PISTOIA. Dal 27 maggio al 2 giugno, in tutta Italia, Legambiente farà (ri)scoprire il fascino e le potenzialità dimenticate dei numerosissimi luoghi naturali e urbanizzati sparsi nella penisola.
La campagna nazionale si chiama “Voler bene all’Italia, giornate della bellezza a porte aperte” e vedrà il suo apice domenica 31 maggio con la Festa dei Piccoli Comuni: si tratta, nell’intento degli organizzatori, tra cui figurano, oltre ad associazioni, anche comuni e altre istituzioni, un viaggio nei territori e nelle comunità che costruiscono futuro.
La nota associazione ambientalista, oltre a voler porre al centro dell’attenzione, valorizzandole, le reti produttrici di bellezza (gli alberghi ecologici, gli operatori turistici, le imprese green, i produttori di qualità, i sindaci dei piccoli comuni, le tante associazioni della società civile, le scuole sostenibili…), intende anche stimolare la rigenerazione dei territorio e coinvolgere, in meccanismi di cittadinanza attiva, i vari portatori d’interessi diffusi eventualmente desiderosi di dire la loro sulle possibilità di rigenerazione.
Legambiente Pistoia aveva pensato a un tour nell’area delle Ville Sbertoli, con guida e interventi scelti, avendo individuato nel complesso dell’ex-manicomio, oggi appartenente all’Asl3, un perfetto testimone della bellezza pistoiese su cui sviluppare finalmente, con tutti gli interlocutori del caso, proposte e idee sulle forme di recupero di un patrimonio da anni relegato all’abbandono.
Pertanto erano state indirizzate apposite email al direttore generale Roberto Abati e alla sua segreteria: ma né dal dicono/sociologo, né dalla sua segreteria sono ancora giunte risposte sulla possibilità e sulle modalità di accesso alle Ville Sbertoli.
Suscita particolare disappunto questa circostanza, cioè il muro di gomma che si trova davanti un’associazione propositiva e di stimolo per la fin troppo sonnolenta città, che il nostro giornale chiama ironicamente “il sarcofago”. Si percepisce l’idea di una casta burocratica e improduttiva, quella dei vari funzionari e dirigenti Asl, specie nella segreteria dell’ormai prossimo ex direttore generale; una casta autoreferenziale impegnata non a servizio della collettività, da cui viene lautamente stipendiata, ma unicamente dedita a mantenere una distanza costante con l’utente cittadino e con tutte le sue umane e semplici esigenze. Come il diritto, sacrosanto, di poter accedere, una volta in un anno, a una struttura radicata nel vissuto collettivo come le Ville Sbertoli.
Si ritiene doveroso segnalare l’arroganza dell’Asl3 all’opinione pubblica ma anche all’Assessore Tina Nuti e al Sindaco Bertinelli. Non perché provino a insegnare a Abati e alla sua segreteria la corretta grammatica istituzionale, che prevedrebbe comunque di dare un risposta a chi chiede, ma affinché si facciano carico delle istanze che vengono poste dal basso.
Spesso sono un’opportunità per tutti, enti istituzioni e cittadini: non è assolutamente accettabile vedere che, nel 2015, vengano messi paletti e ostacoli a chi, gratuitamente, prova solo a fare qualcosa di utile.