Tra promesse non mantenute, il cinismo delle scelte politiche e scelte che rischiano di compromettere il futuro sanitario della zona
SAN MARCELLO. Un grido di dolore si eleva alto in San Marcello Piteglio, e presumo, su tutta la Montagna Pistoiese, per la situazione attuale in cui è stato volutamente sprofondato la condizione del nostro meraviglioso ed efficientissimo, ahimè, dimenticato Ospedale Pacini, unico smantellato in tutta la Toscana; ormai da tempo non più ospedale, trasformato in PIOT (presidio Integrato Ospedale Territorio), sigla coniata appositamente perché non ne ha uguali in tutta Italia, e successivamente in tante altre sigle, ultima forse, per il momento, in casa di Comunità, (per ora solo sulla carta).
Non finiremo mai di parlarne perché lo smantellamento che è stato perpetrato ai danni della popolazione della Montagna Pistoiese, con un cinismo studiato a tavolino, in quelle segrete stanze della Regione Toscana, dagli alti dirigenti PD e della SX nel suo complesso, un accanimento che non ha precedenti in situazioni simili, che non ha nessuna ragione d’essere, nessuna giustificazione, per cui sarebbe molto interessante sapere quali e quanti sono stati i vantaggi, in termini di economia e non solo, che ha reso questa mostruosità.
Purtroppo da certe notizie che circolano, di quel poco e valido che è rimasto, presto rischieremo di perdere altre importanti funzioni, alcuni medici andranno in pensione, per cui la domanda sorge spontanea, questi importanti professionisti saranno poi reintegrati?
Bisogna sempre ricordare gli atti compiuti dalla Regione Toscana, le promesse mai concretizzate, quelle relative al “Patto Rossi”, del 2 ottobre 2019, firmato dai sindaci della Montagna Pistoiese Luca Marmo, il sindaco di Abetone Cutigliano e il direttore Generale dell’ASL, il riconoscimento di “Area Disagiata” mai definitivamente riconosciuto, che è servito solo alle promesse elettorali del PD nel 2020.
Per poter cambiare questo stato di cose, rimane solo una via da seguire, il voto che daremo alle prossime elezioni regionali, che si terranno quest’anno in Toscana, non c’è nessun’altra alternativa e non c’è nulla di eclatante se alla fine si cambia colore ai vertici della regione, l’alternanza è il sale della democrazia, serve a tante cose, per esempio ad annullare situazioni incancrenite dal tempo, e poi è necessario fare una valutazione della gestione Giani, in termini reali, concreti, cosa è venuto di buono alla maggioranza della popolazione toscana? Forse l’aumento delle addizionali decise l’anno scorso e reiterate anche quest’anno?
Il voto, che sarà dato, dovrà essere avulso da ideologie, non più legato ad esse, queste lasciamole alla storia, ma bisogna valutare le proposte concrete di miglioramento per la nostra vita, a quel pizzico di felicità a cui ognuno di noi agogna e che la politica, la buona politica, può dare per il suo reale e importante impatto che ha sulla nostra vita quotidiana, alla buona amministrazione, tutto potrà cambiare, anzi sicuramente cambierà tutto, e forse sotto certi aspetti anche in meglio, in poche parole bisogna essere pragmatici.
Michele Giannini
F.I. Montagna Pistoiese
NOTA DI REDAZIONE
Per dovere di cronaca e per dare a Cesare quel che è di Cesare: è bene ricordare che l’allora sindaco di Abetone Cutigliano che ha firmato il “Patto Rossi” insieme al compagno Luca Marmo di San Marcello-Piteglio era al secolo Diego Petrucci, oggi seduto comodamente in Consiglio regionale con la casacca di Fratelli d’Italia e membro della Terza Commissione Sanità. La Montagna Pistoiese può continuare a dormire sonni tranquilli tra due comodi cuscini, sapendo che c’è qualcuno che si preoccupa delle sue sorti.
Marco Ferrari