QUARRATA. Sala gremita di curiosi, il 22 ottobre scorso, alla presentazione del nuovo libro di Luigi Pruneti, storico e autorevole massone. La Massoneria presenta un interesse morboso in Italia: poco infatti interessa di cosa sia veramente, molti ne parlano male sapendone poco; altri improvvisano per darsi un “tono”, mentre per i più la Massoneria rappresenta una setta segreta di incappucciati che si riuniscono per svolgere loschi traffici propri fatti grazie allo spirito di fraternità; altri la ritengo un pericolo per lo Stato ed altri ancora ne deridono il severo look anacronistico e la vetustà dei rituali.
A smentire tutto ciò, ha pensato Luigi Pruneti, arrivato all’incontro con giacca e cravatta senza cappuccio e grembiulino, volto scoperto e nessuna formalità raccontando del suo ultimo sforzo letterario. L’autore, oltre a una conoscenza infinita sulla storia mondiale della massoneria ne parla con sicura cognizione di causa essendo stato per molti anni Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia, la seconda osservanza massonica italiana per numero di fratelli al piè di lista.
Pruneti prova quindi ad entrare nel contenuto del libro: il silenzio regna nel locale, il suo racconto abbraccia quasi un millennio di storia attraversando il Medioevo, il Rinascimento, il periodo dei lumi, la prima e la seconda guerra mondiale, il Ventennio, l’indipendenza americana per poi tornare ai filosofi greci e agli antichi miti ebraici ed egizi.
La storia della massoneria si sa dove arriva ma difficilmente si sa da dove parte, se Pitagora e la sua prima scuola esoterica, oppure da Roma o dalle gilde degli scalpellini costruttori delle cattedrali gotiche passando per l’illuminismo… È dunque difficile da comprendere al primo impatto. Forse la Massoneria ha assorbito e trasmesso tanto a tutti diventando madre e figlia al tempo stesso di tanti fermenti culturali ed esoterici da rendere impossibile la sua divisione dicotomica dal resto del processo storico nel quale era radicata.
Ma per sapere chi sono veramente i massoni del terzo millennio e soprattutto qual è il loro scopo, ci viene in aiuto il libro “gli iniziati” che tenta di percorrere in lungo e in largo i corridoi spesso oscuri della massoneria italiana. Il terzo millennio è iniziato con uomini impreparati alle nuove sfide, la tecnologia che molto fa per metterci in comunicazione tutti in realtà ci allontana l’uno dall’altro, nonostante internet, facebook, twitter e mille altre applicazioni tecnologiche l’uomo moderno si avvia inesorabilmente verso la solitudine; la Massoneria al contrario rilancia un messaggio universale e senza tempo, riporta quindi il pensiero all’uomo, innalza la fratellanza, l’uguaglianza e la libertà come pilastri fondamentali della società civile.
L’uomo ha un bisogno interiore fondamentale, quello di condividere, di relazionarsi e del senso d’appartenenza che fino a poco tempo era stato appannaggio esclusivo dell’apparato politico e religioso, in questo periodo dove tutto sembra apparire distante e lontano da noi, la massoneria tenta con le suo Logge e i suoi Orienti di colmare questa mancanza. In Massoneria, l’ideologia politica, il proprio credo religioso, la propria nazionalità non divide, ma unisce e quindi, possiamo quindi considerare l’Obbedienza come un catalizzatore di idee, di sentimenti ma soprattutto di uomini liberi (liberi muratori) che insieme provano a trovare e fondere l’etica e la morale nella vita comune dei loro iniziati.
Concludendo, la Massoneria non è una setta, non è una religione, non è un circolo privato dedito agli affari, ma semplicemente un gruppo di uomini (riuniti in logge) che attraverso la storia millenaria dell’istituzione, ai suoi innumerevoli personaggi che l’hanno caratterizzata nel corso della sua lunga storia, ai simboli, ai miti e ai riti che in se racchiude, prova a dare un senso elevato all’umana esistenza.