La nota del gruppo consiliare Pistoia Ecologista e Progressista relativa alle scelte di bilancio del Comune sulle politiche culturali e il Pistoia Blues
PISTOIA. La nota diffusa dai capigruppo di maggioranza ha il merito di non smentire, e quindi di confermare, quanto Pistoia Ecologista Progressista ha sostenuto anche in Consiglio Comunale.
E cioè che la destra sceglie di tagliare sulla cultura.
I numeri del bilancio 2025, d’altronde, parlano chiaro.
Fino ad oggi il Pistoia Blues, che in larga misura si autofinanzia con le entrate della manifestazione, riceveva dal Comune un contributo di 150.000 euro.
Dal 2025, grazie a una legge promossa e approvata all’unanimità dal Parlamento, il Comune riceverà dal Ministero un contributo specifico per il Pistoia Blues di 250.000 euro ogni anno.
Se questa amministrazione avesse voluto investire sulle politiche culturali della città, due erano le possibilità.
Sommare il contributo del Ministero a quello del Comune, come Tomasi si era impegnato a fare due anni fa, per dare centralità a una festival più diffuso e a Pistoia come città della musica.
Oppure liberare risorse comunali, grazie al contributo ministeriale per il Pistoia Blues, da investire sugli altri capitoli della cultura: i musei, le biblioteche, la programmazione delle attività culturali e teatrali.
La scelta, invece, è stata chiara e in tutt’altra direzione: usare il contributo sul Blues per liberare risorse — 75.000 euro — da sparpagliare sulle altre voci di bilancio che niente hanno a che fare con la cultura.
E purtroppo i risultati delle politiche culturali di questa amministrazione sono evidenti: in meno di dieci anni Pistoia è passata da essere Capitale italiana della Cultura a non avere alcuna strategia per la messa a sistema e la fruizione del patrimonio culturale e artistico del territorio.
È urgente cambiare rotta. Anziché negare l’evidenza, la prima variazione di bilancio sia l’occasione per rimediare: Pistoia merita politiche e investimenti seri per le politiche culturali.