LE ORCHIDEE SELVATICHE DELLA VALDINIEVOLE

Ophrys  Bertolonii
Ophrys Bertolonii

CASTELMARTINI. Proseguono presso il Centro Visite di Castelmartini gli appuntamenti del ciclo Nonsolopadule. Incontri fra storia, natura e cultura organizzati dal Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio nei mesi di novembre e dicembre. Oggi, sabato 29 novembre 2014 (alle 16) è in programma “Gioielli in miniatura – Le orchidee selvatiche della Valdinievole”: un incontro con Luigi Bellandi, fotografo amatoriale della natura, alla scoperta delle orchidee spontanee che vivono sui nostri monti e le nostre colline, in mezzo a castagni, olivi e terreni incolti della Valdinievole e della Toscana.

Le nostre specie, veri e propri gioielli in miniatura, non raggiungono le dimensioni delle ben più note orchidee tropicali, ma quanto a bellezza delle forme e dei colori non hanno niente da invidiare alle cugine esotiche; un fascino che non deriva solo dalle notevoli qualità estetiche, o dall’aspetto decisamente bizzarro di alcune specie, ma anche dalla particolare ecologia di queste piante, fra le più evolute del regno vegetale.

Per esempio le orchidee si affidano per l’impollinazione agli insetti, come molte altre piante, ma per attirarli non si limitano ad offrire il nettare ricco di sostanze zuccherine: i fiori di alcune specie imitano la forma, il colore e persino l’odore (i “feromoni”) della femmina dell’insetto impollinatore, per ingannare i maschi costringendoli a collaborare involontariamente al trasporto del polline.

Molte specie di orchidee hanno un rapporto specie-specifico con il loro insetto impollinatore; Charles Darwin studiò a lungo la relazione fra alcune orchidee tropicali (una in particolare è per questo conosciuta come “orchidea di Darwin) e i loro insetti pronubi, traendone conferme per la nascente teoria evoluzionistica.

Altra caratteristica singolare delle orchidee è l’associazione in simbiosi con un fungo (“micorriza”), in assenza della quale molte specie non riescono a completare il ciclo biologico: i filamenti del fungo microscopico, penetrando nel seme, forniscono allo stesso le principali sostanze nutritive, fino a che non saranno apparse le prime foglioline della nuova pianta.

In Valdinievole Luigi Bellandi ha censito ben 37 specie di orchidee spontanee, una percentuale notevole rispetto alle 82 presenti in tutta la Toscana; merito della varietà di ambienti che in questo territorio favorisce una notevole biodiversità.

In particolare le orchidee selvatiche costituiscono una delle peculiarità botaniche di siti importanti come il Colle di Monsummano, dove si può osservare nell’arco dell’anno un numero di specie che non trova riscontro in nessun’altra parte del Montalbano.

[bartolini – padule fucecchio]

Print Friendly, PDF & Email