L’imputato, che ha mancato la precedenza ad un incrocio con la moto impennata, ha patteggiato la pena lunedì in Tribunale a Pistoia: gli è stata pure sospesa la patente di guida per due anni. L’accorato appello alla prudenza della mamma della vittima
PISTOIA. Lunedì 27 gennaio 2025, in Tribunale a Pistoia, avanti il Gup dott.ssa Patrizia Martucci, ha patteggiato la pena di due anni di reclusione, con la sospensione condizionale, Leonardo Puccianti, l’oggi ventenne di Montecatini Terme (Pt) accusato e ora anche condannato per omicidio stradale per aver causato il terribile incidente tra moto occorso nella tarda serata del 3 settembre 2023, nella zona artigianale di Quarrata (Pt), e costato la vita a Fabrizio Francesco Mannino (in foto), anche lui di appena vent’anni, “Xedra” come era conosciuta nel mondo dei social la giovane vittima, noto influencer in ambito motociclistico, che risiedeva a Termini Imerese, in provincia di Palermo, ma che si trovava nel Pistoiese dov’era in vacanza con la fidanzata, del luogo.
All’imputato, che ha potuto beneficiare degli sconti di pena previsti dal rito alternativo scelto, è stata anche infitta la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, sempre per due anni.
La tragedia all’epoca aveva destato vasta eco, anche perché consumatasi nell’ambito di in un gruppo di amici e conoscenti che frequentavano abitualmente la zona con le loro due ruote. Il Pubblico Ministero della Procura di Pistoia titolare del relativo procedimento penale, il dott. Leonardo De Gaudio, aveva iscritto fin da subito Puccianti nel registro degli indagati e al termine delle indagini preliminari ne ha anche chiesto il rinvio a giudizio ascrivendogli la responsabilità del decesso di Mannino “per colpa consistita in imprudenza, imperizia e violazione delle norme regolanti la circolazione stradale” per citare l’atto del magistrato.
“Con condotta consistita — prosegue il Sostituto Procuratore –, mentre percorreva, con la ruota anteriore del suo motociclo (un Tm Racing 125, ndr) sollevata, via Modena all’intersezione con via Palatucci, nell’avere omesso di concedere la precedenza (nonostante l’obbligo di arrestare la marcia e comunque approssimandosi all’intersezione senza la dovuta cautela) alla moto (una Ktm 125, ndr) condotta da Mannino, il quale transitava con diritto di precedenza, così urtandolo e cagionandone la rovinosa caduta a terra e il decesso”: “Xedra” ha riportato, tra le varie lesioni, una gravissima emorragia cerebrale e, trasportato in condizioni disperate e in coma irreversibile all’ospedale San Jacopo di Pistoia, è spirato dopo tre giorni di agonia, il 6 settembre 2023.
“Nella valutazione delle responsabilità per l’accaduto, occorre considerare il gravissimo comportamento del conducente indagato, per aver intrapreso l’attraversamento dell’intersezione in velocità, ignorando la possibile e prevedibile presenza di veicoli in transito sulla strada principale, aperta al pubblico, anche quindi non facenti parte del gruppo di amici e conoscenti presenti, nonché rinunciando, tramite la verosimile impennata riferita da tutti i testimoni e confermata dall’analisi tecnica, a mettersi nelle condizioni di evirare una possibile situazione di pericolo” aveva concluso la sua perizia cinematica l’ing. Riccardo Bertini, il consulente tecnico a cui il Pm ha affidato l’incarico di ricostruire la dinamica, le cause e, appunto, tutte le responsabilità dell’incidente: alle operazioni peritali ha partecipato quale consulente tecnico per la parte offesa anche l’ing. Nicola Bartolini messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, a cui i congiunti della vittima si sono rivolti per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso i consulenti personali per la Toscana, Massimiliano Bartolacci, e per la Sicilia, Alessio Tarantino: la vittima ha lasciato in un dolore senza fine i genitori, un fratello e la sua ragazza e compagna di vita.
Si è così giunti, dopo alcuni rinvii, all’udienza preliminare di ieri in cui il giovane imputato, di fronte alle sue schiaccianti colpe, tramite il proprio legale ha chiesto e ottenuto di patteggiare due anni. I familiari di Mannino, attraverso Studio3A, erano già stati risarciti dalla compagnia di assicurazione dell’altra moto ma si aspettavano una risposta anche in sede penale che oggi è arrivata, per quando molto ma molto parziale rispetto alle tragiche e irreparabili conseguenze della scriteriata condotta di guida di Puccianti.
“La legge italiana è quella che è, è una giustizia molto relativa, i veri “condannati” al dolore a vita siamo noi” commenta amaro la mamma di Fabrizio, la signora Cira Bivoni, che però, anche in virtù dei tanti ragazzi che seguivano il figlio sui social in tutta Italia e persino all’estero, ci tiene soprattutto a lanciare loro un accorato appello, “anche perché la sua fine non sia stata del tutto vana. Fabrizio è morto a causa di un eccesso di sicurezza, di una “spavalderia” di un coetaneo.
È giusto che i giovani coltivino le loro passioni, tra cui c’è scuramente quella della moto, ma non si può prendere una strada usata da tutti per una pista, bisogna essere consapevoli che si possono causare gravi danni alle altre persone e vanno messe al primo posto prudenza e testa sulle spalle.
Dobbiamo fermare questa continua strage di ragazzi sulle strade”.
[nicola de rossi]