INCENERITORI: È L’ORA DI CHIUDERLI TUTTI

L’inceneritore di Montale
L’inceneritore di Montale

PRATO-PISTOIA. Con viva e vibrante soddisfazione apprendiamo che la Regione Toscana, i Sindaci del Valdarno e della Val di Sieve, Ato Toscana Centro ed altri, hanno deciso di non realizzare l’inceneritore di Selvapiana, riconoscendo per bocca dell’Assessore all’ambiente Bramerini, che non sussistono più le condizioni che ne giustifichino la realizzazione.

Dopo il virtuale abbandono dell’inceneritore di Greve in Chianti, questa decisione costituisce una grande vittoria dei Comitati e delle Associazioni che ormai da oltre quindici anni si sono battute contro queste sciagurate scelte impiantistiche e l’affermazione della validità delle politiche virtuose nella gestione dei rifiuti, fino ad oggi ottusamente contrastata dall’Amministrazione locale e regionale.

È di particolare soddisfazione il fatto che alla cancellazione dell’impianto segua una alternativa impiantistica di gestione della parte residua del rifiuto “in un’ottica di green economy e riciclo”.

Appare peraltro inaccettabile che le ingenti spese di progettazione sostenute pari a 3.000.000,00 di euro, si vogliano far ricadere sui cittadini dei 68 comuni dell’Ato, senza che le Amministrazioni decidenti abbiano minimamente assunto la responsabilità di questi costi che sono l’evidente conseguenza di scelte amministrative profondamente sbagliate.

Case Passerini
Case Passerini

Ci aspettiamo che di seguito a questa decisione venga quella definitiva con l’abbandono dell’inceneritore di Montale, quello di Fanghi di Baciacavallo (Po) la cui procedura di “via” è stata temporaneamente bloccata in virtù di possibili problemi alla salute pubblica di cui Noi già dal 2006 avevamo informato tutte le competenti autorità.

Evidentemente la cosa è cosi “pesante” che hanno finalmente deciso di verificare con attenzione ed acquisire quei dati sanitari di cui noi da tempo chiediamo la pubblica divulgazione.

In ultimo la cancellazione dell’inceneritore di Case Passerini privi di qualunque giustificazione gestionale e respinti da tempo nella coscienza delle comunità locali, le vere protagoniste del cambiamento non solo nelle parole ma nei fatti ovvero nelle modalità di possibili alternative.

Non a caso a Prato dove oggi viene effettuato il servizio Porta a Porta il recupero dei materiali è già ben oltre il 70% ed entro i primi del 2016 se verranno rispettate le scadenze il sistema verrà esteso a tutta la città con vantaggi innegabili sia ambientali che occupazionali.

Gianfranco Ciulli
Portavoce Coordinamento Comitati per la Salute
Piana di Prato e Pistoia

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