
PISTOIA. Il Sindaco introduce il tema che evidentemente urge (visto che si tralasciano anche le comunicazioni di rito) partendo dalla “tramatura delle decisioni democratiche”: come dire se oggi siamo qui è perché dal 2002, attraverso vari passaggi si sono costruiti i presupposti per questo intervento sull’area del Ceppo, non più procrastinabile, il migliore dei mondi possibili.
Bertinelli indica tra gli elementi di novità la presentazione dell’itinerario per la partecipazione, da qui fino a giugno: tutti i cittadini e le associazioni potranno dire la loro e mettere a disposizione uno scadenzario di appuntamenti pubblici per coinvolgere tutti. Grazie, buàna!
Racconta che la regione Toscana ci mette il 90% e poi facciamo affidamento su fondi europei… 21000 mq di demolizioni, Pistoia, città d’arte e città del verde (anche nelle tasche!), vedrà compiersi in quell’area ogni sua vocazione – il Sindaco parla rotondo e spedito, dice tante cose tra cui che l’area del Ceppo sarà il primo vero quartiere di stampo europeo della città (qualcuno obbiettava che parcheggi e zona car free mal si conciliano). Finisce così: da quartiere degli ammalati della città a quartiere dell’intera città. È la casa della città – ma speriamo che non sia una maison close (vedi).
Segue un lungo dibattito: la presa della fortezza per fame e per sete. Più o meno come sempre.
Alla fine il Consiglio Comunale ha «preso atto» dell’Accordo di Programma: acquisisce la proprietà degli immobili e va avanti… Contento come si carica sulla schiena anche il letto e il materasso per tornar di casa altrove…?
Da osservatori, da cittadini, bisogna dire che è risultato chiaro (ma già lo era) che l’operazione era già stata tutta contrattata e definita (alla faccia, anche, della partecipazione garantita!) – con un esorbitante carico di costi per la città, perché i beni che si acquisiscono si caratterizzano per assoluta invendibilità; hanno un inestimabile valore storico, ma non valgono un fico secco dal punto di vista economico, non portano entrate ma solo e unicamente costi di gestione. Il testo dell’accordo è dunque blindato: secondo il primo punto all’o.d.g. del consiglio si approva l’accordo di programma, ma si può solo prenderne atto. Questo del resto viene confermato anche da Sarteschi, capogruppo Pd. Ma allora a che spendere 25mila euro di comitato dei garanti? Per distribuire un po’ di quattrini a doccia?
Di fronte alla richiesta di presa d’atto fatta dal Sindaco al Consiglio, c’è la sollecitazione (o spinta o minaccia o ricatto o cosa?) da parte del governo regionale, che spinge promettendo 11 milioni di euro – come se quei quattrini non fossero dei pistoiesi – e aspetta di ri-cogliere il risultato elettorale per ri-confermare la propria gestione e, ovviamente, continuare a buttar via quattrini di tutti per i propri capricci.

Il gruppo di Pistoia Domani si è opposto fermamente a questo modo di procedere e alla proposta di cui al primo punto dell’Ordine del Giorno e argomenta la propria posizione (vedi conferenza stampa): in particolare in merito a quella approvazione che si pretende, il gruppo chiede una sospensiva per riconsiderare tutti gli aspetti finanziari del contenuto dell’accordo, e presenta quattro emendamenti, tutti volti a evidenziare il vero senso di questo voto, un mero avallo all’operazione politica che si porta avanti: emendamenti tutti bocciati perché il carrarmato sovietico non ha tempo da perdere; deve arrivare a Budapest e bloccare il Parlamento, prima che scoppi la rivoluzione.
Anche il Movimento 5 Stelle ha presentato richiesta di sospensiva, ma a niente è servito chiedere tempo a chi tempo evidentemente non ha: oggi il Sindaco voleva l’appoggio politico per chiudere la partita. Così andrà alla firma tranquillo del voto della maggioranza dell’assemblea cittadina. In ogni caso il suo mandato finisce nel 2017.
Alla fine il voto, scontato nel risultato ma non nei numeri, ha visto uscire dall’aula il gruppo dei 5 Stelle, votare contro Pistoia Domani, astenersi Sforzi di Sel e votare a favore tutti gli altri compresa Forza Italia (Celesti e Sabella), il consigliere Patanè e anche Alessio Bartolomei, che, in dichiarazione di voto, ha detto di fare un’apertura di credito al Sindaco “che ha lavorato bene a migliorare le condizioni del bilancio e che ora ha diritto a un po’ di fiducia anche per avere titolo a tirargli gli orecchi quando servirà, pur essendo opposizione, dal momento che ci mettiamo la faccia”.
Ipse dixit: ma è anche vero che in un intervento precedente aveva dichiarato che “il Sindaco è bravo a parlare, incanta la nebbia”.
p.f.
UN QUARTIERE EUROPEO (SI FA PER DIRE)

QUALCUNO, in consiglio, ieri, si è adirato per i nostri rilievi sulla democrazia e i voti. Ha sbagliato in partenza, credendo che l’equazione «1 intelligente = 1 cretino» fosse rivolta a lui.
Era rivolta ad altri, in verità. Ma spesso i pistoiesi non sanno leggere, perché – anche se vanno di continuo a Parigi, credendo di sprovincializzarsi – l’italiano lo sanno poco o non lo sanno affatto. Almeno non sanno leggerlo, non sanno scriverlo e, soprattutto, non sanno decodificarlo.
L’equazione, poi, però, nella sostanza, si è rivelata vera e valida anche per quei consiglieri verso i quali non era stata lanciata. Ed è un peccato.
L’operazione ex-Ceppo è una specchiata per allodole. Sul quartiere europeo, che abbaglia anche i minorenti che hanno detto sì, come l’uomo del Monte quando sceglieva le banane mature, lasciateci avere fortissimi, plausibilissimi dubbi.
Siamo convinti (e certi) che Bertinelli non abbia la più pallida idea di cosa sia un quartiere europeo: e per farsene un’idea il Sindaco dovrebbe – invece di stare a sentire il suo amico Rossi, che, al massimo, conosce Pontedera, le gore dintorno e il podere a olivi di suo padre – dovrebbe, dicevo, fare una cosa: guardare per terra sui marciapiedi nuovi e contare quante gomme masticate ci sono spiaccicate e luride. E, sùbito dopo, dovrebbe fare una gita al Römerberg di Francoforte sul Meno; proprio quello dove c’è anche la banca di Draghi. Allora capirebbe meglio, facendo meno filosofia, dal confronto immediato tra la cialtroneria fatta carne del “rione Sanità-Pistoia”, con un vero quartiere europeo. E sarebbe più modesto e misurato nel dire.

Mi è comunque garbata la garbata scusa di Bartolomei per assecondare il suo amico Bertinelli che gli dà dell’asino, spesso e volentieri, quando gli rammenta – senza troppi peli sulla lingua – che lui, di filosofia, non se ne intende né punto né poco. Ma Alessio è così: a volte va preso com’è. È il suo bello.
Bertinelli, comunque, chiede aiuto al consiglio per spostare, a più braccia e di colpo, la piramide dell’ex-Ceppo, e ha successo. Stavolta è stato bravo. Chi gli vota contro sa cosa non vuole; chi gli vota a favore fa esattamente la stessa operazione di quando – con i plausi della platea – Vannino svendette la Breda a Napoli. I risultati si vedono oggi. Questi del Ceppo fra vent’anni.
Ah, Alessio… un appunto. Lo sai che il prossimo bilancio consuntivo – di cui tu fai gli elogi bertinellici per averne ridotto i debiti – si dovrebbe chiudere con 2,5 milioni di euro di disavanzo?
Sta’ attento quando corri – perché tu corri, in macchina, lo so. Potresti prendere diversi stiànti da centinaia di € a ripiano-bilancio…
Buongiorno a tutti e alla «casa della città» – un’altra invenzione degli orrori tipo la casa della salute, la bottega della salute, l’assessora, l’efficientamento, flussaggio sulla rete idrica etc. etc. etc.!
e.b.