CGIL E ASSENTEISMO: “MACELLERIA MEDIATICA” SÌ, MA DICIÀMOLA TUTTA

Il Tirreno, 5 novembre 2014
Il Tirreno, 5 novembre 2014

PISTOIA. La Cgil intervenendo sull’assenteismo e gli assenteisti della Prefettura di Pistoia, coglie nel segno, riguardo al problema della responsabilità. Solo che non adopera il bisturi giusto…

Ecco il testo dell’intervento:

La recente vicenda che ha coinvolto la Prefettura di Pistoia necessita di alcuni chiarimenti.

Il nostro parere è che la consueta “macelleria” mediatica messa in atto dalla stampa locale, che molto spesso interpreta a dir poco in modo maldestro le risposte dell’intervistato e si getta a capofitto nella ormai annosa crociata contro i dipendenti pubblici, sia molto riduttiva.

Ignorare che i veri responsabili di tutto ciò siano in prima persona il titolare dell’ufficio, in questo caso il Prefetto, ed in seconda battuta tutti i suoi dirigenti, vuol dire non conoscere i meccanismi della P.A. e pertanto non avere cognizione di ciò di cui si sta parlando.

Riteniamo che sia da considerare anomalo che atti riguardanti il normale, ordinario controllo interno del personale delle amministrazioni pubbliche possano o debbano essere esclusivo oggetto di indagini da parte dell’autorità giudiziaria.

Tutti sappiamo che il Ccnl e le normative ad esso collegate si occupano sufficientemente della materia e pertanto il tutto doveva e poteva rientrare nella sfera dei normali controlli amministrativi e nei relativi provvedimenti che ne sarebbero conseguiti, ripetiamo: responsabilità diretta del Prefetto e dei suoi dirigenti.

Silvia Biagini, Fp Cgil
Silvia Biagini, Fp Cgil

Partendo da questo assunto è pur vero e giusto ricercare le colpe di coloro che eventualmente abbiano agito in maniera dolosa e dannosa nei confronti della P.A., ma lo è altrettanto nei confronti di chi ha la responsabilità ed il dovere di tali controlli; soprattutto se riguardano un ufficio che è definito come l’organo territoriale di rappresentanza del Governo.

Pensiamo che i gravi abusi e le gravi sottrazioni di risorse pubbliche e le azioni volutamente dolose o illegali meritino di essere colpite, ribadiamo con i normali e numerosi strumenti a disposizione della P.A. e che, se dimostrati tali, sicuramente nessuna organizzazione sindacale intende coprire.

Siamo sicuri che la stragrande maggioranza dei lavoratori della Prefettura di Pistoia siano pienamente consapevoli dell’importante ruolo che rivestono nella loro funzione di servitori dello stato e che per questi motivi non meritino di essere indistintamente esposte al pubblico ludibrio.

A proposito poi delle denunce dei cittadini, non vorremmo fosse applicata la famosa massima di fare troppo caso al granellino di sabbia negli occhi di qualcuno, dimenticandosi o non vedendo o non rendendosi conto della trave negli occhi di altri.

Silvia Biagini, Segretaria Generale Fp Cgil Pistoia
Vito Tommaso, Responsabile Comparto Ff.Cc. Fp Cgil Pistoia

 

MA PARLIAMO FUORI DEI DENTI

 

 

Edoardo Bianchini
Edoardo Bianchini

PISTOIA. Sulla «consueta “macelleria” mediatica messa in atto dalla stampa locale» voglio subito fare una precisazione. Voglio dire che, dalla stampa locale noi di Linee Future “ce ne chiamano fuori”, come direbbero i fighetti dell’italiano del XXI secolo globalizzato e renziano-postmoderno.

Si rilegga infatti il nostro intervento Prefettura: ma chi avrebbe dovuto vigilare in prima linea? e si veda e si dica chiaramente quale stampa locale ha fatto la deprecata «“macelleria” mediatica», perché non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo – direbbe Pio VII – essere accostati a tutta l’altra erba falciata.

Se da un lato il sindacato ha ragione, dall’altro ha anche il torto – secondo le norme e regole pistoiesi d’uso e costume – di dire senza dire, di accennare senza specificare, di tirare i sassi in aria in modo che, alla fine, ricadano in testa, ma anche a chi non entra nella categoria dei macellai.

Questa testata lotta – e tutti lo sanno, anche se fingono di ignorarlo – fin da quando è nata come Quarrata/news, lotta – dicevo – perché si faccia chiarezza in una città dove la chiarezza non è certo il bollino doc.

Untouchables in Comune e nessuno sapeva nulla; ruberie in Comunità Montana (anche con sindacati di mezzo) e nessuno sapeva nulla; il Tribunale Civile di Roma sconfessava l’Apr Bardelli e nessuno sapeva nulla e lasciava che milioni di € andassero nelle tasche di chi non esisteva e non doveva toccare quei quattrini: lo ha detto un Tribunale della Repubblica, non noi personalmente; non incazzatevi se ve lo ricordiamo a chiare lettere, gente comune e geniali amministratori, politici e altro.

Il sindacato si metta in testa una cosa, però: che anche lui ha le sue buone responsabilità perché non è la prima volta che segue la legge dell’arrosto che non ti tocca

E allora s’ha a fare finita una buona volta e s’ha a prendere la granata per dare una bella spazzata a questo sarcofago?

Suggerisco al sindacato un modo inequivoco e dirimente: salga, domattina, le scale della Procura; si presenti al dottor Canessa e gli lasci nelle mani un bell’esposto mirato ai custodi che non hanno custodito.

Inizi a dare lui, proprio lui, il sindacato, l’esempio da far seguire a tutti gli altri che lo leggono in questa protesta contro le macellerie!

Edoardo Bianchini

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