PISTOIA. Leggo con stupore e amarezza (no, non per l’eccellente collega che gli subentrerà) la notizia del possibile, probabile, certo (non si capisce ancora bene… ) addio alla direzione di Tvl Pistoia di Luigi Egidio Bardelli, il direttore storico, l’uomo che ha portato la televisione di casa sua/nostra a vette impensabili, dandole lustro e numeri importanti, regalando ai pistoiesi una bella fetta di democrazia, accrescendone pure la loro cultura aggiungerei (ma non vorrei apparire troppo di parte).
Un uomo che c’è sempre parso un “missionario dell’informazione”, lontano, lontanissimo dal business, dedito a opere di bene (nel caso in questione, la volontà ferrea di far crescere i propri concittadini, di emanciparli, di condurli per mano a scegliere il meglio per loro e la loro città) ed è anche per questo che ringraziamo, resti in sella o venga disarcionato, volontariamente o meno.
Un personaggio nobile, sempre vicino a tutti i settori dell’esistenza. Anche lo sport gli deve un grazie scritto a caratteri cubitali, visto che lui sì, sì lui c’è sempre stato, specie quando le cose giravano a mille.
La Pistoiese veniva promossa? Lui c’era, intervenendo personalmente, prendendo possesso dei giusti spazi, parlandone da esperto praticante, immedesimandosi nelle giocate di un Frustalupi o Pagotto.
L’escalation della pallacanestro era portentosa? Eccolo comparire in tv, bel bello a tesserne le lodi, a far comprendere di averla sempre seguita, sostenuta, persino supportata.
Insomma, l’abbiamo visto sempre al fianco dello sport, forse ha trascurato le bocce e pochi altri, ma suvvia, come si dice, è la classica eccezione che conferma la regola.
Se se ne andrà veramente, se restasse padrone senza apparire, beh perderemo molto, moltissimo. Chi, all’ora di cena, non correva ad accendere la tivù, mettendo da parte film e filmetti, quiz o soap opera, per poter ascoltare il suo sermone, la sua parabola, la sua parola saggia?
La sua capacità notevole, notevolissima, di discettare di tutto e su tutto, il saper calarsi nello scibile umano con disinvoltura dettando regole, impostando le linee al prossimo, l’hanno reso famoso.
È stato, è e sarà il direttore per antonomasia, colui che negli anni passati mi ha onorato facendomi parlare di Pistoiese per la sua gloriosa emittente, infine chiedendomi, con uno slancio solidale, di passare da collaboratore retribuito a volontario. Una suggestiva idea che non seppi cogliere (mea culpa, mea maxima culpa!).
Ma io, ma noi, caro direttore Bianchini, non diventeremo mai saggi e grandi come lui – che scrivo minuscolo soltanto per non essere accusato di blasfemia.
LOPPA CHIEDE LA CORTESIA DI INSERIRE L’INTERVENTO CHE SEGUE QUI SOTTO
____________________
Loppa Massimo Bianchi Caro Gianluca, sai benissimo quanta stima nutro nei tuoi confronti e quanto danno portino a me stesso i pubblici pensieri. Io non credo affatto che continuare una missione nella tv libera e ribadisco libera, pistoiese, sia un questione di volontariato, gettone, oppure una bottiglia di vino, x me dipende da una posizione, politica, cattolica, ma soprattutto supina verso il mitico direttore citato nel tuo articolo. E non credo affatto che il mitico direttore, con la sua gang, possa uscire di scena perché anche se dalla puppa esce meno latte, è sempre una fonte di latte che serve a fare inzuppare i biscotti a tante persone e che porta energia da accumulare. Ma poi in una Pistoia dove non è avvenuto mai un cambiamento e dove vengono lodati i soliti noti, tu pensi che un direttore che non ha mai fatto niente x niente, possa abbandonare x età oppure x lasciare posto ai tanti bravi Barni che esistono?!
Un abbraccio Loppa
Voglio sperare di nn essere tanto rimbecillito nell’aver colto nel pezzo di Barni tanto giustissimo sarcasmo…….
Caro Loppa, ricambio l’abbraccio innanzitutto. Per il resto, tutto tremendamente giusto.
Caro Michelelando, godi di ottima salute. A presto.
dall puppa esce sempre meno latte?…ma le puppe della MISERICORDIA sono sempre belle piene!!!!!!