MONTAGNA. ROSSI VA A CHIEDERE ANCHE I VOTI DEGLI “INQUILINI DEL CONDOMINIO”

E Antonio va a chiedere il voto...
E Antonio va a chiedere il voto…

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Ha fatto smantellare alla trinità (Abati, Turco, Cei) l’Ospedale Pacini di San Marcello, auspice il suo fido Marroni, l’uomo che parlava ai trattori (Fiat); ha mandato a pioggia i nostri soldi sotto forma di milionate di euro agli amici di Abetone per consentire ai soci privati degli impianti di risalita di non mettersi le mani in tasca, ma di metterle in tasca a noi; ha consentito che i servizi essenziali, dalle banche alle poste, alla viabilità andassero in malora: di questo ed altro, il nostro dipendente che mangia il nostro cibo e beve la nostra acqua – perché noi lo paghiamo – è responsabile.

Lo è al punto tale da non sentirsi affatto responsabile e da programmare perfino una “gita” sulla Montagna Pistoiese seguendo un rigido protocollo. Per andare a chiedere i voti dei montanari che “sono meno – disse Chiti – degli inquilini di un condominio di viale Adua a Pistoia”.

Un protocollo che prevede una visita doverosa al “padrone” Manes, il re della Dynamo Camp che batte cassa un giorno sì e l’altro pure per un’assistenza che puzza tanto di concessione interessata e che soprattutto giustifica le grandi opere e le grandi manifestazioni benefiche che si svolgono al suo interno.

Può anche darsi che gli ospiti possano presto trovare accoglienza, vista l’esiguità degli spazi, nel Villone di San Marcello che, si dice, passerà alle dipendenze del nuovo padrone di turno: Manes, appunto, quel signore che chiude le fabbriche nel nostro comprensorio e che il bomba-Renzi ha chiamato alla sua corte affidandogli un incarico governativo non da poco. Quale? Informatevi!

Dopo il saluto doveroso al padrone Manes, il nostro stipendiato Rossi Enrico, Granduca estratto dalla piana di Pontedera, desidera finire in barzelletta incontrando le maestranze del fu Ospedale Lorenzo Pacini e, sicuramente contornato dai mille leccapiedi di turno, penserà che la sua sola presenza basti a far sembrare nero quello che è rosso e giallo quello che è turchino.

Perché il nostro dipendente-stipendiato Enrico Rossi è convinto di poter continuare a prendere per il culo la Montagna e i suoi abitanti. Con questi infinocchiamenti di presenze, sorrisi e benedizioni a suon di menzogneri potenziamenti a colpi d’ascia e tagli. E talora anche ragli.

Vedremo, vedremo. O se qualcuno fuori dal coro e dal gregge lo accogliesse a fischi con lancio d’uova marce e sberleffi? O se qualcuno gli dicesse di andare a prendere in giro quel battaglione di dirigenti succhiasangue e quattrini, mignatte istituzionali che tolgono ai poveri per farsi ricchi senza il sudore della fronte?

Chi lo sa? Vedremo, vedremo.

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