PISTOIA. Negli ultimi mesi numerosi automobilisti si sono rivolti ai giudici di pace di Pistoia per protestare contro le contravvenzioni al codice della strada che riguardano comportamenti reiterati nel tempo (ad esempio, una multa per divieto di accesso in Ztl che si ripete per un mese). In numerosi casi, l’orientamento espresso dai giudici di pace è stato quello di accogliere i ricorsi dei cittadini e annullare le sanzioni elevate dalla Polizia Municipale.
Tali giudizi, però, sono stati ritenuti dall’Amministrazione comunale in contrasto con la normativa vigente in materia, tanto che il servizio affari legali ha deciso di impugnare i verdetti e appellarsi a un grado di giudizio superiore rispetto al giudice di pace, ossia il Tribunale. L’impugnazione di pronunce analoghe in passato si è conclusa infatti con una decisione finale assolutamente favorevole all’Amministrazione comunale e con la condanna dei trasgressori al pagamento delle sanzioni raddoppiate e maggiorate degli interessi.
Rivolgersi ai giudici di pace per vedersi annullate le sanzioni si è rivelato quindi, per molti automobilisti, un inefficace metodo per contestare trasgressioni ritenute poi appropriate dal Tribunale, causando una grave perdita di tempo per l’ente locale e pesanti ripercussioni economiche per il cittadino.
[puggelli – comune pt]
Quando uno imbiffava un teorema, scriveva c.v.d. = come volevasi dimostrare.
Qui è dimostrata l’equazione certezza del diritto = condanna.
Qualcosa non torna. Ora il Comune di Pistoia ha trovato un altro sponsor oltre alla Fondazione Caripit : le leggi “ad comunem”?
Ma se un cartello bello giallo, scritto con chiarezza, in lingua italiana, recita : “Attenzione: ZTL divieto di transito 0-24”, che altro c’è da aggiungere? Chi passa (e lo dico anche con un po’ di comprensione per gli automobilisti coinvolti, visto che anch’io una volta sono incorso in quell’errore) si becca la multa. Basta, chiuso; non montiamo stupide ed insulse polemiche su presunte leggi “ad comunem”.
Piero Giovannelli
1° non tutte le ZTL sono 0 – 24. Ci ha mai fatto caso?
2° un comune che mette a bilancio preventivo più di un milione di euro di multe, poi le deve incassare.
3° i giudici di pace sono giudici o zerbini di qualche magistrato solerte?
4° ha mai sentito parlare di certezza del diritto? Qui siamo alla certezza del rovescio.
Cordialmente.
Il punto 2 è una osservazione giusta e mi trova concorde. Non è molto corretto che un Comune si impegni, in un bilancio preventivo, per cifre elevate che poi in qualche modo si trova obbligato a riscuotere, con le buone o con le cattive.
Per quanto riguarda il punto 3, non si può escludere niente, ma di solito non è così. Spesso accade semplicemente che il giudice di pace sia un po’ superficiale e facilone e che quindi la sua tesi venga ribaltata in maniera giuridicamente corretta e senza dare adito a sospetti, da parte del giudice del tribunale.
Certamente ho fatto caso che non tutte le Z.T.L sono 0-24. Ma voglio pensare che la multa la si prenda solo se si entra nelle ore vietate e non certo in quelle consentite. Altrimenti, dove andiamo a finire?
Infine, sulla certezza del diritto, per quanto ne so nel caso specifico, credo che non sia qui che il diritto si è trasformato in rovescio. Purtroppo ben altri e più gravi casi di “certezza del rovescio” si hanno in Italia.
Cordialmente anche da parte mia, (nonostante qualche irruenza polemica)
Piero Giovannelli
Personalmente ritengo immorale, antigiuridico e indicatore certo di dittatura, l’inserire in bilancio un dato aleatorio come la previsione delle contravvenzioni: è un giocare al toto-rapina, al toto-morto o che cosa d’altro?
Già questo, in un vero Stato di diritto, dovrebbe portare all’incriminazione diretta di una amministrazione.
Ma l’Italia è uno Stato di diritto? È un vero Stato di diritto quello in cui un giudice costituzionale prima ci dice che il Parlamento è illecito, poi se quel Parlamento lo elegge, sale al Colle e desina brindando con la guardia di palazzo e promettendo garanzia di legalità sulle istituzioni? E vivere da tre governi con governi che nessuno ha eletto, è Stato di diritto?
O l’Italia non è il Paese della ludopatia di Stato, delle sigarette vietate di Stato e, presto, delle tasse sui repsiri di aria pura di Stato? Fermo restando che ci dobbiamo bere l’acqua all’amianto e respirare le polveri sottili dell’inceneritore (scusate: il… termovalorizzatore… – e che valorizza?) di dietro l’uscio di casa.
Sarò stato abbastanza chiaro o no?
Caro Edoardo,
non credevo che di sabato sera a quest’ora tu fossi ancora “sul pezzo”.
Le questioni che poni sono tutte azzeccatissime o quantomeno degne di attenta considerazione e penso che non si possa rispondere a tutto approfittando solo dello spazio di un commento; diversi argomenti da te posti meriterebbero una singola trattazione (e già lo hai fatto con i tuoi articoli).
In questo momento mi limito a dire due parole sulla questione “Presidente della Repubblica”. Giustissime le tue osservazioni preliminari sul parlamento illecito, ecc (già contenute peraltro in almeno altri due articoli pubblicati nei giorni scorsi). Però, a questo punto, da semplice uomo della strada con conoscenze giuridiche molto superficiali, dico: altrimenti, cosa dovevamo fare? Bloccare il Parlamento, mandare tutti a casa, rimanere con il Presidente da eleggere? Oppure: eleggere qualcuno diverso da Mattarella? Ipotesi possibilissima quest’ultima se ad es due persone come noi avessimo avuto il potere di eleggere il Presidente della Repubblica; ma siccome siamo rappresentati, indegnamente ed illegittimamente, da certa gente, ho l’impressione che chiunque altro, tra i nomi che si sentivano (Casini Amato, ecc) sarebbe stato peggiore di Mattarella.
Per cui, amichevolmente, per adesso, mi limito ad invitarti, se ci riesci, a fingere di vedere il bicchiere mezzo pieno, invece che quasi tutto vuoto. Poi, chissà….
A presto,
Piero
È su codesto che si basa l’Italia, caro Piero: sulla domanda – micidiale… – «che cosa avremmo dovuto fare?». Mentre, in un Paese legale, niente ci sarebbe stato di più facile per risolvere il problema.
Vuoi saperlo? Dopo il pronunciamento della Costituzionale, si sarebbe dovuto andare alle urne con una legge non incostituzionale; e dare vita a un Parlamento costituzionale. Un paradosso legale? La vecchissima e frusta, ma legalissima, legge elettorale proporzionale. Da lì ripartire.
Ma a nessuno andava bene perché, per fare il bene del Paese, si stava facendo il proprio bene personale e i propri interessacci di parte. Compresa l’ambizione delle larghe intese.
Su questo tutti d’accordo, allora: rappecettare, rappecettare, rappecettare. È che quando si tratta di andar di traverso e per le proprie “botteghe”, tutti – e qui bisogna metterci Re Giorgio, quel grand’uomo che davvero avrebbe meritato un impeachment – fanno come il chirurgo che opera pensando (e dicendo) che è meglio ammazzare il malato perché tanto ha un tumore ed è destinato a morire.
Facciano come credono: non mi prendano in giro. Io sono ancora capace di ragionare – e forse per questo do così tanta noia. Di storia? Ne ho letta e vissuta abbastanza: e ai salvatori non ci credo.
Vedi? Non sono al pezzo solo la sera, ma anche di prima mattina – quando Renzi e il resto d’Italia russano alla grande. Mattarella compreso: che ti invito a guardare negli occhi nelle foto dell’investitura. Ce li ha vispi come un merlo; sorridono. E sorriderebbero a tutti, credimi, con un colpo di culo così.
Però pènsaci: non c’è niente che impedisca agli onesti di essere onesti. Solo gli italiani che salvano la Patria trovano mille vie di soluzione compromissoria…
Eh… purtroppo la Chiesa non ha fatto punto bene a questa nazione. Peccato che non sia rimasta ad Avignone fino al 1789.