SERGIO BARNI (M5S): «PRONTI A CAMBIARE LA TOSCANA»

Sergio Barni, candidato M5s al Consiglio Regionale
Sergio Barni, candidato M5s al Consiglio Regionale

VALDINIEVOLE. Rivolgiamo alcune domande a Sergio Barni, agente di commercio residente a Pieve a Nievole e candidato a Consigliere Regionale per il Movimento 5 Stelle.

– Le Regioni sono il vero ente inutile e sprecone da tagliare?

La visione del M5s è uno stato che coordina territori, riorganizzati secondo criteri utili allo sviluppo sostenibile. Quindi bioregioni o distretti con una propria mission ben definita e governati con onestà e competenza. In questa ottica la Regione è da ridurre al minimo e le province sono da eliminare del tutto.

– I comuni della Valdinievole, in numero insostenibile, andrebbero ripensati. Con quali principi e verso quali finalità?

I 107 mila abitanti della Valdinievole sono confusi da regolamenti che cambiano ogni 2 km, da zone industriali costruite incomprensibilmente a fianco di zone residenziali, da politiche di sviluppo ridicole, da trasporti locali inesistenti, dal crescente inquinamento di ogni tipo; è difficile pensare che chi ha creato questa situazione di emergenza possa portarcene fuori. Se li rivotiamo, affonderemo!

Un comune unico, da costruire passando attraverso momenti di vera partecipazione popolare, è la soluzione a molti problemi.

Il percorso verso il comune della Valdinievole rafforzerà l’identità di ogni singola frazione all’interno di un progetto sostenibile e condiviso. In questo percorso le associazioni di categoria possono e devono essere protagoniste, con la progettualità che le amministrazioni pubbliche degli ultimi 30 anni non sono riuscite a garantire. E i cittadini avranno la emozionante esperienza di riscrivere il proprio statuto, il proprio documento fondante.

Basta con norme incomprensibili e regolamenti scritti nelle stanze chiuse della giunta: avanti con un percorso partecipato per riscrivere tutti assieme il nuovo patto sociale, le linee guida del futuro sviluppo. Basta con il clientelismo è sì ad un nuovo progetto fondato sulla trasparenza e sulla partecipazione.

Parco Agrciolo della Valdinievole
Parco Agrciolo della Valdinievole

– Quali sono le reali condizioni per le terme di Montecatini? Si tratta di un ulteriore caso Breda, cioè una realtà scientemente fatta fallire, irreversibilmente nel corso degli anni , oppure, a differenza della Breda, senza che paghi pantalone qualcosa si può salvare?

Le Terme di Montecatini sono un patrimonio lasciato da generazioni precedenti ormai lontane. Gli immobili, le acque, l’immagine della città possono certamente essere rilanciati, anche e soprattutto in una visione aggiornata delle potenzialità del comprensorio; da Leonardo da Vinci a Pinocchio, dalle Terme di Montecatini a quelle di Monsummano, dall’Abetone al Golf, dai percorsi trekking in bici e a cavallo ai tanti prodotti enogastronomici locali.

Proveremo anche a recuperare almeno una parte dei soldi gettati al vento dalle amministrazioni precedenti, con responsabilità di vario tipo. Chi trae vantaggi dall’immobilismo attuale va smascherato: ogni giorno i montecatinesi pagano ingenti interessi e vivono in una città dormitorio; si sveglino! Votino per favorire una visione nuova, a cominciare dalla Regione!

Valdinievole. 1
Valdinievole

– Parco agricolo, filiera canapa toscana: in Valdinievole pare si possano porre le basi per uno sviluppo ambientalmente economicamente e socialmente sostenibile, in cui si integrano lavoro, sovranità alimentare e produzioni di qualità e biologiche. È questa la direzione giusta da sostenere?

Come M5S appoggiamo totalmente la prospettiva di un parco agricolo in sinergia coi progetti di rilancio turistico; e crediamo anche nella potenzialità di un distretto agricolo biologico.

La nostra valle fino agli anni ’70 aveva sempre prodotto una agricoltura di qualità conosciuta fino anche a molto lontano (Firenze, Lucca); è una tradizione da recuperare. Basta con le verdure importate!

La filiera corta salverà la nostra salute. La sovranità alimentare è soprattutto questo; avere il controllo e la coscienza dei cibi coi quali ci si nutre. Le scuole saranno il primo luogo dove far circolare i prodotti a km zero, raccolti al mattino e cucinati. La canapa è uno dei prodotti che possono portare innovazione e rilancio ma penso che la qualità del nostro terreno, ben irrigato da tanti corsi d’acqua perlopiù puliti (o che possono essere ripuliti abbastanza facilmente) possa dare il massimo nei prodotti tradizionali, cioè frutta e verdura di qualità e in alcuni prodotti di trasformazione (marmellate, sottolii).

Immagini del Padule. 2
Un’immagini del Padule

– Il Padule …

Il Padule oggi è minacciato da una “grande opera”, il cosiddetto “Tubone”, ossia la riorganizzazione della depurazione delle acque reflue civili e industriali della zona. Prevedono di spendere oltre 200 milioni in opere che si troveranno in parte all’interno dell’area protetta e in parte ai margini, rischiando oltretutto di lasciare a secco l’area umida durante la siccità estiva.

Dopo aver attentamente ascoltato tutte le parti competenti in causa abbiamo proposto alcune varianti e, naturalmente, vogliamo poter vigilare sugli appalti. Inoltre il Centro di Ricerca va salvaguardato, e non assorbito dal Consorzio come è nell’aria. Sono gli unici che hanno le competenze e la sensibilità necessaria per continuare il lavoro di sviluppo dei percorsi turistici. I cacciatori devono essere messi in collaborazione col Centro di Ricerca e non in contrapposizione come è stato fatto finora per fini elettorali. Cacciatori: sveglia! Mi sa che vi prendono in giro e vi comprano con due lire.

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