PISTOIA. La lenta, ma inesorabile, trasformazione della sanità pubblica in un banco del mercato a svendita, continua a dare i suoi più sconfortanti segnali. Uno di questi, non primo, ma nemmeno ultimo, purtroppo, riguarda il Consultorio di piazza San Bartolomeo a Pistoia, dove nel pomeriggio si sono ritrovate alcune donne, molte delle quali appartenenti alla Rete 13 Febbraio per dare vita alla prima di una lunga e articolata serie di incontri on the road.
“Siamo fortemente preoccupate – ha raccontato Alice Trippi a nome di tutte le presenti all’incontro pomeridiano – delle tendenza in atto nella sanità di voler trasformare i servizi in fonti di guadagno, con il dissennato smantellamento del Centro nella sua redditizia trasformazione in un poliambulatorio. Un posto questo nel quale molte di noi sono nate, ci si riconoscono per averlo frequentato nei momenti cruciali della nostra vita chimica: qui abbiamo constatato di essere diventate donne, in queste stanze abbiamo monitorato le nostre gravidanze e sempre in questo posto molte di noi hanno ricevuto dignitosa assistenza per affrontare al meglio la menopausa. È un luogo quasi sacro, che proteggeremo con il corpo, visto che è del nostro corpo che si sta parlando”.
La paura non è precauzionale: alcuni servizi si sono già bruscamente ridotti. È l’effetto dei tagli alla struttura sanitaria; i corsi pre-parto, ad esempio, sono vistosamente calati; gli organici si riducono pressoché ovunque. Il Centro delle Fornaci ha ormai chiuso i battenti da una paio di anni e la tendenza sembra lasciare presagire il peggio. La macchina burocratica però – ed era su quella che pareva si fosse intenzionati ad intervenire – continua ad essere una macchina che produce ricchezza: i direttori sanitari continuano a rimanere ai loro posti con lauti stipendi.
“L’incontro di oggi è nato in modo quasi spontaneo – aggiunge Alice Trippi –, ma faremo di tutto perché l’odierna dimostrazione si allarghi a macchia d’olio e coinvolga tutti i centri di prevenzione e cura sanitaria che rischiano la cancellazione. Ci ritroveremo qui, in piazza San Bartolomeo, il luogo a noi più caro, ma non ci limiteremo a denunciare solo le aberranti prospettive del Consultorio: monitoreremo tutto il cosmo sanitario pistoiese. Ce ne va di mezzo la vita, le scelte, l’autodeterminazione, la salute, i diritti, il nostro imprescindibile status di cittadine, figlie, sorelle, madri. Donne”.