UIL-REGIONE: «I SINDACATI DIFENDONO I FANNULLONI? NON È VERO!»

Linee Future, 10 dicembre 2014
Linee Future, 10 dicembre 2014

PISTOIA-FIRENZE. Qualche tempo fa – precisamente il 10 dicembre 2014 – pubblicammo un’analisi della situazione del pubblico impiego regionale, scritta da un nostro assiduo e caro lettore, e come tale classificato ospite.

Del contenuto non vi diciamo nulla perché, se interessa, ognuno potrà andarselo a vedere per proprio conto. Ma in questi giorni, però, ci siamo visti arrivare la lettera che segue, da Giuseppe Abatantuono, Segretario Uil-Fpl in Regione Toscana: vale a dire (10.12.2014-26.02.2015) a distanza di ben 78 giorni (cioè 11 settimane, 52 giorni lavorativi, 11 sabati, 11 domeniche e 4 festivi – in tutto: mesi 2 e giorni 16).

E niente di male ci sarebbe se, con tale missiva, che solenne riecheggia il paludato parlare dei nostri augusti burocrati (si veda in proposito un «all’uopo», che, al di fuori delle ammuffite carte regionali e pubbliche, richiama un’involontaria agnizione, per analogia, a una gustosa “pasta… all’uopo” che farebbe contento Crozza; o un luculento, quanto arcaico e varroniano, «che voi stessi declarate», come se si fosse dinanzi a una “declaratoria di livello” o, meglio, a un parlar spagnolesco da grida manzoniana: declarar su intención…); niente di male ci sarebbe se, dicevamo, con tale missiva, la Uil si limitasse a dire: «Guardate che noi lo avevamo detto e fatto: ed ecco le prove».

Ma no: il modo di porsi del sindacato – abituato, da troppo tempo, a non avere il senso della misura – arriva a chiedere, oltre alla rettifica di un dato, le – udite! – «scuse formali».

E di che, di grazia? Per usare un «di grazia» adattissimo a un «uopo» e a una «declaratoria» spagnolesca?

Nessuno – a ben rileggere – ha mai rammentato o tirato in ballo la Uil Fpl direttamente; nessuno l’ha mai offesa senza mezzi termini e travalicando i limiti della continenza; nessuno ha fatto altro che esprimere commenti e critiche che perfettamente rientrano nella norma e nella regola dell’art. 21 della Costituzione, di cui ciascun si sciacqua la bocca, ma che nessuno vuol rispettare perché il dissenso va comunque stroncato, tant’è che molti bravi Tribunali di questa Repubblica illecita (il Parlamento non è costituzionale, ma ha eletto un Presidente della Repubblica, giudice costituzionale, che ha accettato ben volentieri una designazione illecita; e il Governo, fin dai tempi di Monti, è pure illecito in quanto non eletto come per legge…), molti bravi Tribunali di questa Repubblica illecita, dicevamo, condannano chi esprime le proprie opinioni, facendo vedere come la dittatura del potere non sia mai cessata, nonostante una guerra civile ribattezzata, per paura di chiamare le cose con il loro nome, Resistenza

Il calcolo delle date
Il calcolo delle date

Allora: perché chiedere scuse formali? Di che? A chi? È il caso di ricordare, al segretario della Uil-Fpl, il testo della legge sulle rettifiche:

1. Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell’agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale. [omissis] 4. Le rettifiche o dichiarazioni devono fare riferimento allo scritto che le ha determinate e devono essere pubblicate nella loro interezza, purché contenute entro il limite di trenta righe, con le medesime caratteristiche tipografiche, per la parte che si riferisce direttamente alle affermazioni contestate (Legge n. 47/1948).

Ora, a rigor di logica – e la legge è logica – chi è che ha attribuito cosa alla Uil-Fpl? E dove mai la legge prevede che, per una precisazione, si possa richiedere delle «scuse formali», specie se, a scrivere, non è il giornale, ma un lettore che esprime proprie libere idee e valutazioni che nessuno offendono, nessuno rammentano e sono riferite, genericamente, a una pluralità di soggetti che da anni non godono propriamente di un ampio favore nell’opinione pubblica?

Detto questo – che non sembra poco – come quotidiano che davvero vive ciò che «declara» di essere, pubblichiamo l’intervento inviatoci, ricordando però – con lo stesso rigore del mittente – che la lettera oltrepassava le trenta righe di legge; che comunque era non tardiva, ma ancestrale; che ad ogni modo l’essere tornata su fatti morti e sepolti, altro non ha fatto che riaccendere un riflettore su una scena sulla quale era già calato il sipario…

Meritava, questo, tanto dispendio di forze per un sostanziale nulla di fatto? E, a proposito, ci torna in mente un episodio che non è un aneddoto. Anni fa, al Tribunale di Bari, un marito tradito fece causa all’amante della moglie.

Il Tribunale gli dette ragione, ma il giudice – uomo maturo e di buon senso – dopo aver pronunciata la sentenza, si tolse la toga (per rispetto del luogo e della funzione) e disse con una cert’aria di delusione: «E ora, Signor Tal dei Tali, è soddisfatto di essere stato dichiarato cornuto in nome del Popolo Italiano?».

E vi garantiamo che non è una battuta: la cosa successe davvero.

Linee Future

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Ecco, di séguito, il testo integrale della ‘impropria’ rettifica:

Alla Redazione del Quotidiano «Linee Future»
E-mail: redazione@linealibera.it

Oggetto: Richiesta di correzione e di scuse formali

Gli uffici della Regione Toscana
Gli uffici della Regione Toscana

In relazione all’Articolo dal Titolo: Regione: i sindacati difendono i fannulloni, da voi pubblicato su Internet in data 10 dicembre 2014 alle 20:09 mi preme, ed è mio dovere fare alcune precisazioni, nella mia qualità di Segretario della Uil Fpl in Regione Toscana.

Ho appreso del vostro articolo su una segnalazione da parte di un collega, che lo ha trovato casualmente in Internet in questi giorni.

Rilevo che “stranamente” il vostro articolo è uscito praticamente in concomitanza con altri articoli, su molti giornali di quel periodo, in un momento di “attacco” ai Dipendenti Pubblici, ed in quei giorni in particolare contro quelli della Regione Toscana. Allego il Comunicato Sindacale della Uil Fpl del 17/11/2014 (prima del vostro articolo) di critica rispetto all’attacco in corso, dal Titolo “Dopo l’antipasto dei quotidiani – il pranzo sarà servito?”.

Ritornando al vostro articolo, si rilevano delle informazioni che portano a dedurre l’apparente buona informazione e conoscenza dell’Ente, da parte dell’autore dello stesso, in cui si parla di:

  • PO (Posizioni Organizzative) e delle modalità della loro assegnazione sia in termini di competenze che di “Nomina”
  • di Ente Terre di Toscana
  • del silenzio del Sindacato in difesa dell’Arch. Fabio Zita, ex Dirigente del Settore di Valutazione di Impatto Ambientale.

Non voglio addentrarmi troppo nelle critiche e nelle modalità delle argomentazioni da voi riportate nell’articolo. Ma all’uopo voglio allegare alla presente un altro documento, scritto molti mesi prima del vostro articolo, il 19/09/2013 , quindi più di un anno, nella sua massima forma di comunicazione da parte dello scrivente, comunicato sindacale.

Il comunicato è stato inviato a tutti i dipendenti della Regione Toscana, da parte mia, per conto ed a nome del Sindacato Uil Fpl, dal titolo “Ultim’ora dalla Regione – Brevi Notizie??” in cui si trattavano, per lo più, gli stessi argomenti di cui al vostro articolo. (Allegati due, il comunicato e gli articoli di stampa di riferimento).

Richiediamo quindi la correzione e le scuse formali nei nostri confronti, riguardo alla denuncia di silenzio da parte del Sindacato. Come si può rilevare dai nostri comunicati la Uil Fpl non è silenziosa, anzi , grida con forza. Forse sono silenziose altre sigle, ma non certamente Noi.

In attesa di un vostro cortese e sollecito riscontro, in nome di quella libertà di informazione che voi stessi declarate per la vostra testata, nelle vostre pagine e nel vostro articolo.

Distinti saluti

Giuseppe Abatantuono
Segretario Uil Fpl in Regione Toscana
PO 26/02/2015

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One thought on “UIL-REGIONE: «I SINDACATI DIFENDONO I FANNULLONI? NON È VERO!»

  1. Rimango esterrefatto, e non potrebbe essere altrimenti, nel leggere questa richiesta sciocca, inopportuna e priva di qualunque argomentazione di merito fatta da Abatantuono. Sicuramente questo signore non sa che fino a quattro mesi fa ero dipendente a tutti gli effetti della Regione Toscana, e quindi è logico che di diverse cose sia informato, ed informato anche bene, aggiungo, dato che sono avvenute sotto il mio naso. (Vedasi ad es la P.O a suo tempo assegnata per quanto riguarda l’argomento “Quote Latte”, e quell’altra da me ironicamente definita “trote e cavedani”).
    E’ inoltre stupefacente e non depone certo a favore della sua perspicacia il fatto che si inalberi adesso per cose che, neppure lontanamente, hanno sfiorato la U.I.L, bensì, semmai, in gran parte la C.I.S.L, oltre che, più marginalmente, i C.O.B.A.S.
    Concludo invitando energicamente Abatantuono, visto che ha del tempo da perdere, a prendere seriamente in considerazione (anche se avverrebbe con enorme ritardo) l’idea di elevare una giusta e doverosa protesta contro il modo in cui è stato trattato l’arc Zita e contro il modo in cui si elargiscono le P.O in un settore delicato e strategico come la “Protezione civile e l’antincendio boschivo”.
    Se per caso non ci fossimo capiti bene, informo altresì il sig. Abatantuono che, su quanto affermato nell’articolo pubblicato in dicembre, posso essere anche più preciso e circostanziato, ad es, quanto ai nomi di protagonisti ed interpreti. Così, forse, sarà più contento.
    Piero Giovannelli
    P.S: naturalmente, sentite congratulazioni per come Linee Future ha risposto a questo signore del sindacato regionale.

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