PISTOIA. Problemi di ogni dimensione, per tutti i gusti, in questa come nelle altre città ma qui si lamentano tutti. Anche le forze dell’ordine.
C’è chi, tra i tutori della sicurezza dei cittadini, ci fa notare l’inopportunità e la pericolosità di piazzare un giardino, magnificamente attrezzato per i giochi dei bambini, proprio in via degli Armeni, proprio davanti al servizio per le tossicodipendenze. Questa scelta richiede inoltre un grande sforzo da parte di chi deve presidiare la zona, a scàpito di altri settori della città.
Altro punto dolente la viabilità cittadina. Negli anni si sono consolidate alcune scelte nate come sperimentazioni o come soluzioni temporanee – forse nella speranza che tutti i pistoiesi si decidessero a spostarsi in bicicletta, cosa pericolosissima in questa città –, ma vuoi l’indecisione dell’amministrazione, vuoi l’incapacità dei pistoiesi di farsi ascoltare da chi fa le scelte, si deve ancora aggirare la Chiesa di San Francesco, ingolfando via Antonini, per arrivare nello stesso punto che avremmo raggiunto in tre secondi venendo dal Molinuzzo.
La telecamera che occhieggia il tratto di Corso Gramsci tra la Volta del Pesce e San Vitale è un capanno da caccia per le casse del Comune, un capanno da cui si impallina un gran numero di malcapitati automobilisti. Di via di Bigiano e via dell’Amicizia abbiamo già detto e scritto troppe volte perché nessuno abbia letto (sta per arrivare in consiglio comunale un’altra interpellanza di Andrea Betti), ma il traffico aumenta insieme alla pericolosità del luogo.
A proposito di consiglio comunale, l’ultima volta in Palazzo di Giano si è trattato se riconoscere un’indennità forfettaria (poca cosa, 4mila € annui lordi) al garante per i detenuti, o continuare, come fatto finora, a rifondere le sole spese documentate di volta in volta. La trattazione dell’argomento è stata ampia certo più per il valore politico della scelta che per l’impegno di spesa.
La maggioranza portava avanti le ragioni di pagare il lavoro del Garante mentre la minoranza si era messa sulla posizione di riconoscere le sole spese o addirittura, il gruppo di Pistoia Domani, di abolire del tutto la figura del Garante dei diritti dei detenuti – ne esiste anche uno provinciale e uno regionale.
La maggioranza ha avuto la meglio, il Garante per i diritti dei detenuti riceverà 4mila € lordi annui per svolgere la sua funzione.
Ma il fatto che ci induce a riparlarne è il contraddittorio in differita tra un consigliere di opposizione e uno di maggioranza di cui non facciamo i nomi al solo fine di spersonalizzare il problema.
Il consigliere di minoranza ha affermato che è arrivato il momento di garantire la gente per bene che lavora e manda i figlioli a scuola se non si vuole rischiare di svegliarci fascisti o nazisti o con altri “ismi” che sono sempre poco auspicabili. Si è poi dichiarato contrario a far diventare la funzione politica del Garante un vero e proprio lavoro (pur se modestamente retribuito) e dopo aver argomentato il suo punto di vista e ringraziato il dott. Sammartino per il lavoro svolto, terminato il suo intervento, si è allontanato dall’aula.
Uno o due interventi dopo ha preso la parola il consigliere di maggioranza per dire che rispondeva al consigliere che se n’era andato: avrebbe fatto solo demagogia, sparandole più alte possibile nella speranza che qualche organo di stampa le raccogliesse, le sue idee, e le amplificasse, ma intanto “se ne va a metà seduta e il gettone lo prende intero…”.
Poi il consigliere di maggioranza ha sostenuto la necessità di pagare chi svolge un lavoro, come dice la Costituzione, per ristorarlo dalla sottrazione di attenzione alle sua attività professionali e per salvarne la dignità.
Non pensava, il consigliere di maggioranza, che il suo collega dell’opposizione doveva rispondere in termini di responsabilità politica verso i suoi elettori? Non vedeva differenza tra una retribuzione e un gettone?
E poi perché sarebbe demagogia dire che in Italia oggi si campa di retorica e non si garantiscono tutti allo stesso modo, quando dai proprietari di immobili che sono stati occupati abusivamente e che non si è in grado di liberare, si pretende ugualmente il pagamento dell’Imu?