FIRENZE-AGLIANA. Il duello tra Mario Adinolfi e Alessandro Cecchi Paone si preannunciava già bollente, vista la complessità dell’argomento trattato: genitorialità/adozione/aborto.
All’incontro era presente una ridotta delegazione pistoiese, formata dalle famiglie Zampini e Giacomelli di Montale, ma la platea è sembrata davvero molto interessata, accompagnando l’incontro con intensi applausi e grida di commento agli interventi.
Al suo arrivo alla biblioteca delle Oblate, Emanuele Giacomelli è stato riconosciuto subito dall’immenso Mario Adinolfi che, seppur non avendolo mai visto di persona, lo ha individuato come suo ammiratore. Dopo, in attesa del dibattito, Giacomelli gli ha posto alcune domande:
- Giacomelli: “Quanti sono i cattolici che si accostano alla comunione e sono a favore dell’aborto?”.
- Adinolfi: “La maggioranza, assai più di quello che immagini”.
- Giacomelli: “Ma non si danneranno nell’aldilà?”
- Adinolfi: “La Misericordia di Dio … provvederà”.
- Giacomelli: “E i preti? Assolvono normalmente, vero?”.
- Adinolfi: “Per piacere… lasciamo perdere i preti… stendiamo un velo…!”.
Ecco che, Emanuele si è recato nella platea caricato di un senso di solitudine nel condurre la sua battaglia pro-life e, ci riferisce, è stato illuminato dal grido di Gesù in croce: Perdona loro perché non sanno quello che fanno.
Drammatiche le argomentazioni relativistiche di Cecchi Paone, così riassumibili: “Il peccato non esiste”, ormai “tutto è concesso” perché l’unità familiare non esiste, la promessa nel matrimonio “non è mantenuta” e siete rimasti quattro gatti a “frequentare la Chiesa e la liturgia”.
Qui Emanuele si è munito del necessario coraggio e ha rotto il divieto d’intervento del moderatore gridando: “I Comandamenti! Basta attenersi ai 10 Comandamenti e si capisce qual è il peccato”.
Cecchi Paone ha risposto “Questo vale per te!”. E ciò ha detto come se Giacomelli fosse stato il solo a pensarla così. Il silenzio della platea non è però durato e anche gli Zampini sono intervenuti con i loro applausi e incoraggiamenti che lo sollevavano e lo spronavano a intervenire ancora.
L’ultimo intervento si è incentrato sull’argomento figli adottivi, biologici e affidati riportando la diretta esperienza e testimonianza fattiva sulla sacralità della vita di ogni concepito.
Salutati “amici e avversari”, i presenti hanno poi lasciato la sala, con la sensazione di aver solo portato un altro piccolo granello di sabbia all’incolmabile spiaggia dei cristiani pro-life, drammaticamente vuota…