poggio. DIAPASON AL SINDACO PALANDRI: GRAVE AVERCI ESCLUSO DA QUEL CONTRIBUTO

Dura lettera dell’associazione culturale guidata da un team di sole donne. “Faremo i passi che riterremo opportuni per sostenere la bontà delle nostre ragioni rispetto a una decisione arbitraria”

POGGIO. “Un uso arbitrario di soldi pubblici. Una scelta discriminatoria verso una realtà nata per unire punti di vista diversi e per aiutare la partecipazione dei cittadini”. Così replicano le donne di Diapason, associazione culturale poggese, al sindaco Palandri dopo la sua scelta di rifiutare un contributo a Diapason nonostante l’istruttoria tecnica positiva.

15 le iniziative svolte da Diapason nel 2024 (incontri su Tiziano Terzani e Papa Francesco, riflessioni su storia e illegalità, laboratori per bambini, percorsi sulla genitorialità, spettacoli musicali, itinerari culturali, serate di poesia).

Ed è sulla attività ordinaria della associazione, in base a un regolamento comunale, che Diapason aveva presentato, a inizio 2024, regolare domanda di contributo. Quando però si è trattato, a fine 2024, di distribuire la cifra (appena 2.600 euro) che il Comune aveva stanziato per tutte le associazioni, nulla è toccato Diapason nonostante il parere positivo dell’istruttoria tecnica. La somma è stata ripartita solo fra due delle tre realtà che avevano presentato domanda.

“Non stiamo certo contestando la liceità della vostra decisione di dare un contributo a due associazioni sicuramente meritorie, che anche noi apprezziamo e che meritano tutto il sostegno possibile da parte dell’Amministrazione – precisano da Diapason — ma contestiamo la scelta di escludere solo la nostra associazione, oltretutto senza fornirci alcuna seria motivazione per questo rifiuto”.

Le donne del Direttivo di Diapason hanno dunque inviato, in questi giorni, una nuova lettera al sindaco, annunciando che faranno passi per difendere le proprie ragioni nelle sedi che riterranno opportune.

Visto l’atto ufficiale che a dicembre escludeva l’associazione da ogni contributo, Diapason aveva chiesto chiarimenti al sindaco ed è stata proprio la risposta del sindaco, fornita il 13 gennaio ad aver spinto le donne dell’associazione a prendere questa decisione.  

“Il sindaco – commentano da Diapason – ha cercato di spiegare il mancato contributo scrivendo di aver assegnato soldi solo alle iniziative “con carattere sussidiario, integrativo o complementare” rispetto a quello del Comune. Ma tutte le nostre iniziative erano in regola anche con tale requisito, tanto che in alcuni casi il Comune aveva anche dato il patrocinio. Come è possibile? Accettano di dare il patrocinio e poi dichiarano che quelle attività non erano in linea con l’Amministrazione?

Oltretutto il contributo riguarda l’attività “ordinaria” delle associazioni. Davvero non si capisce come sia stato possibile, per il Comune, decidere di azzerare la nostra richiesta di contributo, nonostante le numerose iniziative fatte, il gran numero di cittadini coinvolti e l’esito positivo della istruttoria tecnica. Proprio in base al regolamento comunale, infatti, una volta ammessa la legittimità della richiesta dal dirigente, questa non può essere negata dal sindaco”.

Diapason, dopo aver dettagliato le 15 iniziative svolte, aggiunge: “Siamo davanti a un arbitrio, a una discriminazione, nonostante Diapason mai abbia preso posizioni nel dibattito politico locale. Le istituzioni sono di tutti, non possono essere piegate a fini di bassa politica”.

Diapason denuncia anche altre singolarità: ad esempio il mancato rispetto del regolamento sul fatto che il motivo della mancata concessione del contributo avrebbe dovuto essere stato fornito, per scritto, non dal sindaco ma dal funzionario responsabile che però, a sua volta, aveva firmato una istruttoria positiva. “Un’ulteriore, significativa, incongruenza”.

[diapason]

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