LE ‘STAGIONI’ DI ROSSELLA BALDECCHI A NAPOLI

Rossella Baldecchi
Rossella Baldecchi

PISTOIA. Dieci giorni a Napoli, alla Banca Ipibi, in via Pergolesi. Due mesi ad iniziare da giovedì 4 dicembre, quando alle 18,30 verrà inaugurata la nuova personale di Rossella Baldecchi, pittrice pistoiese, dal titolo stagioni.

“Sono un po’ nervosa – racconta Rossella Baldecchi –, ma succede così tutte le volte che sono in procinto di allestire una mostra. Tutte le volte è come se fosse la prima. Per lo stesso identico motivo, il quadro che più mi intriga è sempre l’ultimo che ho composto. Ma sono affezionata nella stesa identica passione a tutti quelli che ho realizzato finora, naturalmente, perché ognuno di questi è sempre stato l’ultimo, appena terminato”.

Riveliamo l’età dell’artista – 55 anni – , ma solo per facilitare il lettore nell’accostamento alla sua creatività. Dipinge da circa trent’anni, Rossella Baldecchi e, per sua fortuna, non lo ha mai dovuto fare su commissione.

“Sopravvivo insegnando disegno industriale a scuola, all’Istituto artistico Petrocchi di Pistoia – aggiunge la professoressa Baldecchi – : un lavoro incantevole, che mi ha sempre concesso il lusso di avere tempo e forza a sufficienza per riuscire a trasformare in pittura le mie sensazioni. Da questo grande privilegio ne scaturisce uno ancor più prestigioso, che è la piena indipendenza economica e che mi autorizza a dipingere, a fare la mia arte, a mia immagine e somiglianza, a mia discrezione, senza dover mai eseguire ordini, facilitare desideri, trasformare voglie. I cieli delle origini sono e restano pietra preziosa e importante della mia vita culturale, ma sono cose sulle quali non rimetterei più mani e testa, al momento. Sono riuscita a crescere e a muovermi lungo la bisettrice delle mie interferenze, quelle che hanno, di volta in volta, scaturito i giusti contatti per le nuove avventure”.

La più recente Rossella Baldecchi predilige i corpi femminili, quelli sognati dal desiderio, quelli velati dalla passione, ma anche i tanti, troppi, martoriati dalla violenza.

“A Napoli ne porterò una trentina circa – li abbiamo visti riprodotti: non è l’effetto giusto, ma quanto basta per restare affascinati. I visi sono bellissimi: il dolore traspare dalle pieghe dei colori quasi sempre primaverili, che non nascondono la violenza, così vecchia e antica da far parte delle sagome. I capelli sono spesso rossi: Modigliani docet, anche senza conoscerlo – : una parte li trasporterò personalmente, con mio marito; un’altra, è già stata spedita. Sono la mia ultima frontiera pittorica, spirituale, culturale, emotiva, ultima solo in ordine di tempo ed è quella, che in questo momento, adoro più di ogni altra. Subirò altre provocazioni e inizierò a dipingere altro”.

All’inaugurazione farà seguito un buffet offerto dal comune napoletano, che patrocina l’esposizione, mentre dell’opera della pittrice pistoiese daranno coordinate l’onnipresente Maurizio Tuci e il coordinatore indigeno Umberto Grieco. La mostra, che verrà disallestita il 14 dicembre, rispetterà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17,30.

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