sinagra&cuffaro 94. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. SCHIZOFRENIA PISTOJESE: VICOFARO, VICOFARO… SEI PIÙ DURA DI UN SOMARO!


«Saluto don Massimo Biancalani che, con tutti i torti che possa avere, ha, nella sua mente, un progetto indefettibile: quello del Disobbedisco e accolgo. Nessun altro a Pistoja se ne accorge?»


«In mezzo di strada»… Ma che cavolo di lingua si parla nei titoli del Tirreno?

CHIEDONO L’AIUTO DI TUTTI

MA NON AIUTANO NESSUNO


Giornalate inutili. 1

 

Siamo arrivati all’ennesimo piagnisteo. E devo dire la verità: l’ingenuità (o la durezza asìnica?) pistojese, mi cominciano a venire a noja.

Da Vanni Fucci ad oggi, i contado-banchieri della provincia più nera d’Italia sotto Benito, ma più rossa del mondo da dopo la fine della guerra (e rossigna resta ancor oggi, nell’èra del sen. La Pietra Plastilina Della Vanga, che non riesce a vedere nemmeno la famosa “vacca in corridoio” di Bersani, perché con i rossi lui ci fa le giunte: vedi Benesperi&Torresi ad Agliana); da Vanni Fucci ad oggi, dicevo, possa Iddio accecarmi, se i fornai degli eserciti di Catilina si sono mai tolti il loro dito di culo.

È un’espressione che non garba punto alla procura di Coletta, Curreli, Grieco, Contesini etc., perché la parola culo li offende in quanto prova di incontinenza espressiva. Tollerano tutto, fuorché la parolaccia, dinanzi alla quale vanno in pappa di politicamente scorretto.

Offesi non si sentono, invece, quando vanno a cantare al karaoke della Caritas come Curreli o (parlo di Coletta) quando il capo pistojese, che non intercettava la cugina della Cecilia, presidentA della Lega Anseatica degli Avvocati di Pistoja, si presentava al Canto al Balì da don Manone-Bardelli per dire, in faccia a Andrea Ferrini, che a lui, il figlio d’arte, le «prossimità sociali» facevano un baffo dove ne aveva un altro.

E la prefetta vi dirà: «Salite le scale della procura!»

Questa è Pistoja capitale della cultura (mafiosa, massonica, pidduista, ’ndranghetara, camorroica) che permette a pochi (i quattrinai che scoppiano di soldi in banca: un tempo in Cassa di Rispiarmo e oggi in Intesa San Paolo) di arricchirsi con operazioni di esecuzioni immobiliari milionarie in grado di togliere ai poveri per regalare ai ricchi.

Cito due esempi per tutti: il Garden delle sorelle Ferretti (un milione di euro a fronte di un debito di 90 mila con l’Ufficio Entrate), e l’azienda Baldi (più di tre milioni di euro a fronte di un debito di 88.888 euro). Poi ci sarebbe anche la storia del Bruschi, ma… fate voi.

Stamattina, dato che mi sono alzato male e con il piede sbagliato, sapete cosa mi sento di dire in assoluta libertà di parola? Ci avete stufato coi vostri piagnuco-lamenti.

Siete nati con il “dito in culo” e con esso finirete per morire. Perché, quando c’è da dire pane al pane e vino al vino (in greco: “chiamare i fichi fichi”), non siete capaci di decidervi. Somigliate, né più né meno, a San Lorenzo sui carboni che, da tradizione, esclama: «Da una parte sono cotto, ora giratemi dall’altra». E continuate a fare le genuflessioncelle da Metastasio.

Giornalate inutili. 2

I vostri carnefici – che non sono quelli contro cui scagliate le frecce come a San Sebastiano –, se la ridono di voi e dei vostri sommessi, gorgoglianti vagiti.

Non basta che la prefetta Messina ci legga Saramago: voi il vostro viaggio lo state ripetendo dal 2016, ininterrottamente.

Né che Coletta accorra a Tvl e ci tratti da emeriti coglioni raccontandoci favole e tacendo sul resto della sua dirittura morale.

Né che Curreli pianti gelsi-moro di Caponnetto o alberti (come si lesse nelle didascalie, mi pare, di Tvl) di Falcone. O scautti (voce del verbo scoutare indisturbato) da mane a sera, anche sulle rotonde di Agliana, per redimere le prostitute: quando poi imbastisce processi folli – tipo quello riservato a noi di Linea Libera – con l’aiuto di un Solone geniale come Luca Gaspari, e di una “arrestatrice” pròvvida solo per gravi indizi, come la signora Patrizia Martucci, senza però fare uno straccio di indagini. A questi punti siamo, a Pistoja…

Scendete pure in piazza, se credete che serva a qualcosa. Io credo che nel mondo esistano i duri e i mosci. Più spesso moscerini, perché veri e propri lillipuziani.

E voi mi pare che non abbiate ancora capito che siete e sarete sempre perdenti in quanto i duri (i figli d’arte, dinanzi ai quali voi vi inchinate salameleccosamente come Cetto) saranno sempre in piedi davanti a voi, con lo scudiscio in mano per mollarvi schianti sul viso a secco.

Ora: se un comportamento così lo tiene un asino, pazienza. È un asino. Ma che dire quando questi fatti inconcludenti sono tipici di «un volgo disperso che nome non ha», come scriveva il Manzoni parlando degli italiani nell’Adelchi?

«Tornate alle vostre superbe ruine, all’opere imbelli e vicofarine, ai solchi bagnati di servo sudor».

Incontro in tribunale a San Mercuriale

Siete stati creati per questo, non per altro. E lo sanno benissimo: 1. la procura; 2. la prefettura; 3. il vescovado; 4. tutte le altre «autorità costituite», tanto care alla e adorate dalla Gip Martucci.

Saluto don Massimo Biancalani che, con tutti i torti che possa avere, ha, nella sua mente, un progetto indefettibile: quello del Disobbedisco e accolgo.

Ma nessun altro se ne accorge, o senatore inutile della Giorgia Meloni, che curi sol te stesso e non gli altri coglioni?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© Linea Libera Periodico di Area Metropolitana


RESISTENZA È SEMPRE

 

Miracoli dell’Intelligenza Artificiale. Il futuro del sen. La Pietra quando non sarà rieletto

 

È buffo vedere che i vicofarini si mobilitano e chiedono l’aiuto di tutta la città mentre, quando vedono andare a fondo altri, non muovono neppure un dito. Lavorare stanca, eh? diceva Pavese.

Hanno una procura che arresta i giornalisti perché dicono la verità e denunciano il malaffare. Hanno una procura che chiude due volte un giornale scomodo perché libero, e non si pongono il problema di cosa significhi la certezza del diritto e l’impegno civile.

Qualcuno di loro dice: «Certi argomenti non si possono trattare perché sono pericolosi…» e trema.

Si aspettano che chi esercita il potere – e lo fa svergognando la Costituzione –, preso da un irresistibile voglia di redimersi, s’impicchi come Giuda al sicomoro con le proprie manine? Mani pulite, in Italia, è solo un ricordo.

Anzi: non ci sono mai state. Per questo oggi restano solo mani sudice, che non sono mai state così sporche.

E perfino il viceministro Della Vanga, che chiacchiera direttamente con la Giorgina, è cieco, sordo e muto perché il “democristianismo degli accordicchi” non è mai terminato…


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