LA REGIONE PICCHIA SODO: «EX CASELLI, ERRORI GROSSOLANI E GRAVI OMISSIONI»

La facciata dell’ex Ospedale Caselli
La facciata dell’ex Ospedale Caselli

QUARRATA. Circa tre pagine della relazione conclusiva della “commissione di inchiesta finalizzata alla verifica delle operazioni immobiliari delle aziende sanitarie toscane a partire dalla Asl 10 di Firenze” approvata nella seduta del 18 dicembre scorso (costituita da 47 pagine) e depositata venerdì scorso per essere discussa nella prossima seduta del consiglio regionale della Toscana prevista martedì 13 e mercoledì 14 gennaio sono interamente dedicate alla vicenda del “Caselli”.

Dalla lettura delle conclusioni della commissione presieduta da Stefano Mugnai e costituita da Maria Luisa Chincarini (Vicepresidente), Simone Naldoni (Segretario), Marco Carraresi, Gabriele Chiurli, Giovanni Donzelli, Giuliano Fedeli, Gian Luca Lazzeri e Paolo Marini emerge in modo netto e chiaro a seguito della ricognizione fatta sull’alienazione dell’ex ospedale Caselli di Quarrata un giudizio particolarmente duro e per certi aspetti anche impetuoso.

La commissione parla di “ennesima vicenda in cui i soggetti pubblici coinvolti – compresa l’Azienda Usl 3 di Pistoia – non hanno certo dimostrato di essere capaci di utilizzare o di valorizzare il patrimonio di cui sono responsabili”.

Una vicenda che la commissione ritiene si stia evolvendo “in maniera completamente difforme rispetto a quanto prospettato nei mesi precedenti dalla direzione aziendale, la quale dava per scontato che l’amministrazione comunale di Quarrata avrebbe proceduto rapidamente alla modifica dell’attuale destinazione urbanistica socio-sanitaria dell’ex ospedale”. “Il punto è che di questa evoluzione – si legge – l’azienda sanitaria era perfettamente al corrente, ma si è ben guardata dal mettere al corrente la Commissione finanche nell’ultima nota datata 17 novembre 2014, nella quale venivano ricostruiti gli eventi degli ultimi anni”.

Prima ospedale, poi RSA, attualmente l’immobile ‘ex Caselli’ di via Larga 22 a Quarrata , di proprietà della Asl 3, risulta sfitto. Chiuso. “A disposizione del degrado e ostaggio di battaglie che vedono fronteggiarsi, all’interno della comunità, comitati di cittadini e istituzioni”. L’assessore Marroni, ospite della Commissione in audizione, lo disse chiaramente: “Quando si cerca di vendere qualcosa abbiamo comunque petizioni, firme, l’Asl di Pistoia sta cercando di vendere un vecchio immobile a Quarrata […] mi hanno portato 3500 firme per non farlo, alla fine succede sempre così e è sempre difficilissimo». E le volte in cui succede si rimane in stallo. Anche per anni”.

Roberto Abati, direttore generale dell’Asl 3 Pistoia
Roberto Abati, direttore generale dell’Asl 3 Pistoia

Nella relazione si ripercorre a grandi linee l’intera vicenda dell’ex Caselli a partire dal 2001, “data in cui la proprietà dell’immobile passa dal Comune di Quarrata alla Asl3.

Il caso di Quarrata per la commissione rappresenta una situazione di stallo con evidenti e grossolani errori e omissioni da parte dell’Asl stessa come “l’erronea indicazione della deliberazione della giunta comunale indicata come decisione del consiglio comunale e la mancata comunicazione alla Commissione dei relativi atti di quanto avvenuto nei rapporti con l’amministrazione comunale di Quarrata.

“Ciò risulta tanto più grave – si legge nella relazione – in quanto tali informazioni erano state espressamente richieste – la formulazione della domanda di acquisizione era «se e quali atti di richiesta di modifica della destinazione urbanistica sono stati presentati e qual è stata ad oggi l’eventuale risposta da parte delle Amministrazioni competenti» – in quanto ritenute necessarie proprio per l’attività della Commissione d’inchiesta”.

“In buona sostanza, non sono mai state trasmesse la Deliberazione della giunta comunale di Quarrata del 7 aprile 2014 che approva il Protocollo d’intesa per la realizzazione della Casa della Salute, la Deliberazione del Consiglio comunale di Quarrata del 29 settembre 2014 circa l’«utilizzo dell’ex Ospedale Caselli» (che, approvata all’unanimità, di fatto modifica radicalmente la decisione assunta, pochi mesi prima, dalla giunta comunale) e, soprattutto, la lettera del Direttore generale dell’Azienda Usl 3 di Pistoia inviata il 24 ottobre 2014 al sindaco del Comune di Quarrata. Anche a voler prescindere dal tono ‘intimidatorio’ della lettera, comunque lesivo del rispetto dovuto a un altro soggetto istituzionale («ci è estremamente necessario al fine che provvediate a motivatamente revocare la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40/2014» […] «codesta Amministrazione rischia di essere coinvolta a pieno titolo nell’eventuale procedimento risarcitorio che il concorrente dovesse instaurare» […] «colgo l’occasione in fine per rappresentarti quelle che sono le conseguenze che la scelta di revocare la deliberazione 40/2014 avrà sulla realizzazione della Casa della Salute di Quarrata»), si tratta di documenti che rimettono completamente in discussione i passaggi fondamentali della questione e che, soprattutto, non potranno non condizionare anche le decisioni che dovrà assumere al riguardo la Regione Toscana che, è bene ricordarlo, aveva disposto con delibera di giunta del 24 maggio 2010 n. 553 un finanziamento di 425.300 euro per il progetto Casa della Salute di Quarrata.

Stefano Mugnai (Forza Italia)
Stefano Mugnai (Forza Italia)

Se infatti nel Programma triennale delle opere pubbliche anni 2015/2017, approvato con deliberazione del direttore generale dell’Azienda Usl 3 di Pistoia n. 550 del 15 ottobre 2014, è previsto l’acquisto di un edificio nel Comune di Quarrata per adibirlo a Casa della Salute (per una spesa ipotizzata di 2.300.000 euro), è anche vero che tale acquisto era previsto a seguito dell’impegno, assunto da parte del Comune di Quarrata, «a definire la Variante al Regolamento Urbanistico relativa alla valorizzazione dell’ex Ospedale Caselli, che classificherà l’area su cui insiste il presidio come “Area di riqualificazione insediativa”, consentendo il cambio di destinazione d’uso dell’intero complesso».

Ebbene: come risulta dalle decisioni successivamente assunte, l’amministrazione comunale ha espressamente dichiarato di non volere più onorare quell’impegno”. La commissione di inchiesta regionale per l’ex Caselli intravede un duplice rischio: da una parte non ci sono più le risorse finanziarie per la realizzazione della prevista Casa della Salute, a meno di non procedere all’alienazione dell’ex Caselli senza alcuna variazione nell’attuale destinazione d’uso; dall’altra esiste la prospettiva concreta che lo storico presidio ospedaliero venga lasciato nell’attuale stato di abbandono, creando l’ennesimo ‘vuoto urbanistico’ all’interno del tessuto cittadino e consegnando il bene a un destino di progressivo degrado nonché, di conseguenza, all’inevitabile depauperamento. Insomma, l’ennesima vicenda i cui i soggetti pubblici coinvolti – compresa l’Azienda Usl 3 di Pistoia – non hanno certo dimostrato di essere capaci di utilizzare o di valorizzare il patrimonio di cui sono responsabili.

Nella ricostruzione della intera vicenda la commissione ricorda che già all’epoca erano già appaltati lavori di adeguamento alla normativa di prevenzione incendi, opere conclusesi nel 2003. Ma poi i deficit strutturali che impedivano al Caselli di proseguire una efficace ed efficiente attività sanitaria risultarono molti, tanto che nell’ottobre 2010 la struttura, oltretutto sovradimensionata rispetto alle esigenze contingenti, venne chiusa” (una chiusura avvenuta, nell’ottobre del 2010, decisa in quanto il fabbricato non era più rispondente alle caratteristiche richieste dalle vigenti normative per le strutture sanitarie e soprattutto presentava una consistenza molto superiore alle effettive necessità come emerso dalla lettera del direttore generale dell’Adsl 3 Roberto Abati alla Commissione regionale d’inchiesta del 17 luglio 2014 (prot. n. 90131, Atti della Commissione, vol. 6).

Si era ipotizzato come noto di collocare in via Larga la futura Casa della Salute. Idea però tramontata piuttosto in fretta: il progetto definitivo, infatti, comportava la ristrutturazione completa degli spazi e il loro adeguamento alle normative antisismiche, di prevenzione incendi, degli impianti e delle barriere architettoniche, oltre che di accreditamento, con un’operazione il cui costo – secondo una prima stima – avrebbe superato i 4 milioni di euro.

L'ex Ospdeale Caselli di Quarrata
L’ex Ospdeale Caselli di Quarrata

“La Regione – si legge nella relazione – avrebbe contribuito, certo, ma il finanziamento per il progetto Casa della Salute di Quarrata era di 425.300 euro. Tutto un altro ordine di grandezza. Si avvia quindi, con delibera 181 del 29 aprile 2013, una procedura di evidenza pubblica per ricercare un immobile rispondente alle effettive necessità che sono di una superficie netta di 850-900 metri quadrati, molto più piccola di quella dell’ex Caselli. La relazione del responsabile dell’area funzionale tecnica della Asl 3 certifica, il 29 settembre 2014, la bontà della decisione dell’azienda sanitaria pistoiese: «In conclusione – scrive l’ingegner Fabrizio D’Arrigo – le motivazioni che hanno guidato l’Azienda nell’assumere la decisione di ricercare un immobile specificatamente per la Casa della Salute di Quarrata appaiono solide e valide secondo tutti i punti di vista».

«Ad oggi – scrive il direttore generale della Asl 3 alla Commissione – […] è stata individuata l’offerta migliore che prevede un costo complessivo dell’immobile di euro 1.605.153,46 oltre Iva». Il prezzo prevede la consegna dell’immobile ‘chiavi in mano’, e il tempo di realizzazione è previsto in otto mesi. Il ricavato dell’alienazione dell’ex Caselli dovrà concorrere a finanziare l’operazione, anzi: «Quanto alle fonti di finanziamento – scrive il direttore generale della Asl 3 Roberto Abati – va detto che la vendita dell’ex Ospedale Caselli è posta espressamente, in atti, a base dell’operazione». Serve però la variante urbanistica che lo svincoli dalla destinazione sanitaria, che certo non lo rende appetibile rispetto al mercato. Una dichiarazione che però ha omesso una cosa importante: ovvero l’abbandono definitivo dell’intesa raggiunta ad aprile 2014 con l’Asl per il cambio di destinazione d’uso dopo la petizione dei cittadini contro la vendita dell’immobile.

IL DOCUMENTO UFFICIALE

Da pag. 39 si parla dell’ex Ospedale Caselli. Da pagina 41 anche degli ospedali di Pistoia e Prato.

Scarica e leggi La relazione della Commissione Regionale

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One thought on “LA REGIONE PICCHIA SODO: «EX CASELLI, ERRORI GROSSOLANI E GRAVI OMISSIONI»

  1. Caselli: Non era difficile capirlo, ma tra il sospettare e l’esserne certi ne passa di strada.
    E noi non siamo gente che “spara sentenze” senza avere la certezza dei fatti.
    Sua Maestà il sindaco ci ha definito “Imbroglioni”, gente che per raccogliere le firme “usa metodi, quantomeno discutibili”. Bene, adesso con la relazione della Commissione Della Regione toscana in mano, questa accusa la rispediamo al mittente, rincarando la dose.
    Chi ha nascosto le cose? Chi ha usato metodi, quantomeno discutibili per giustificare le scelte infami che questa amministrazione ha fatto?
    E quali scelte? A vantaggio di chi?
    Ecco il giudizio finale presente nella relazione finale della Commissione di inchiesta della regione Toscana:

    l’ennesima vicenda i cui i soggetti pubblici coinvolti – compresa l’Azienda Usl 3 di Pistoia – non hanno certo dimostrato di essere capaci di utilizzare o di valorizzare il patrimonio di cui sono responsabili.

    Con tante scuse a Sua Maestà!

    (Comitato Salviamoilcaselli-Quarrata Viva) da fb

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