PISTOIA. Ripensare la sinistra oggi, nel momento di più profonda crisi della democrazia rappresentativa, vuol dire chiedersi quale debba essere il senso delle nostre prospettive. Molte volte, in numerose occasioni, abbiamo sentito dire che la politica doveva ripartire dal basso e dai cittadini, salvo poi essere fatta in qualche segreta stanza di partito, basata su accordi e compromessi che hanno continuato, nel tempo, ad allontanarci dal vivere associato, disperdendo la comunità come dimensione di socializzazione della debolezza.
Eppure vicino a noi c’è chi davvero la politica la fa dal basso e, partendo da pratiche innovative, è in grado di ripoliticizzare la società, ripartire dal casa per casa e strada per strada di berlingueriana memoria con lo sguardo lungo di chi comprende che oggi la politica deve essere fatta nelle istituzioni, ma anche e sempre di più al di fuori di esse.
Questo è esattamente quel che fanno le ragazze ed i ragazzi di left lab Prato, esperienza che abbiamo la volontà di realizzare anche a Pistoia; vogliamo iniziare un percorso partecipativo sui territori per capire quali siano i bisogni e le necessità della città e del territorio pistoiese in genere e coinvolgere singole persone, associazioni, istituzioni per riuscire a dare forma anche qui ad una esperienza che si ponga l’ambizioso obiettivo di restituire dignità ad un corpo sociale martoriato.
Aprire la città a nuovi spazi di confronto culturale e politico creando una casa di tutti e per tutti. Vogliamo plasmare una sinistra sociale che sia immersa nei problemi concreti per dare risposte tangibili.
Aldo Moro diceva che “è necessario vivere il nostro tempo, con tutte le sue difficoltà”; ebbene noi non solo vogliamo vivere queste difficoltà, ma sfidarle a viso aperto, giocando la partita per vincerla. Abbiamo guardato a cosa era la realtà della Sinistra a Prato negli anni scorsi, ed abbiamo visto cosa sono stati in grado di fare i ragazzi di Left Lab, riqualificando e reinventando una cultura politica e restituendo vitalità al tessuto sociale sul territorio.
Vogliamo nascere per questo, per mettere al centro i programmi e non le sterili polemiche, privilegiando il senso di comunità al personalismo liederistico, lasciando ad altri la politica del governismo per governare ed iniziando a pensare alle pratiche, anche per concludere definitivamente la stagione di una sinistra relegata in un angolo, minoritaria e testimoniale, ed ambire finalmente ad una utilità che sia percepita dalle persone, ed in particolare dagli ultimi.
Vogliamo una sinistra che parli alla sua base, agli studenti ai precari; vogliamo tornare a sognare, tutti insieme, che il diritto di essere eretici di ingraiana memoria è il cemento sul quale affermare la diversità come un valore universale, una dimensione nella quale la sinistra e la politica come tar siano di nuovo viste e vissute come forza di cambiamento, come quella cosa bella che è la condivisione di punti di vista ed opinioni tra eterogenee sensibilità, volta al raggiungimento del bene della comunità umana cui apparteniamo; proprio per questo invitiamo tutti coloro che sono interessati a questa prospettiva a proporci le proprie idee ed a collaborare con noi per realizzare questo progetto.
[*] – Coordinatore Provinciale Sel Pistoia, ospite