcello. Ottimo! Fa piacere vedere che i Buonomini siano al lavoro. L’importante è che questa riparazione consenta finalmente al museo di completare la sua scalata verso la riapertura. Ascensore e tetto inclusi, ovviamente.
2025: La nuova data di apertura
La riapertura è ora fissata per l’estate 2025. Lo annuncia Marmo, l’uomo del ponte – anzi, dei ponti: quello di Maresca, quello dei Mandrini, quello di Pracchia e magari qualche altro sparso per la “sua” Provincia. Come non dargli credito? Prima o poi il terno uscirà anche sulla ruota di Gavinana, basta avere pazienza e perseveranza!
Un’epopea senza fine
In definitiva, la vera battaglia epica di Francesco Ferrucci non è stata quella del 1530 contro l’Imperatore Carlo V, ma questa contro l’ineffabile macchina burocratica, le infinite attese dei lavori di ristrutturazione e le promesse mai mantenute dell’amministrazione. Ogni anno una promessa, ogni anno una data di apertura, ogni anno un nuovo accordo. Sarà forse il 2025 l’anno in cui il Museo Ferrucciano riaprirà davvero? Ma, se tutto va male, si può sempre puntare al 2030, anno del cinquecentenario della battaglia. Ma se continua così, il museo potrebbe anche non riaprire in tempo per celebrarlo.
Budget, Finanziamenti, Appalti e Prospettive Future
Il progetto di ristrutturazione del Museo Ferrucciano ha un importo complessivo di € 499.459,21. Di questa cifra, la Regione Toscana ha contribuito con € 250.000,00 e la Fondazione CARIPT con € 100.000,00. La restante parte, pari a € 150.000, proviene da risorse del bilancio comunale. L’importo contrattuale per l’appalto principale, affidato al RTI STIA Srl – DMD Costruzioni Srl, ammonta a € 307.359,95. La gestione futura del museo non sarà a carico del Comune; si sta valutando l’ipotesi di un bando o di un modello alternativo.
Marco Ferrari