PISTOIA. Commissioni 2 e 3 riunite, ieri 9 dicembre, per la presentazione della revisione progettuale della cassa d’espansione ai Laghi Primavera e Bacino di Gello. Alla presenza dei tecnici del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, del Presidente del della sezione Fipsas e del Presidente di Legambiente oltre all’Assessore Tuci, all’ing. Maria Teresa Crosella, all’architetto Elisa Spilotros, all’ ing. David Malossi e all’ ing. Leonardo Rossi.
Rispetto alla popolosa serata del 7 novembre al Circolo di Ponte alle Tavole, la commissione di ieri pomeriggio non ha introdotto grandi novità.
I tecnici e i progettisti hanno ribadito quanto già più volte dichiarato circa l’opportunità dell’opera: i richiedenti sono stati più circostanziati e, ormai perfettamente al corrente su tutta la materia, hanno iniziato a affrontare il problema politico della responsabilità di questa scelta.
Da parte del Presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (per noi già Consorzio Ombrone) è stata posta come fondante la questione della prevenzione del danno idrico: “La mitigazione dei rischi – ha detto Marco Bottino – è poco percepibile dalla popolazione ma è ciò che si può fare; l’unica cosa che ci mette al riparo, se non da eventi di eccezionale gravità, almeno dai problemi che ordinariamente si producono in mancanza delle opere idrauliche necessarie”.
Di fronte alle varie obiezioni sollevate, per esempio, dall’architetto Antonio Principato – che parlava per conto di Mcl ma anche come cittadino utente dei Laghi Primavera – circa l’innalzamento della falda, ed anche la possibilità di inquinamento della stessa che potrebbe derivare dalla presenza del cimitero di San Biagio, anche altri hanno dichiarato le loro estese perplessità.
Il consigliere Bartolomei ha consegnato alla commissione uno studio relativo agli anni 60 da cui si capisce che i dissesti statici dei fabbricati nel centro storico di Pistoia sarebbero dipesi dalle briglie costruite lungo l’Ombrone e che “dopo il crollo della briglia di Ponte alle Tavole, non si ebbero più dissesti né ulteriori significativi aggravi delle condizioni statiche dei fabbricati lesionati”.
Così, di dato in dato, si sono ripercorsi tutti gli aspetti tecnici già più volte esaminati e riproposti; finché è intervenuto il Consigliere Sabella di Fi e ha chiesto a tutti i presenti chi mai, oggi, avrebbe voluto comprare una casa in San Biagio.
Ha chiesto anche se ci fosse qualcuno che avesse il coraggio di assumersi la responsabilità della realizzazione di quest’opera (la muraglia cinese…), potendo affermare in coscienza che il vantaggio sarebbe di gran lunga superiore ai danni e alle difficoltà per i residenti in zona, per l’impianto sportivo e turistico, per il paesaggio, per l’ambiente e per la città in generale.
Dopodiché tutti i tecnici hanno sottolineato l’importanza di valutare, vagliare, appurare quanto meglio possibile le conseguenze della cassa d’espansione ai Laghi Primavera prima di procedere all’esecuzione dell’opera.
Insomma, pochi passi avanti e incerti. E gli animi si stanno riscaldando perché se aver piazzato l’ospedale su una delle due falde è stata un’operazione fallimentare – ma Rossi e Berti vollero questo: e Bertinelli votò quel ‘coso’ –, destabilizzare anche l’altra falda acquifera pistoiese non apparirebbe diabolico nonostante le dichiarazioni a sostegno di Alessandro Giovannelli?
Anch’io ero presente ieri alla riunione congiunta delle due commissioni, e mi sento di aggiungere alcuni particolari che mi hanno fatto sia riflettere che indignare.
1) Il primo si riferisce ad Alessandro Giovannelli, il quale è intervenuto dopo Sabella, ma anche, mi sembra, dopo altre precise e puntuali osservazioni di Alessandro Tomasi; quella di Giovannelli non è stata una semplice dichiarazione a sostegno, il chè sarebbe anche normale, visto il ruolo e l’appartenenza politica di Giovannelli medesimo. E’ stata piuttosto la manifestazione di una insistenza ottusa, piccosa, coriacea, granitica, servile, inammissibile ed ingiustificabile alla luce della montagna di argomenti di merito forti ed inoppugnabili, contro la cassa di espansione, che stanno venendo fuori.
Mentre lo ascoltavo mi è sembrato di sentire non un giovane che vive nell’anno di grazia 2014, ma uno di quei comunisti degli anni ’50 dalle certezze indistruttibili nelle magnifiche sorti e progressive dell’U.R.S.S, del P.C.U.S e di conseguenza del P.C.I, perfettamente impermeabile a qualunque evidenza.
2) Il secondo è stata l’allusione fatta da almeno tre intervenuti riguardo alla presenza di cromo esavalente in alcuni terreni, non ricordo se situati nella zona di San Biagio o in quella dell’ex Bacino della Giudea. Il cromo esavalente, per la cronaca, è la forma chimica più velenosa tra quelle esistenti, quello che si produce, tra l’altro, nel processo di lavorazione del cuoio nella zona di Santa Croce sull’Arno. Allora, mi viene da chiedermi, da noi chi ce lo ha portato? Sarebbe bene che a questa cosa si andasse a fondo, e bene, e davvero, magari con un robusto intervento della Procura della Repubblica, se necessario. Non basta certo fermarsi a dire che ci sono terreni inquinati da cromo esavalente e fermarsi lì.
3) Il terzo riguarda un intervento dell’assessore Mario Tuci, chiamato a rispondere ad una domanda di un commissario, e che, in pochi minuti ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, la sua inadeguatezza al ruolo. Mi vengono i brividi se penso che dalla Giunta è stata silurata una persona valida, in gamba, incisiva, capace ed intelligente come la Ginevra Lombardi, e si insiste a far rimanere in campo uno come il Tuci. Ma dove vogliamo andare con giocatori così?
4) L’ultimo particolare osservato, ieri come le altre volte, riguarda il comportamento della maggioranza. Per tutto il tempo e le occasioni in cui sono stato presente, solo nella seduta del 25/11, una volta, un intervento è arrivato da un componente della maggioranza (dalla Rosalia Billero, per la precisione che, tra l’altro, mentre l’ing.Malossi le rispondeva, non trovò niente di meglio da fare che andarsene in compagnia di quello stupido e per molti inseparabile feticcio chiamato telefono cellulare; il che non mi sembra il massimo nè della correttezza, nè dell’educazione). Ed allora, concludo: i componenti della maggioranza hanno capito tutto e subito e non hanno bisogno di fare domande, osservazioni, richieste di chiarimento, oppure si comportano tutti come Alessandro Giovannelli, per cui se in campagna elettorale si misero le casse nel programma di governo, allora le casse si devono comunque fare, crollasse pure il mondo, senza un briciolo di spazio per il ragionamento, la discussione, l’acquisizione di nuovi elementi?
Piero Giovannelli. (Assolutamente non parente di Alessandro, e ci tengo a dirlo).
dal profilo facebook del consigliere Enrico Baldi (Pd):”Commissione congiunta,governo del territorio e comm. Ambiente sulle casse di espansione ai laghi primavera
Aleggia un clima di sospetto su ogni risposta dei tecnici….capisco che la minoranza si debba mettere in luce perché c’è molto pubblico……..ma questo essere additati come compartecipi a qualcosa di strano ..non mi va giu !!!
Nessuno può sapere cosa succederà in futuro, ma diminuire di 30 cm la piena del torrente Ombrone, di sicuro scontenta molti pescatori,ma salverà tante abitazioni della piana…ed io mi schiero a difesa delle abitazioni e mi fido dei tecnici che stanno lavorando a questo progetto…..dimenticavo per hobby andavo a pesca !!!”
Il cromo esavalente è stato portato alla luce da noi 5 stelle e non sono allusioni sig. Piero ma dati di fatto basati, come sempre agiamo, su analisi certe e documentate.
Il fatto di sentirsi additati, parlo dei consiglieri di maggioranza, non è dovuto ad una volontà strumentale dell’opposizione ma piuttosto dovrebbero farsi un chiarimento sull’ignoranza dichiarata sul tema dagli stessi consiglieri di maggioranza in commissione e nel loro volersi adagiare sull’operato dei tecnici senza se e senza ma dando loro fiducia perché “tecnici e noi dobbiamo pensare alla politica”… A questo proposito, in uno degli interventi, chiesi se per caso fosse da loro riposta fiducia negli stessi tecnici che ci hanno portato al dissesto idrogeologico che viviamo oggi… Dopo queste frasi portai al mio interno una profonda riflessione e in un successivo e conclusivo intervento dissi a lor signori che la politica non può essere “tecnicamente ignorante” in particolare quando devono essere destinate svariate decine di milioni di euro di soldi pubblici su un progetto che non elargisce certezze future per l’equilibrio idrogeologico della piana pistoiese… A questo mio intervento regnò un silenzio inquietante a conferma delle parole appena espresse… È tutto a verbale, non ho riferito niente che non sia agli atti.