SAN MARCELLO-MONTAGNA. Ieri sera, 20 marzo, alle 21, di fronte al pluri-potenziato e premiato ex-ospedale Pacini, ora Piot e Pss di San Marcello, una troupe di Rtv38, ha effettuato un collegamento in esterna per la trasmissione di attualità “#Lapancia”.
Tema della serata: la riforma della sanità Toscana. In studio, l’assessore della Sanità della Regione Toscana Luigi Marroni e il dott. Marcello Camerani medico di professione nonché assessore alla Sanità del Comune di Arezzo.
Dalla montagna pistoiese il Sindaco Silvia Maria Cormio, il presidente del Crest, Valerio Bobini, un rappresentante della categoria dei medici e uno degli infermieri. Molte le “pettorine” intervenute.
In studio è andato in onda il pressoché monologo dell’assessore Marroni: la solita scontata litania di come, loro, gli amministratori pubblici “a chiamata” ed eletti da nessuno, sono stati bravi a risparmiare e mantenere solido, sano e bello il sistema sanitario toscano, messo in serio pericolo dai tagli lineari da 400 milioni di euro, operati a seguito della congiuntura economica sfavorevole. Ma se a Massa non ne avevano a suo tempo rubati 420, di milioni, quei quattrini non sarebbero mancati.
Fateci caso, manca e non è un caso, il vero soggetto di chi compie l’azione.
Bei tempi andati, quando tutto era più semplice e bastava anteporre al predicato verbale un bel soggetto liberatorio, cui potevano essere addossate tutte le nefandezze possibili e impossibili, insomma, tutti i mali del mondo (ci ha poi creduto lui stesso ma questa è un’altra storia).
Bello sarebbe stato poter esprimere lo stesso concetto in maniera diretta, con il costrutto grammaticale per eccellenza: soggetto, verbo e predicato verbale, del tipo: “Il governo Berlusconi, ha operato tagli lineari alla sanità per 400 milioni di euro”. Non possono più: mica possono dire che è il governo Renzi ad operare gli stessi tagli lineari da 400 milioni! E allora, spazio alla fantasia e ai costrutti grammaticali fantasiosi.
Parole, ma anche numeri e cifre con molti zeri. 400 milioni, quasi un refrain. Con una sostanziale differenza: in questo contesto sono molti, moltissimi e saranno causa del ridimensionamento del organico sanitario. Nel caso del buco della Asl di Massa, anche lì 400 e passa milioni di euro, erano a detta del quasi ex-consigliere Venturi, una goccia nel mega-bilancio sanitario della Regione Toscana.
Ma oltre alla diretta, agli interventi calzanti di Valerio Bobini in difesa di una sanità uguale per tutti , anche per chi non abita in bacini elettorali appetibili dalla politica, come la Montagna Pistoiese, o delle zone insulari o del Casentino, interessanti e pungenti sono state le osservazioni a briglia sciolta nei fuori onda dei montanini con battute degne dei “Maledetti Toscani” di Malaparte; battute che ghiacciano l’interlocutore, lasciandolo interdetto e con il dubbio di essere stato preso… per le mele.
È successo così che il dottore, inteso come medico, della Asl Firenze salito in montagna, invece di parlare di pazienti e malattie e di come è cambiata la sua professione prima e dopo la riforma, abbia snocciolato cifre numeri e ricette economiche anticrisi, da far invidia a un ragioniere di Pistoia, come diceva Leonardo Pieraccioni alla famosa trasmissione anni 90 Vernice fresca.
Medici che parlano di economia e risparmi, ingegneri meccanici che, oltreché parlare ai trattori Fiat, parlano di sanità e magari, ma è l’anello mancante, ragionieri che si occupano di trattori. Un mondo a rovescio.
Da qui la domanda, fatta a telecamere spente, da una “pettorina” direttamente al dottore: “Mi scusi, ma lei fa il commercialista di professione?” Ribatte il dottore: “E lei che mestiere fa?”. Risposta: “Il pensatore”. Chissà se l’ha capita.
E del Pacini cosa si è detto? Si è detto che era un’eccellenza, che c’era un pronto soccorso, che si facevano più di 800 operazioni chirurgiche l’anno, mentre ora, più delle parole e delle cifre, basta alzare lo sguardo, come ha suggerito Laura Burattini di Gavinana, e osservare l’ospedale potenziato ma desolatamente spento.
P.S. (CHE POTREBBE STARE ANCHE PER ‘PRONTO SOCCORSO’)
Dichiarazioni del Sindaco Cormio di San Marcello: “L’ospedale non è stato depotenziato, è stata tolta solo la chirurgia, si è lottato come amministrazione insieme agli altri Comuni per la sua difesa istituendo una commissione”.
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